Ci tiene proprio tanto il “Galantuomo” d’Italia per eccellenza al suo “scudetto di cartone”, se no non si spiegherebbe la marea di eccezioni presentata dal suo staff legale in sede di discussione del ricorso al TAR contro la sospensiva cautelare richiesta dall’ Avv. Di Monda, cosa che ha fatto intelligentemente rinunciare Di Monda a proseguire su tale richiesta, visto che, come ci ha fatto notare, gli avrebbe fatto perdere un sacco di tempo prezioso verso il vero scopo, cioè la scucitura definitiva dello scudetto. Penso che alla fine quell’oltraggio che i viziati stipendiati portano sul petto alla fine gli verrà scucito, ma tutto ciò dimostra che il “galantuomo” non è tale, in quanto penso che per rispetto dell’organismo giudicante, che ha ritenuto ammissibile il ricorso, avrebbe fatto una baella figura se avesse detto: in attesa di un verdetto definitivo, per rispetto dei magistrati lo scudetto ce lo togliamo provvisoriamente, visto che anche la grande maggioranza dei suoi stipendiati quello scudetto di cartone non lo sentono proprio. Certo che la pochezza del personaggio è sempre più sconcertante. Se lo incontrassi mai, idealmente gli farei un paio di domandine: Dicci, oh santuomo, come lo ricorderanno i posteri sto tuo scudetto di cartone, quale è stato il giocatore decisivo per la sua conquista, Guido Rossi? Qual è stato lo scontro decisivo che vi ha permesso di vincerlo? Oppure, è stata bella la festa a San Siro, i giocatori in campo esultavano? A Milano i caroselli di macchine hanno sfilato fino a notte tarda? Ovviamente non potrebbe dare alcuna risposta a questi quesiti, in quanto è solo uno scudetto di cartone, dato da un uomo di m***a a un bambino viziato. Comincia a scucirtelo, povero bambino viziato.
|