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          IL MURO
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I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
 
#15208 A MEMORIA PERENNE
scritto il 20/01/2007 10:01:23 da ANTINTERISTA FURIOSO
L’anno 2006 si è finalmente chiuso. E’ stato, questo, il medioevo del calcio. Un potere assolutistico ha disintegrato una dimensione del vivere civile della nostra comunità, ha aggredito con inusitata forza un istituto etnico e culturale costituita dalla socialità sportiva juventina. La sentenza su calciopoli è stato un atto di inciviltà. Infatti, come largamente previsto, il processo sportivo si è rivelato non solo una burla, ma un’offesa all’intelligenza e alla morale dell’uomo comune. La procedura della giustizia sportiva si è svolta come se fosse una partita di calcio. Una partita, però, giocata non dai calciatori, ma dai tifosi. Così, la tifoseria anti-juventina ha sconfitto finalmente la tifoseria juventina. Cioè, curva contro curva. Morale: decadimento dell’etica sportiva che invece si voleva proteggere e valorizzare dopo l’era di Moggi. Eh sì, quel processo è stato un semplice battage di una parte d’Italia calcistica, che pur di affermarsi ha utilizzato e accettato le peggiori delle iniziative giudiziali a dispregio dell’equità. Ora, a distanza di più mesi, è necessario ritornare a riflettere sugli aspetti sociali, culturali e psicologici dell’intera vicenda. Gli amari fatti dell’estate giudiziaria passeranno alla storia per due principali motivi. Il primo si lega alla natura del medesimo processo. Questo, come tutti sanno, con modalità frettolose e sommarie è stato gestito da una struttura giudiziaria già preesistente e da un diritto sportivo anacronistico. Così, un sistema palesemente marcio ha giudicato se stesso. Quindi una parte di un sistema marcio, ritenutasi danneggiata, ha giudicato un’altra parte dello stesso sistema. I risultati non potevano essere diversi. Una parte marcia ha danneggiato, giudicandola e condannandola, un’altra parte marcia. C’è stato, cioè, uno scambio di ruoli. Un gruppo di potere ha sostituito un altro gruppo di potere. E’ questo il senso della sentenza del secondo grado di giustizia sportiva. L’altro motivo storico si lega alla identità dei “nuovi potenti”. Chi sono costoro? Essi fanno parte di quell’Italia calcistica che non ha avuto negli ultimi anni molti motivi per gioire. Ovvero da tutti coloro che hanno provato cocenti delusioni nelle varie competizioni sportive. In altre parole, da tutti coloro che hanno ingrossato le file di una strisciante e sempre più pervasiva malattia psicologica, la depressione sportiva. La sentenza è il risultato, quindi, della intraprendenza e della rivincita di quella folta schiera di anti-juventini che hanno sofferto il trionfo dell’Italia bianconera. Ciò non deve destare sorpresa, poiché la depressione non si manifesta soltanto con la tristezza, l’inedia, lo scoramento. La depressione si può trasformare anche in aggressività e in forte carica distruttiva, inducendo i soggetti depressi ad iniziative volte ad attaccare i presunti responsabili del loro malessere. Secondo alcuni sociologi e psicologi studiosi dello sport, in Italia la moltitudine di depressi/aggressivi è oggi crescente e trova espressione nel fenomeno del cosiddetto “interismo”, ossia nell’identificazione che alcuni milioni di tifosi fanno con la storia perdente della seconda squadra di Milano, appunto l’Inter. Pertanto, i “frustrati” hanno finalmente battuto i perenni vincitori. La battaglia non si è svolta sul verde prato, bensì in improvvisate aule di una non credibile e non attendibile giustizia sportiva. La storia, almeno in questa fase, si chiude qui. Però, secondo quanto dice la psicologia clinica, adesso si faccia attenzione ad un’altra espressione della depressione, all’euforia, alla pericolosa euforia che può manifestarsi con la percezione di cose non reali, che non si sono conquistate nella realtà e sul campo, quali lo scudetto. Difatti, l’acquisizione non reale di qualcosa che non appartiene a chi se ne impossessa, giuridicamente furto, crea, poi, uno stato di reificazione per cui i soggetti in preda a tale stato vivono una dimensione esistenziale falsa, cioè si separano dalla realtà e vivono una dimensione di sdoppiamento. Il popolo interista vive, così, un stato di delirio schizofrenico e crea una realtà falsa che costruisce su un campionato falsato realmente, perché da esso è stata cancellata totalmente parte della realtà vera, la Juventus e, parzialmente, il Milan. Per cui il popolo interista, come si dice, “se la canta e se la suona” o meglio ancora, se vogliamo usare una metafora più appropriata, è diventato un popolo di “masturbatori”. Fra un masturbatore e un interista non passa differenza alcuna: l’uno e l’altro si inventano una realtà e si procurano l’orgasmo. Professor Gaetano Bonetta - Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’univeristà di Pescara-Chieti
 
#15207 X LUCA 63 SAT
scritto il 20/01/2007 09:50:26 da J101781
per semplificare la visione di GBR di la Juve è sempre la Juve su che numero di canale SKY si trova?
 
#15206 XLEXAMO
scritto il 20/01/2007 09:48:01 da COCO LAFUNGIA
Come ieri ha detto MINO46 siamo in attesa di una rapida sincera risposta! Ma il cobollito avra' iil coraggio e l-intelligenza di controbattere.
 
#15204 CHRISTIAN ROCCA, UNO DI NOI
scritto il 20/01/2007 08:54:46 da ALEXAMO J100003 - COSENZA
Se non avete avuto la possibilità o l'opportunità di leggere il suo editoriale di ieri su Tuttosport, ve lo ripropongo integralmente. Rocca è davvero UNO DI NOI !!! CORAGGIO, COBOLLI REAGISCI ALLO SCIPPO CHRISTIAN ROCCA* Un vecchio adagio dice che domandare è lecito, rispondere è cortesia. Dopo quasi due mesi di silenzio da parte del presidente Giovanni Cobolli Gigli, mi sa che la cortesia di rispondere a una domanda semplice semplice – «quanti scudetti ha vinto la Juventus, 29 o 27?» – evidentemente non rientra nell’operazione simpatia avviata con successo dalla nuova dirigenza juventina. Nemmeno ora che tutti – tranne la Pradva rosa che si trova sui banconi del gelato nei bar dello sport – provano imbarazzo per chi, oltre allo scudetto, si è appropriato anche del titolo di Squadra Immacolata, naturalmente anche questo conquistato a tavolino, visto che sul campo si ricordano piuttosto una patente ricettata, un passaporto falsificato, una condanna penale patteggiata, pedinamenti commissionati a un dirigente Telecom oggi in attesa di giudizio, ipotesi di reati finanziari e anche la vendita fittizia del proprio marchio a una società di comodo. Tra l’altro, gli Immacolati non si sarebbero potuti iscrivere al torneo aziendale di quest’anno se, come ha scritto il Sole-24 Ore, non fosse arrivato uno sconto di 60 milioni di euro accordato da un ex membro del consiglio di amministrazione, diventato nel frattempo Commissario della Federcalcio, e poi tornato in Telecom, ma solo dopo aver consegnato lo scudetto vinto regolarmente sul campo dalla Juventus. Continuo a sostenere che le procure debbano restare fuori dal calcio, anche nel paradossale caso degli onesti indossatori di scudetti altrui. Pensate al povero Ibrahimovic: a causa di inchieste di ogni tipo non sa se è stato campione d’Italia, non sa se lo è, non sa se lo sarà mai. Meglio restare sul calcio giocato, proprio per questo ripeto al presidente della Juventus la domanda calcistica che gli posi su queste colonne il 28 novembre scorso: «Signor Cobolli Gigli, quanti scudetti ha vinto la Juventus: 29 o 27?». E’ così difficile rispondere? A me pare di una semplicità e di una linearità pari all’azione con cui l’anno scorso, a San Siro, Mauro German Camoranesi fece fesso uno dei 18 argentini di Mancini e mise al centro la meravigliosa palla con cui poi Ibra si inghiottì altri tre sudamericani per il gol dell’uno a zero a San Siro. Mi chiedo come mai Cobolli non risponda e, inoltre, perché non abbia sentito il dovere di smentire il giornale di famiglia, La Stampa, che lo avrebbe visto applaudire, in Lega, la consegna della Coppa dello scudetto a Massimo Moratti. Mi chiedo, ancora, perché non rivendichi gli scudetti sottratti. Mi chiedo, insomma, di che cosa si occupi Cobolli se non di questo? Ripeto ancora una volta la domanda: ventinove o ventisette, signor presidente? Se la risposta fosse ancora il silenzio, aumenterebbe il sospetto che sia vero quanto si dice a Torino e altrove riguardo alla farsa chiamata Calciopoli con cui è stata condannata soltanto la Juve, e un po’ la Fiorentina, malgrado i giudici non avessero trovato né una partita truccata né un arbitro colpevole di aver aiutato i campioni d’Italia (quelli veri). Il dubbio di cui parlo sappiamo tutti qual è. Abbiamo visto tutti che la Juve non s’è difesa. Abbiamo visto tutti la liquidazione degli uomini di Umberto Agnelli. Abbiamo visto tutti che la Juve ha chiesto di essere condannata, malgrado non ci fosse “uno straccio” di prova come aveva scritto la procura di Torino. Abbiamo visto tutti come è stata fatta cassa, smantellando la migliore squadra degli ultimi 15 anni. Abbiamo visto tutti che non è stato detto nulla al momento dello scippo degli scudetti. Abbiamo visto tutti la rinuncia al Tar e poi anche al Tas e poi a qualsiasi altra cosa potesse servire a ristabilire la verità sportiva, cioè che la Juventus quegli scudetti li aveva vinti regolarmente e meritatamente sul campo. Insomma c’è il sospetto concreto che il ruolo della Juve in Calciopoli sia stato più dalla parte delle guardie che tra i ladri. Fino a prova contraria non è così, ovviamente. Ma per smentire queste voci, acquisire un minimo di credibilità per il futuro e fidarsi degli ottimi progetti industriali di Jean Claude Blanc, basterebbe che il presidente Cobolli rispondesse «29 scudetti» alla mia domandina facile facile. E che poi li rivendicasse uno per uno, mostrandoli sulla divisa, in sede e allo stadio. *Opinionista de “Il Foglio”
 
#15201 LA JUVE E' SEMPRE LA JUVE
scritto il 20/01/2007 03:41:43 da LUCA63SAT
Non vedo molto reclamizzato il programma su queto sito LA JUVE E' SEMPRE LA JUVE in onda su GBR satellite alle ore 21.00 del giovedì. Un pgm ben fatto, mi sembra molto vicino alle nostre idee. Ora con l'intervento del pubblico (qualcuno ha giustamente chiesto che fine ha fatto Andrea Agnelli, ma non ha avuto risposta) è pure migliorato... ... Potrebbe essere un inizio visto gli altri media che ci sono in giro... ...
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