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Farsopoli di N. REDAZIONE del 26/10/2011 14:05:22
La gogna mediatica del Corriere

 

Abbiamo dedicato spesso spazio alle acrobazie giornalistiche di Fabio Monti, una delle firme del Corriere Della Sera, confidente di Giacinto Facchetti, finito anche tra i testimoni del processo Napoletano chiamato dall’accusa a confermare lo “scambio di interpretazioni “ sugli episodi con il defunto presidente interista, all’interno dell’aula 216 del tribunale di Napoli, per il rito ordinario di calciopoli.

Abbiamo anche visto come nel corso degli anni, attraverso la diffusione dei suoi editoriali, ha contribuito ad alimentare quel clima anti-juventino, fatto di sospetti e congiure, che ha permesso a calciopoli di avere un effetto così dirompente. Un lavoro certosino, che per anni ha instillato il dubbio nei lettori, predisponendoli ad accogliere un’ingiustizia come una normalità.

Il 5 Luglio 2011, Fabio Monti é stato rinviato a giudizio, per diffamazione aggravata a seguito di una querela di Paolo Dondarini. Alla base della querela un articolo dal titolo “Designazione a rischio Collina ha sfidato tutti” del 26.02.2008 basato su falsità, con l’assodata allusione alla scorrettezza di Moggi e Dondarini.

Questo il comunicato emesso dell’avvocato Bordoni seguito al rinvio a giudizio:
“All’udienza odierna il G.I.P. presso il Tribunale di Milano Dott. Antezza ha disposto il rinvio a giudizio del giornalista del Corriere della Sera Fabio Monti, nonché del Direttore responsabile della testata Paolo Mieli per il reato di diffamazione in danno di Paolo Dondarini, come da capi di imputazioni che si allegano, con riguardo all’articolo dal titolo “Designazione a rischio Collina ha sfidato tutti” apparso sul quotidiano il 26/2/2008. Il Giudice di Milano -rendendo finalmente giustizia alla verità dei fatti- ha ritenuto la falsità di quanto riportato in quell’articolo, laddove si affermava che l'osservatore arbitrale Sergio De Marchi -intercettato mentre conversava con Pairetto- avrebbe detto che Moggi gli aveva riferito che avrebbe richiesto “di avere ancora Dondarini in trasferta, perché con lui la Juve vince”. In verità è pacifico dal testo della intercettazione ed è stato confermato dallo stesso De Marchi -sentito dall’A.G. di Milano su precisa istanza dell’Avv. Gabriele Bordoni, difensore di Dondarini- che il riferimento di Moggi fosse allo stesso De Marchi -in tono scherzoso, stante il suo ruolo di osservatore arbitrale- che aveva assistito a Brescia Juventus finita zero a tre e non all’arbitro bolognese che non aveva mai arbitrato prima la Juventus vincente in trasferta. Il che fa molto pensare, se si considera che nella sentenza del GUP di Napoli che ha condannato Dondarini, appellata da quest'ultimo, proprio quella intercettazione -così male interpretata e frutto di quel travisamento- era risultata uno degli elementi fondamentali a carico del Direttore di gara."

Nulla potrà mai sopperire ai danni causati dalla mala informazione. Troppe sono le coincidenze per non credere che sia una lettura di parte voluta e spinta proprio per favorire quelle accuse sfociate poi in calciopoli con le conseguenze che tutti conosciamo. Nel mare magnum delle intercettazioni calciopoloesche i giornalisti troppe volte hanno estrapolato e commentato frammenti e ancor più spesso hanno decontestualizzato le conversazioni. Giornalisti come Fabio Monti hanno trasposto sulle pagine dei quotidiani la stessa metodologia che il maggiore Auricchio seguiva per redigere le informative ad uso di Narducci.

Del Dondarini arbitro non vogliamo occuparci (un arbitro deve essere sempre un soggetto diverso da noi, un terzo per il quale non tifare), al Dondarini cittadino -diffamato in virtù di un malinterpretato diritto-dovere di stampa- non possiamo disinteressarci. Costui è una delle vittime prodotte nel 2006 dal sistema giudiziario e sportivo, se riuscirà ad ottenere soddisfazione per la diffamazione che lamenta di aver subito, avrà ottenuto un po' di giustizia per tutti coloro che sono stati vittime della sua medesima gogna.

Fabio Monti: ‘Non è una cosa seria'
La calciopoli di Monti con gli occhi di Facchetti
Calciopoli, udienza del 01.03.2011


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