Parto da una considerazione di natura non tecnico-tattica e mi riferisco ad Amauri: uno che costa quello che è costato lui non puoi tenerlo in panchina. In un attacco a 3 penso che, in partenza (ma solo in partenza) Iaquinta non trovi posto. Nella variante a 2 punte, invece, affiancherei proprio Vincenzone al brasiliano, in subordine Del Piero. A centrocampo d'obbligo la coppia-cerniera Poulsen Sissoko, più Camo e Zanetti nello schema 4-4-2. Con il terzo attaccante in campo, devi sacrificare Poulsen (a meno che non debutti alla grande, tipo Sissoko e allora tiri fuori Zanetti -ahi che dolore!-) o Camo se attraversa periodi di stanca, quando diventa involuto e tiene palla oltre il lecito. Sissoko inamovibile. Dietro Chiellini fisso con Legrot se affronti punteros alti, sennò uno fra Moellberg e Knezevic (meglio quest'ultimo però, contro attaccanti agili e veloci). A sinistra ballottaggio Molinaro-De Ceglie iniziando con Molinaro; a destra siamo nelle mani della Dea bendata. Propenderei per Zebina, più disinvolto quando 'sale' e crossa e anche più abile nel gioco aereo. Grygera è “l'uomo in grigio” che fa il suo onesto lavoro con frequenti sbavature; gli leggi in faccia l'ansia da prestazione. Restano Giovinco, Nedved, Marchionni e Marchisio. Dalla formica atomica mi aspetto mirabilia: è l'unico creativo insieme a Del Piero, teniamocelo stretto e non troppo seduto in panca. Su Nedved puoi contare a occhi chiusi, di Marchionni sono sempre stato un estimatore: dribbla, è veloce e quest'anno, se in pace coi muscoli, può essere molto utile come vice-Camo. Marchisio dimostri quel che vale nei momenti in cui avrà l'occasione buona. Infine una raccomandazione al grande Gigi. Si alleni molto sui calci di rigore perché ho l'impressione che, dopo i mondiali in Germania, gli sia rimasto il complesso del miglior portiere del mondo “che non para i rigori”. E questo è quanto. |