I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
#15951 Uscirà domani su L’Espresso
scritto il 25/01/2007 16:10:25daALEXAMO J100003 - COSENZA
LEGGETE ATTENTAMENTE:
' Quanto vale Hernan Crespo? È fuor di dubbio che l?attaccante argentino sia un gran campione. Ma quando si passa dai discorsi da bar alle valutazioni monetarie, quelle che hanno a che fare con i bilanci e il vil denaro, allora la questione si fa più complicata. Difficile, davvero difficile, individuare i parametri giusti per trasformare il giudizio sportivo in un dato finanziario. La materia, a quanto pare, si è rivelata particolarmente ostica per i dirigenti dell'Inter. A proposito di Crespo, i manager nerazzurri hanno cambiato idea tre volte nel giro di un anno o poco più. Secondo il bilancio chiuso a giugno 2002, il campione sudamericano valeva 38 milioni di euro. A febbraio del 2003, la perizia contabile redatta in osservanza del decreto spalmaperdite dà un taglio netto di oltre 33 milioni: Crespo vale 4,45 milioni garantisce il professionista Luigi Borrè. Passano quattro mesi e il fuoriclasse prende il volo. In tutti i sensi, contabile e non. Viene spedito in Inghilterra, al Chelsea, che per averlo sborsa 24 milioni, somma iscritta nei conti interisti del 2004, con relativa maxiplusvalenza.
E allora qual è il prezzo giusto? Mistero. L'interrogativo potrebbe tutt'al più restare oggetto di talk show televisivo pallonaro, se non fosse che quei valori sono finiti anche sui bilanci dell'Inter. E il codice civile prescrive che le poste dello stato patrimoniale, così come del conto economico, devono dare una rappresentazione veritiera e corretta della situazione della società e del suo risultato economico. Può essere considerata "veritiera e corretta" la valutazione di un calciatore come Crespo che cala di quasi il 90 per cento in pochi mesi per poi risalire di lì a poco del 500 per cento?
Nasce anche da questa domanda l'indagine penale che coinvolge, tra gli altri, il patron dell'Inter, Massimo Moratti, insieme al suo collega rossonero Adriano Galliani. False comunicazioni sociali, questa l'ipotesi di reato formulata dai pm di Milano. L'inchiesta riguarda i bilanci al 30 giugno del 2003 e del 2004 per la squadra nerazzurra. Stesso discorso per la società controllata da Berlusconi, che però, dal 2003, chiude i conti al 31 dicembre. Va detto che in quel periodo le due storiche rivali si sono date una mano a vicenda, scambiandosi una pattuglia di giovani promesse. Operazioni a dir poco fortunate, che hanno fruttato profitti per milioni di euro a entrambe. Adesso però la Procura vuol capire se erano in qualche modo giustificabili, sempre alla luce del codice civile, le stratosferiche valutazioni attribuite a giocatori di livello tecnico, per usare un eufemismo, non proprio eccelso. Ma l'inchiesta ruota anche attorno ad alcune transazioni incrociate concluse dalle due milanesi con altre squadre come Chievo, Sampdoria e Parma. Gli affari sospetti sono stati ricostruiti e analizzati dal consulente tecnico della procura Luigi Magistro, un colonnello della Finanza da anni in forze come dirigente all'Agenzia delle entrate. Le plusvalenze registrate nei bilanci 2003 di Inter e Milan «risultano ancorate a valori palesemente irrealistici», queste le conclusioni della perizia, che "L'espresso" ha potuto consultare. In sostanza, le due squadre hanno gonfiato i proventi da calcio mercato. E senza queste manovre le perdite di bilancio sarebbero state ancora più elevate. Ad esempio, nel 2003 il Milan sarebbe andato in rosso per circa 46 milioni, contro i 25,6 che compaiono nei conti ufficiali. L'Inter invece, sempre nell'esercizio al 30 giugno 2003, ha limitato i danni a un deficit di 15 milioni circa grazie a plusvalenze "anomale" per 22,3 milioni. I reati ipotizzati dalla Procura si sarebbero estesi anche ai bilanci dell'anno successivo, influenzati anch'essi dalle irregolarità contabili del 2003.
Per l'Inter, oltre alla grana penale, c'è un rischio in più. Il lifting ai conti, infatti, sarebbe servito anche ad aggirare i parametri della Federcalcio per l'iscrizione al campionato 2004-05, quello dello scudetto non assegnato per lo scandalo Moggiopoli. La «mancata evidenziazione» delle perdite supplementari, recita la perizia, ha indotto «l'organismo di vigilanza (la Covisoc, ndr) a richiedere ripianamenti finanziari inferiori a quelli effettivamente necessari». Insomma, secondo i magistrati, Moratti si è iscritto con lo sconto. E ora tocca all'ufficio indagini della Federcalcio, guidato dall'ex capo della procura Francesco Saverio Borrelli, valutare se la ricostruzione dei suoi ex colleghi ha fondamento anche per la giustizia sportiva.
La perizia di Magistro racconta operazioni quantomeno sorprendenti. L'affare Crespo s'intreccia con il passaggio dall'Inter alla Lazio di un altro calciatore di fama come Bernardo Corradi. A fine giugno 2002 la società nerazzurra si assicurò l'attaccante, allora in comproprietà con il Chievo, versando alla squadra veneta 4,5 milioni, che sommati agli 800 mila già sborsati a giugno 2000, quando venne definita la comproprietà, portavano a 5,3 milioni il prezzo di Corradi. Fin qui niente di strano. Ma due mesi dopo, a fine agosto, l'ex calciatore del Chievo finì alla Lazio come parziale contropartita per il pagamento di Crespo. In quell'occasione il giocatore venne ceduto per 12 milioni. Buon per l'Inter che nel 2003 riuscì a mettere a bilancio una plusvalenza, scontando gli ammortamenti del caso, di quasi 8 milioni. I sospetti della Procura si concentrano sull'improvviso boom della valutazione di Corradi. «La circostanza che il valore (...) aumenti, in due mesi, di quasi il 140 per cento vale di per sé sola a dimostrare la palese anomalia del corrispettivo apparentemente pattuito nella cessione alla Lazio».
Queste, in breve, le conclusioni del perito. Ma, come emerge dall'indagine, la giostra degli scambi incrociati ha fruttato profitti d'oro alle due squadre milanesi anche in altre occasioni. Nel 2003 la compravendita di quattro giovani ai rivali rossoneri ha fruttato all'Inter plusvalenze per 12,9 milioni considerate "anomale" dalla Procura. Vale anche il discorso inverso: per il Milan i profitti gonfiati degli affari con la squadra di Moratti ammonterebbero a 10,7 milioni. E le poste di bilancio? Questione di opinioni, a quanto pare. Le valutazioni scendevano e salivano a seconda delle esigenze. Un caso su tutti, quello del centrocampista Giuseppe Ticli. Nel 2001 l'Inter lo mise a bilancio per 41 mila euro, salvo venderlo alla Reggiana (in serie C) per un milione. Nel 2002 Ticli torna all'Inter per 77 mila euro e la perizia ad hoc per lo spalmaperdite (febbraio 2003) valuta il calciatore soli 10 mila euro. Il boom arriva a primavera: a giugno 2003 Ticli passa al Milan per l'astronomica cifra di 3,5 milioni. Non c'è passaggio di denaro contante. L'operazione rientra in un affare più complesso tra le società milanesi che coinvolge altri sette sconosciuti giocatori. Con un'anomalia in più: le firme dei calciatori sui contratti di cessione appaiono spesso diverse da quelle che compaiono su altri documenti firmati dagli stessi giocatori. Un altro aspetto su cui ora indagano Procura e Federcalcio.
#15950 PER ZILIANI ...E MEDIASET !!!
scritto il 25/01/2007 16:07:13daPOSTER56
Oibò, un articolo che ha un …suo perché !!!
Da inviare quanto prima a Mediaset !!!
Dal sito “Il Resto del Pallone”
PAOLO ZILIANI, VOTO…
di CARLO TECCE
Le pretestuose accuse di Paolo Ziliani alla Juve: autentico esempio di cattivo giornalismo e di compiacenza al potere contemporaneo.
La scena è tragicomica. Un disgraziato si fa curare in ambulatorio: sudicio, povero, distrutto dentro e fuori. Arrivano i dottori, la terapia è devastante: la vita è tabula rasa, il futuro è all’insegna della parsimonia e il passato, maledetta infamia, non è pronunciabile. Che trauma, dottor Ziliani?
La Juventus è così: un ferito da curare, un isterico da reintrodurre nella società, un depresso da far felice.
Dottor Ziliani, lei è laureato in Psicologia, saprà aver pena dei più sfortunati?
Leggiamo il suo teorema, allora.
Titolo: «Nove mesi dopo Calciopoli, alla Juve non è cambiato nulla».
Suvvia, si può sorvolare: non pratica la professione, ha deviato per i corridoi di Mediaset.
Sommario: «L'arrogante comportamento di Del Piero & company nella partita-farsa col Cesena dimostra che il senso d'impunità in casa bianconera regna ancora sovrano».
Una bonaria constatazione: è stato perspicace a non praticare la professione, in effetti, non è sensibile alle personalità.
Se Del Piero è arrogante, un tipo alla Totti cos’è?
Brandelli di articolo: «E succede che Alex Del Piero faccia una cosa che ogni calciatore, una volta nella vita, fa: cioè, simula, e cade in corsa senza essere toccato. …Imbarazzante» Perbacco: si denotano filamenti di alterazione semantica.
Stavolta, per una volta, la prescrizione è per lei, dottor Ziliani.
Del Piero camuffato terzino sinistro al 93’, invocando Gibson, è polvere di poesia. Trezueguet libero al 95’, lodando Wittgenstein, è arte moderna.
La comprensione, non si preoccupi, non manca.
Non può mancare.
E’ la sindrome Moggi.
Da quando il mestatore s’è ritirato dal campo per la televisione, il governo giornalistico ha liberalizzato la «critica».
Insomma: ai tempi del regime, s’era schiavi del capo, adesso, s’è schiavi della libertà.
Non è che Ziliani può riscontrare anomalie nell’Inter: passaporti, patenti, pedinamenti, bilanci.
Moggi era al potere, Moratti è al potere.
Cosicché dalla cupola alla cupoletta l’articolo è breve, ma tagliente e irriverente.
L’attenzione è captata dall’alto tasso di assurdità che, per alcuni, un Franco Rossi qualsiasi, dovrebbe collimare con l’originalità.
I germi di Moggi si diffondono nell’aria e nell’etere.
Cattivi esempi, da starne alla larga, ma che, attecchiti negli anni, non smetteranno di fare proseliti.
Moggi ha insegnato l’adulazione dei «poteri forti», ora, da «potere debole», deve sorbirsi i predicozzi degli Ziliani.
Se li meriterà pure, ma la Juve, benedetto Stendhal, che c’entra?
Facciamo due calcoli: gli juventini sono un terzo del bacino, l’ombelico di «anti», invece, copre l’intera superficie.
Mettici la «libertà ritrovata», mettici l’arte di «sdilinquire i bigotti», mettici l’asservimento al «premier di turno».
Nota bene: ingredienti di prima scelta, spesa modica e, soprattutto, mescolare con forza. Esce fuori Ziliani e la sua camarilla di benpensanti, non fosse che lui, il dottor Ziliani, è dottore proprio in Psicologia.
A volte ritornano. Non ci siamo liberati di Ronaldo il 5 maggio, non ci siamo liberati di Berlusconi il 9 aprile, non ci siamo liberati di Moggi in maggio-giugno-luglio-agosto-settembre eccetera.
Moggi e Ziliani sono simili: entrambi fanno male al calcio e ai suoi commensali, entrambi sono espressioni di degenerazione professionale, entrambi hanno creato una cupola. Moggi di arbitri, Ziliani di giornalisti.
Gente che prova a cambiare. Non per coincidenza, Ante-Moggi, Ziliani scriveva libri del tipo “Non si fanno queste cose a 5 minuti dalla fine: la vera storia del giallo Genoa-Inter” o “La tribù del pallone”. Post-Moggi, Ziliani stuccava l’inchiesta con “Calcio truccato”.
La Juve non sarà cambiata in nove mesi, ma a Ziliani è bastato un giorno per cambiare idea.
E stile di vita.
#15949 X JAMES
scritto il 25/01/2007 16:06:53daSABRINA29+2
Sì HO LETTO SU UN ALTRO BLOG CHE LA ROSEA HA PARLATO DEL DEFERIMENTO, PRECISANDO COME SEMPRE CHE NEL PEGGIORE DEI CASI LA SOCIETA' RISCHIA UN AMMENDA. RAGAZZI IO VE LO DICO SE NON INIZIAMO A FARCI VEDERE IN PIAZZA O MEGLIO DAVANTI ALLA FIGC, QUESTI ONESTI SE LA CAVERANNO SEMPRE. SE VOGLIAMO OTTENERE GIUSTIZIA E' IL MOMENTO DI SCENDERE IN PIAZZA CON CARTELLI CHIEDENDO TRA L'ALTRO IL DEFERIMENTO DELL INTER X I DOSSIER ILLEGALI SUBITO, E NON DOPO LA GIUSTIZIA ORDINARIA, X NOI NON HANNO ASPETTATO.
#15948 Deferimenti
scritto il 25/01/2007 16:00:02daZEBRA DOC
Quel sant'uomo di moratti è proprio senza vergogna...
Milano, 25 gen. - (Adnkronos) - ''Io sono tranquillo: voglio capire un po' di piu' anch'io dopo quello che ho letto sui giornali di questa mattina. Comunque sono tranquillo, non c'e' nessun problema''. Massimo Moratti, presidente dell'Inter, commenta cosi' ai microfoni di Sky Sport il deferimento della societa' nerazzurra per le vicende relative alle plusvalenze realizzate nel calciomercato del 2003.
#15947 DEFERITA L'INTER
scritto il 25/01/2007 15:54:42daANTO
............. sembra che si cominci a scavare.
Speriamo che Palazzi faccia fino in fondo il suo dovere.
Incrociamo le dita e speriamo bene.
Forza Juve
Scrivi il tuo commento
IL NOSTRO SONDAGGIO
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?