Tra il caso tamponi e quello dei parassiti insiti ovunque in Italia (vedere l'esempio della notevole panza di Lotito), si torna a giocare. Allenamentone della Juventus alla giornata 7 con pareggiotto all’Olimpico: «Soddisfatti per la partita ma non per il risultato», dice Andrea Pirlo alias “il maestro”. So che pensate ad una prestazione di dominio e possesso (progetto per cui tutti siamo disposti ad aspettare) con chiusura sfortunata “non abbiamo gestito bene gli ultimi minuti”. Sarebbe un caso che il risultato sia stato riacciuffato dalla Lazio all’ultimo?
Analizziamo senza rimanere fermi agli highlights in cui vedrete quasi solo esclusivamente tirare la Juve. Ma si sa questi highlights sono un caso disperato, sono per coloro che non hanno tempo, che vanno di fretta, per gli occasionali o per gli scansafatiche.
In realtà, Andrea è stato pesantemente condizionato prima da un ambiente che lo ammoniva sulle difficoltà create dai biancocelesti ai suoi predecessori. Ha reagito mandando in campo un undici “coperto” e meno propositivo. Un passo indietro e dopo il vantaggio, ottenuto grazie ad una azione travolgente di Cuadrado, ci siamo abbassati troppo. Siamo quasi sempre ripartiti con strappi dei singoli ma abbiamo continuato a rimanere troppo bassi e nelle occasioni avute abbiamo sempre agito in solitaria, perdendo occasioni per chiudere la partita e tempi di gioco e disdegnando il compagno meglio piazzato.
Quindi una partita old style, senza miglioramenti. Dove è stato solo un caso che la Lazio abbia sviluppato l’azione che porta in goal Caicedo al 94’.
Demiral in difficoltà perché con un passo differente dai clienti che arrivavano dalle sue parti i Correa o J. Alberto; Bonucci, blasfemo ed impresentabile in marcatura, nemmeno Danilo è stato impeccabile, ma se a destra la Lazio ha fatto poco a sinistra, dalla sua parte, quasi nulla.
Frabotta non deve prendere esempio dal fu The (Sciglio), alla ricerca minimo indispensabile ma recepire la consapevolezza dell’assunzione della responsabilità;
Cuadrado ha fatto il boia e l’impiccato con qualche solito pasticcio. I due centrali di centrocampo se la sono cavata bene perché hanno fatto solo i difensori puri, Kulu e Morata i migliori davanti poco serviti dal cecchino Ronaldo. Dybala non sta in piedi, poco o nulla da segnalare dal giovane texano e da Bernardeschi.
Il mio “forza Juve” è come sempre incondizionato, ma occorre tornare a giocare al calcio.
Nel complesso la giornata ha certificato la poca qualità che ci circonda ed il “solito” Verona ha rallentato anche la capolista per caso, il Milan. E’ un caso spiegabile: i rossoneri dopo una partenza sprint si trovano a corto di fiato. Come l’ottimo Sassuolo.
Tra Atalanta e Inter prevale la paura di perdere. Paura per la carriera che prende anche a Doveri che si gira dall’altra parte per non vedere un gambone alzato in faccia a Miranchuk. Sarà un caso ma di moviola non si parla.
Inutili i pareggi di Fiorentina Parma Torino e Crotone, utilissime vittorie invece per un bello Spezia guidato da un mister propositivo e per un Cagliari cinico che approfitta dell’espulsione di Augello e di un rigore generoso.
Il Bologna fa tutto, ma proprio tutto come il Napoli solo con meno qualità e quindi non è un caso la sconfitta di misura, la Roma garibaldina passeggia sul cadavere del Genoa.
Scaramucce iniziali che danno l’idea di una competizione che svelerà i propri (pochi ?) valori parecchio dopo Natale. Sarà un caso?
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