Tanto per essere corretti porto all’attenzione di tutti l’intervista di Zebinà, il quale caro Giov non fa altro che fare e dire
Quello che facciamo noi e diciamo a riguardo della dirigenza (NON LA MIA DIRIGENZA) della Juventus
Io l’ho molto apprezzata e condivisa leggette quelo che dice di calciopoili:
ZEBINA’ HA LE PALLE E DICE QUELLO CHE PENSA NON COME CONIGLIO GIGLI (NON IL MIO PRESIDENTE)
Se a te e a qualcun altro dà fastidio quello che dice………….io non vi capisco
MILANO. Altro che Nedved
a Genova, l’entrata più dura è quella dell’arrabbiatissimo Jonathan Zebina a Milano. Furibondo con i dirigenti, quelli nuovi e quelli vecchi, completamente insoddisfatto di giocare in B, va in tv ( Con¬trocampo) e spara.
Primo colpo: « Posso solo es¬sere arrabbiato con la vecchia dirigenza, perché ci ha in¬gannato e ora paghiamo le lo¬ro colpe. Anche se alla base di tutti i provvedimenti non è stato dimostrato nulla. Per¬ché riconosco che se ci fosse stato un aiuto fuori dal cam¬po allora è giusto che si pa¬ghi, ma solo se c’è stato dav¬vero e siccome ci sono dei dubbi... Rimaniamo molto ar¬rabbiati » . Secondo colpo: « Giocare in B non mi piace. Perché ci so¬no rimasto? La verità è che non abbiamo avuto scelta. Non è facile per noi ed erano davvero tanti quelli che vole¬vano scappare. Per quanto tu abbia voglia di dimostrare l’attaccamento alla maglia, per chi è abituato a giocare ad alti livelli la B non va be¬ne... Poi, logicamente, adesso che ci sono cerco di dare il massimo, ora l’avventura è iniziata, speriamo che vada bene, perché la A mi manca parecchio. Ma ormai è una questione di pochi mesi » .
Terzo colpo: « Non ho nulla di personale con Moggi. E poi, adesso, ci sono altri diri¬genti. Piuttosto, continuo a leggere che il presidente Co¬bolli Gigli dice: Zebina non è molto importante per la squadra. Non è bello » .
Quarto colpo: « Sono stato contestato a lungo per il pro¬blema di Napoli, ma non lo meritavo. Non è vero che mi sono rifiutato di entrare in campo: avevo avuto dei pro¬blemi muscolari durante la settimana e mentre mi scal¬davo ho sentito che venivano di nuovo fuori, così ho chiesto a Deschamps di non rischia¬re. Alla fine è uscito che ho ri¬fiutato di giocare e non era vero, però la società ha gesti¬to male la situazione, non so¬no stato protetto dal club che non ha spiegato bene come stavano le cose » .
Quinto colpo: « Lo scudetto all’Inter? Hanno sbagliato ad accettarlo, non l’hanno vinto sul campo, non dovevano prenderlo. Per noi è una feri¬ta che brucia, perché sapeva¬mo di essere la squadra mi¬gliore e di aver vinto merita¬tamente per due anni conse¬cutivi. Si può discutere, ma è così. Purtroppo la Juventus di adesso non può competere con l’Inter: abbiamo perso quasi otto titolari e noi vince¬vamo perché la squadra era forte. Ora, l’organizzazione societaria è rimasta, ma i campioni non ci sono più » .
Cinque cannonate all’ora del the. Parole pronunciate con calma, ma con tono deci¬so e che a questo punto ri¬chiedono una presa di posi¬zione da parte della società. Multa? Richiamo? Tirata d’o¬recchie? Tutto possibile, tutto giusto, anche se il vero pro¬blema è ora la risposta alle durissime prese di posizione di Zebina. Perché il francese ha dato voce a un disagio che probabilmente non è l’unico a vivere nello spogliatoio.
E’ tornato a giocare sabato pomeriggio, l’ex romanista. E ha giocato bene. Con impegno indiscutibile e risultati di¬screti ( 6,5 il voto di Tutto¬sport).
I tifosi l’hanno fischia¬to alla presentazione ma non durante il match, come lui te¬meva ( « Se mi fischiano vado via » , aveva minacciato in set¬timana). Lui, in compenso, ha fischiato la società.
Difficile, a questo punto, pensare che il matrimonio continui oltre la fine della stagione. Zebina era dato per partente quest’estate, ma la mancanza di offerte soddisfa¬centi lo ha legato alla Juven¬tus per un’altra stagione ( « Non è stata una mia scel¬ta » , ha infatti voluto sottoli¬neare). Rimangono gli ultimi sei mesi da gestire, tra do¬mande e risposte, tra uscite opportune o meno. Non sarà semplicissimo. O per lo meno più complicato che centrare la promozione, almeno secon¬do Zebina stesso: « Senza es¬sere presuntuosi penso che la superiorità tecnica nel cam¬pionato di Serie B sia palese. Poi, è logico, con squalifiche e infortuni, si può rischiare in qualche partita, ma in gene¬rale siamo nettamente più forti. La Serie A? L’Inter tie¬ne un passo incredibile, ma occhio ai finali di campionato della Roma. Loro sanno come si fanno le rimonte » .
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