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Attualità di N. REDAZIONE del 12/09/2019 11:08:25
Il senso di responsabilità della Fiorentina

 

La sfida del Franchi di sabato 14 settembre tra la Fiorentina e la Juventus non è iniziata nel migliore dei modi. Abbiamo scritto nei giorni scorsi, attraverso i nostri editoriali, del macabro rito che tanto piace ai supporters della viola consistente nell’oltraggio alla memoria dei morti bianconeri dell’Heysel. Abbiamo ricordato come Barone, dirigente della Fiorentina (ambasciatore della proprietà a Firenze), aveva partecipato alla festa della curva Fiesole dove era stati intonati i cori e come lo stesso Commisso, solo dopo tre giorni dai fatti, abbia dovuto prendere una posizione di condanna verso chi si è macchiato della vergogna, mostrando fin troppe incertezze.

Ma al peggio non c’è mai fine. Proprio ieri, sempre Barone, ha sentito il dovere di precisare il senso di una sua battuta e lo ha fatto così: «Il giro di campo con Agnelli? Si trattava di una battuta, non lo farei nemmeno per due miliardi di dollari. Non potrei farlo dopo essermi messo a saltare ‘chi non salta juventino è’». Ed aggiunge: “Ai leader della Fiesole dico, controllate i pochi che lanciano quelle urla” e “I nostri tifosi devono anche essere protetti, perché se qualcuno sbaglia non vuole dire che sbagliano tutti”. Un fulgido esempio da tramandare ai posteri. Queste dichiarazioni sono davvero gravi.

Per quale motivo due dirigenti non possono scendere in campo insieme? in base allo stesso concetto, due giocatori avversari non si possono stringere la mano, abbracciare, scambiarsi la maglia? Questi sono i dirigenti del calcio italiano? Perché chi parla di crescita, di nuovo appeal del campionato, non evidenzia anche queste situazioni? E' forse normale trattare l'avversario come un nemico, soprattutto dopo una settimana in cui il tifo della Fiorentina si è distinto per le solite manifestazioni di puro odio verso i bianconeri? Non si finisce in questo modo di caricare ancora di più un ambiente che ha dato ampi segnali di intemperanza? Perché anziché abbassare i toni si preferisce alimentare l’odio con battute pubbliche senza senso?

Dopo questa settimana di passione una cosa l’abbiamo capita: Commisso e suoi dirigenti hanno perso una grande occasione. Hanno scelto di non smarcarsi dal tifo malato della Viola. Anzi, per viva voce di Barone, “i tifosi devono essere anche protetti”.
Complimenti!

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