RIVOGLIAMO LO SCUDETTO 99-2000, PERCHE' VERON NON AVEVA TITOLO A GIOCARE DA COMUNITARIO NELLA LAZIO.
Ecco - a proposito - l'articolo apparso su La Provincia cosentina dello scorso 2 dicembre
Era l’estate del 1999 quando Maria Helena Tebaldi, l’avvenente segretaria dello studio Alvarez di Buneos Aires, specializzato per procacciare cittadinanze italiane agli argentini, arrivò a Fagnano Castello (Cosenza). E fu in quella occasione che conobbe Gianfranco Orsomarso, dipendente comunale allora all’ufficio anagrafe. La ricerca della donna era indirizzata verso un non meglio identificato Porcella o Portella che avrebbe dovuto essere il trisavolo di Juan Sebastian Veron, giocatore argentino che militava già nel campionato italiano. Da lì parti in pratica il percorso che poi, il 9 settembre ’99, vide il rilascio a Veron di un passaporto italiano. Nella primavera del 2000 arrivò poi l'inchiesta giudiziaria sullo stesso passaporto, sulla base di una segnalazione arrivata tramite la Farnesina dalla sede diplomatica italiana di La Plata. Ed è di ieri la notizia che la requisitoria del pm romano Lina Cusano ha chiesto una pena di un anno e due mesi per Gianfranco Orsomarso, proprio nella questione del rilascio del passaporto falso a Veron. Anche se questa è la pena quasi più mite richiesta dall’accusa. Peraltro, l’avvocato Giulio Tarsitano, difensore dell’Orsomarso di è dichiarato “ottimista” che il suo cliente dopo le arringhe previste per il prossimo 12 gennaio sarà assolto.
Partì da Fagnano Castello, dunque, la vicenda esposta ancora una volta davanti al giudice monocratico Bruno Costantini, sulle presunte irregolarità legate alla naturalizzazione del centrocampista argentino quando militava nel club laziale. E che vede oggi la richiesta di due anni e mezzo di reclusione proprio per Veron, due anni per l'ex presidente della Lazio Sergio Cragnotti, e condanne per altri sette imputati. Le accuse parlano di falso ideologico e materiale con riferimento al rilascio del passaporto di nazionalità italiana a Veron, reato per il quale si trovano sotto processo tutti gli imputati, tranne Silvio Bottachinnici, al quale invece si contesta il reato di falso per l'intermediazione dallo stesso fornita per l'immatricolazione di un’autovettura utilizzata dall'ex calciatore della Lazio. La pubblica accusa ha chiesto anche la condanna ad un anno e tre mesi di reclusione dell'ex dirigente della società capitolina Felice Pulici, a due anni di reclusione ciascuno dell'ex dirigente sportivo Nello Governato, dei procuratori Gustavo Mascardi e Francisco Hidalgo, a tre anni per la dipendente dello studio legale Alvarez di Buenos Aires Maria Helena Tedaldi, ed ad un anno di reclusione per l'intermediario automobilistico Silvio Bottachinnici. Una sola la richiesta di assoluzione: nei confronti del dipendente dello studio legale argentino Ilario Camaiani. Prima che scoppiasse il caso, tanto per rinfrescarne la memoria, a Fagnano nacque anche un Club Veron, poi chiuso dopo l’avvio dell’inchiesta. E lo stesso giocatore prese parte al campionato 99-2000 (vinto proprio dalla Lazio ai danni della Juventus impantanata nell’acquazzone di Perugia) con un passaporto italiano poi risultato falso. Ma in caso di condanna definitiva si potrebbe ipotizzare la revoca di quello scudetto? E magari l’assegnazione alla Juventus che arrivò seconda!?
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