fonte: gazzetta del sud. Al momento, accontentatevi di questo. Poi arriva il mio resoconto più dettagliato. FORZA JUVE E MOGGI
LAMEZIA TERME - Nonostante la condanna inflitta dalla giustizia sportiva a Luciano Moggi, a giudicare da com'è stato accolto ieri sera in città, l'immagine dell'ex dirigente juventino rimane inalterata agli occhi dei tifosi della vecchia Signora. Al Teatro Grandinetti è stato accolto come una star da un pubblico che ha occupato ogni spazio.
La manifestazione, organizzata dallo Juventus Club Doc lametino, è ben riuscita se si pensa che sono arrivati nella città della Piana ammiratori e tifosi bianconeri provenienti non solo dalla nostra regione. Infatti, ben diciassette sono stati i club Juventus Doc che hanno voluto manifestare la propria vicinanza a Moggi in rappresentanza di Lamezia Terme, Pizzo, Longobardi, Vibo Marina, Porto Salvo, Vibo Città, Alcamo, Morano Calabro, Catanzaro, Satriano, Catania, Reggio Calabria, Taranto, Campora San Giovanni, Bisignano, San Mango D'Aquino e Gizzeria.
Ovviamente il tema trattato è stato quello di Calciopoli ed ha avuto come principali relatori lo stesso Moggi, Domenico Miceli in qualità di presidente del Juventus Club Doc lametino ed il promoter di spettacoli Ruggero Pegna. Dopo le relazioni, è seguito il dibattito che ha coinvolto il pubblico. Moderatore della serata è stato il giornalista Pietro Melia della Rai.
«Sono contento di quest'accoglienza», ha detto Moggi, «ho passato dei mesi terribili: non c'è stata una partita o un arbitro corrotto, c'è stato un teorema. Per esserci un sistema ci vogliono i collaboratori». Poi l'ex dirigente bianconero è passato ad aspetti più privati: «Penso di aver sofferto parecchio con la mia famiglia. Pian piano sono venuto a capo di una situazione difficile da spiegare. Mi trovo fra tifosi che vogliono bene alla Juventus e che si chiedono perchè ora si trovi in serie B. Sono stato l'unico difensore della Juventus, che non meritava questa punizione. Ho la sensazione che la Juve è stata mandata in B ingiustamente e su questa cosa mi batterò fino alla fine».
Moggi è passato a parlare della società: «Non ci sono dubbi sullo scudetto della Juve, la quale ha dimostrato sul campo di avere qualità e di essere una o la migliore squadra europea. Pertanto ha meritato lo scudetto, e perciò ha bisogno di essere applaudita e non vituperata. Purtroppo quando si vince molto si diventa antipatici. La Juventus aveva i migliori giocatori, ben diciotto sono arrivati alla finale del Mondiale a Berlino».
Proseguendo il suo discorso, caratterizzato dai continui applausi del popolo bianconero accorso in massa al Grandinetti, Moggi ha aggiunto: «La vita dà soddisfazioni ma anche delle pene. Accetto questo momento, ma lo combatto perché sono sicuro che la Juventus è stata mandata in B ingiustamente mentre altre squadre si godono la A».
Domenico Miceli, dopo aver ringraziato l'ex "deus ex machina" della Juventus per essere arrivato a Lamezia, ed il pubblico accorso al teatro, ha detto: «Sono riconoscente a Luciano Moggi per quello che ha dato alla società bianconera negli ultimi dieci anni. Nonostante tutto ciò che è avvenuto, la società bianconera sta ottenendo grandi risultati anche in serie B. Peraltro, noi juventini siamo sempre in piedi, crediamo in chi vuole bene alla vecchia Signora».
Ruggero Pegna, dopo aver offerto a Moggi un suo libro rievocativo del male che l'aveva colpito e dal quale è guarito, ha esternato tutto il suo amore verso la Juventus, sottolineando che, nonostante abbia attraversato un periodo triste della sua vita, ha trovato la forza di portarsi in Spagna per assistere alla partita di Champions League tra Barcellona e Juventus.
Infine Moggi ha risposto alle numerose domande dei tifosi bianconeri, difendendo la sua dignità e ribadendo continuamente il suo grande amore per la Juventus.
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