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          IL MURO
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I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
 
#53443 Libero di Oggi -da leggere-
scritto il 17/06/2008 13:10:01 da PAOLA
Le vere responsabilità di Carraro e le amnesie di Giraudo di LUCIANO MOGGI Il 24 aprile scorso Cobolli Gigli aveva tuonato in pubblico contro il nuovo deferimento in sede sportiva deciso dal procuratore Palazzi contro la Juve. "Abbiamo già pagato un prezzo salato. Se sarà necessario, ci difenderemo nelle sedi opportune". A quanto pare il momento è arrivato ma non nel modo giusto. La notizia è che la Juve ha deciso di chiedere il patteggiamento per chiudere il caso. In sostanza, i bianconeri, si apprestano a incassare quest'altra ingiustizia dopo aver subìto l'umiliazione della Serie B per aver rinunciato alla difesa. Nessuno può essere condannato due volte per la stessa accusa. Questo principio sembrava apparisse chiaro a Cobolli che, invece, ora lo sovverte. Dopo aver fatto il viso truce, il patron torna sui suoi passi, fa un bell'esercizio di incoerenza, dimenticando il richiamo ai 29 scudetti vinti sacrosantamente sul campo. Di cosa ha paura la Juve per proporre un patteggiamento a questa iniziativa forzata e del tutto inconsistente? L'inerzia di Palazzi Allo stesso modo non credo ci sia qualcuno in grado di spiegare l'inescusabile inerzia di Palazzi, incapace di arrivare a deferire uomini, evidentemente "molto speciali", le cui responsabilità legate alla vecchia Telecom sono precise e provate: anche se si è tentato di seppellire le vere responsabilità di Carraro e dei suoi amici in un calcio che non si accontentavano di governare ma che volevano e vogliono dominare completamente (vedi Guido Rossi «il calcio non vuol cambiare, chi comandava vuol continuare a comandare...»). Dubito che qualcuno possa essersi convinto della tesi difensiva dell'ex presidente della Federcalcio, che ha definito "istituzionali" (proprio così!) le telefonate da lui fatte a uno dei designatori arbitrali dell'epoca. Nelle stesse dava precisi input per come dovevano essere condotti gli arbitraggi. Siccome all'epoca non era proibito parlare con i designatori, i medesimi ascoltavano tutti e poi facevano di testa loro senza tener conto delle lagnanze della massa. Persino gli input di Carraro venivano trascurati! E ancora: durante le olimpiadi in terra greca (2004) lo stesso Carraro ebbe uno scazzo tremendo in tribuna vip, ad Atene, con Bergamo. Quest'ultimo svolgeva le mansioni di designatore Fifa. Motivo del bisticcio: l'arbitro Argentino Elisondo, quello della finale di Berlino Italia-Francia, aveva ingiustamente ammonito un nostro giocatore (Sculli). Carraro prese a male parole Bergamo, proprio perché al medesimo aveva detto di intervenire perché nessun italiano fosse ammonito. Questo era il nostro capo del calcio, queste le iniziative che lo stesso ha definito "istituziona li" davanti alla magistratura ordinaria (ma chi ci può credere)? La questione è talmente chiara che sfido Ruggiero Palombo, noto amico di Carraro, a prendere le difese dell'ex presidente della Federcalcio. Qualche giorno fa ha dato la sua intemerata sul disegno di legge del governo sulle intercettazioni, mostrandosi preoccupato per gli effetti che può avere sullo sport. Ma, di grazia, può Palombo dirci come considera le telefonate "dispositive" di Carraro al designatore degli arbitri? Non erano quelli gli interventi che "taroccavano" il campionato? Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano Corioni e Gazzoni, patron che retrocessero con i rispettivi club. Il "ritiro" di Giraudo Invece di fingersi preoccupato per il futuro, "Palazzo di vetro" abbia il coraggio di ammettere che i reggitori del sistema erano altri (che ci sono ancora) e non il sottoscritto e Giraudo. Proprio Giraudo nella sua prima memoria scrisse che nessuno aveva fatto niente di illecito. Il medesimo ha depositato qualche giorno fa una seconda memoria, prendendo spunto dal nuovo deferimento del procuratore Palazzi (nel quale lui non figura), per dire che lui si interessava di altre cose. Ponzio Pilato era un dilettante al suo cospetto. Siccome pugni in faccia ne ho presi già troppi per difendere me stesso, il dr Giraudo e la Juve, mi preme precisare che lo stesso Giraudo, in qualità di amministratore delegato si interessava, "sapeva" e "parteci pava" a tutto ciò che riguardava la Società finanche alla spartizione della carta igienica. Torni, quindi, dal suo "ritiro" e cominci, anche lui, a difendere se stesso, me e la Juventus, anche se non so da che cosa. Fonte: Libero 17/06/2008
 
#53442 XPAOLA
scritto il 17/06/2008 13:00:17 da BRAGAGNOLO MARIAGRAZIA FERT.SAV.ITA
Quello che tu mi dici non mi conforta dal momento che tutti noi sappiamo che le nostre cose dobbiamo sbrigarcele da noi.Allora a questo punto CHE SI FA???Saluti
 
#53441 Poveri Noi !!!
scritto il 17/06/2008 12:43:34 da MARCO
La Juventus punta tutto su Xabi Alonso per chiudere il proprio mercato,almeno sul fronte big.Per il quarto difensore centrale e il secondo portiere, quindi, la società bianconera cerca solo prestiti, parametri zero o giocatori da poter acquisire senza grande esborso di denaro.Il numero dodici da affiancare a Buffon potrebbe essere Manninger, mentre per la difesa pensa al prestito di Canini oppure a Terlizzi.POVERI NOI!Stasera tutti A CASA DONADONI INCOMPETENTE E RACCOMANDATO.Solo la Juve x sempr
 
#53439 Moggi
scritto il 17/06/2008 12:39:39 da NAZARIO
Luciano Moggi interviene davanti alla decima sezione del Tribunale di Roma, dove si sta svolgendo l'ennesima udienza del processo per l'affaire Gea che vede indagato l'ex dg della Juve, il figlio ed altre quattro persone. "Ho ricevuto tanti pugni in faccia - dichiara Moggi - e c'é l'amarezza di chi ha lavorato ed è stato costretto a lasciare i campi di calcio per frequentare le aule di tribunale con la mia famiglia e quella di mio figlio che si è disgregata. Baldini e Auricchio si dovrebbero vergognare".
 
#53438 x BANDOLEROBIANCONERO
scritto il 17/06/2008 12:29:01 da DANIELE (DANI_CALIFORNIA81)
Non voglio pensare che il tuo nick nasconda comunanza di simpatie sportive con un noto cantautore brianzolo, ma quello che dici non può uscire dalla bocca di uno Ju29ro. Come giustamente sottolinea Paola, la Juve non è Cobolli, nè Blanc, nè Gigli, o chiunque la rappresenti; la Juve è una bandiera, un ideale, uno stile. La Juve sono i colori del cuore. Se te ne sei allontanato per così poco, probabilmente il tuo amore non era così forte.
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