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          IL MURO
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I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
 
#51524 Intervista a Sant'Albano
scritto il 14/05/2008 13:53:57 da PAOLA
"Vogliamo un bilancio sano e vittorie,come i grandi club britannici.Il nuovo stadio sara' fondamentale per la solidita' finanziaria,garantira' le entrate necessarie per coprire le spese per gli acquisti. Un Salary Cup?diciamo che ci vuole una certa discipilina finanziare,anche se e' giusto prendere atto delle leggi di mercato nelle queali stiamo lavorando,esistono limiti ma anche flessibilità.Occorre gestire bene il budget anche se e' molto difficile non commettere errori. La Famiglia Agnelli non lascerà mai la Juventus ,siamo aperti alla vendita di quote ma l'Ifil manterra' sempre la sua quota di azioni e il controllo.Jhon Elkan e' molto vicino alla squadra e la segue con passione.Su Amauri sono ottimista,poi faremo altri colpi.Flamini? non c'era intesa tra le parti e non soltanto per motivi economici" http://forum.giulemanidallajuve.com/forum/index.php?showtopic=3067&pid=64337&st=75&#entry64337
 
#51523 note amare per Luchino da Gabetti e Cofferati
scritto il 14/05/2008 13:53:04 da PAOLA
Luchino di Montezemolo è un nonno felice, un padre affettuoso, un manager isolato. Basta leggere con attenzione la lunga intervista di Paolo Madron a Gianluigi Gabetti, pubblicata ieri sul “Sole 24 Ore”, per cogliere l’isolamento che si sta creando intorno al giovane 60enne dei Parioli. Le parole del vecchio Gabetti che domani consegnerà nelle mani del 32enne John Elkann la presidenza dell’Ifil, la cassaforte della Sacra Famiglia degli Agnelli, sono eloquenti e probabilmente quando le ha lette Luchino ha avuto più di uno spasmo. Il Grande Vecchio descrive in modo straordinariamente efficace la piramide regale che governa l’impero Fiat. “L’accomandita di Famiglia sancisce il principio di autorità dell’azienda – dice Gabetti – e da lì discende alle società a valle”, e aggiunge: “la Famiglia esprime il presidente dell’Ifil e questi affida la Fiat a dei manager responsabili”. Così è avvenuto nel gennaio 2003 quando morì Umberto Agnelli e fu sventato il blitz dell’allora amministratore delegato Giuseppe Morchio che di fronte alla salma ancora calda tentò di impossessarsi dei poteri dentro la Fiat. Il colpo di mano fu sventato e Gabetti descrive quei momenti con toni degni del “Codice da Vinci”, poi si lancia in un’esaltazione di Sergio Marpionne senza pronunciare in tutta l’intervista un solo apprezzamento nei confronti di Luca Cordero di Montezemolo. Per chi non l’avesse capito a Torino regna ancora il modello dinastico dei Savoia che trova nella Sacra Famiglia degli Agnelli un erede designato nella persona di John Elkann (“la sua incoronazione – dice testualmente Gabetti – è condivisa da tutta la Famiglia!”) e in Andrea Agnelli, il 33enne figlio di Umberto che riaffiora sulla scena dopo anni di clandestinità. Queste parole il Grande Vecchio dell’Ifil le ha pronunciate tra le pareti della sua casa mentre risuonava l’Ave Verum di Mozart. Un grande testamento aziendale che per Luchino, presidente della Fiat fino al 2009, ha le note di una marcia funebre. (Le note amare, si sa, non vengono mai sole. E “la Repubblica” è il solo giornale che sabato ha pubblicato un colonnino in cui Cofferati, in qualità di sindaco, affonda la ricandidatura di Luchino alla Fiera di Bologna).http://forum.giulemanidallajuve.com/forum/index.php?showtopic=614&st=315
 
#51522 Fissato a metà giugno il 2° processo alla Juve
scritto il 14/05/2008 13:51:05 da PAOLA
così titola Tuttosport del 13.05.. ecco l'articolo:ROMA. Tra pochi giorni il ricorso al Tar dell’associazio­ne , a metà giugno (si fa il possibi­le per fissare attorno al 10-15) il secondo processo spor­tivo figlio di Calciopoli ai danni della Juventus. La Di­sciplinare di Artico si riunirà per valutare il fascicolo del procuratore federale Palazzi che ha deferito per l’affaire delle schede sim straniere e per la creazione della struttura telefonica riservata Moggi, Fabiani, i dirigenti del Messina, Franza e Bonsignore, gli arbi­tri Paparesta senior e junior (in attesa di una risposta sulla richiesta di patteggiamento), e gli altri fischietti Bertini, Pieri, Ambrosino, gli ex Racalbuto, Gabriele, Cassaràe Dattilo. Sotto processo per responsabilità di­retta anche Juventus e Messina. Giallo sulla sospen­sione Aia ai danni di Pieri, Bertini e Ambrosino: i tre non sono rinviati a giudizio come scritto a via Tevere, visto che attendono (oggi nuova udienza) le decisioni del gup e i riti abbreviati, ma non sono designabili pro­prio a causa del deferimento (Paparesta s’è autosospe­so fino a termine del processo sportivo). La questione al centro del processo sportivo che Palazzi intenterà a Moggi è quella della “novità”, secondo l’accusa, del con­tatto per il tramite delle schede svizzere di Moggi e Fabiani con gli arbitri. Nel processo del 2006, però, la Juve venne sanzionata perché i suoi dirigenti avevano condizionato la classe arbitrale, determinando un ve­ro e proprio attentato all’intero campionato 2004-2005.
 
#51521 calciopoli -Napoli-
scritto il 14/05/2008 13:50:09 da PAOLA
Ieri dovrebbe esserci stata udienza e a parlare i difensori di Bergamo e Paieretto ma sulla stampa non c'è traccia di notizie in merito.Ricordo che i legali di Moggi e De Santis parleranno il 30 maggio...Calciopoli: Carraro sarà ascoltato il 30 maggio L'ex presidente della Federcalcio Franco Carraro ha chiesto di essere interrogato nell'udienza preliminare sulla vicenda Calciopoli in corso di svolgimento nell'aula bunker di Poggioreale, a Napoli, davanti al gup Eduardo De Gregorio. L'interrogatorio è stato fissato per la prossima udienza, il 30 maggio. Carraro è uno dei 29 imputati per il quale i pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, titolari dell'inchiesta napoletana, hanno chiesto il rinvio a giudizio. La decisione di Carraro fa slittare la conclusione dell'udienza preliminare, prevista proprio per il 30 maggio. Il gup ha fissato una nuova udienza, che dovrebbe essere conclusiva: si terrà nel Nuovo Palazzo di Giustizia il 13 giugno quando, dopo l'intervento dell'avvocato Paolo Trofino, legale dell'ex dg della Juventus Luciano Moggi, il giudice si ritirerà in camera di consiglio
 
#51520 un articolo di Jacobelli
scritto il 14/05/2008 13:48:13 da PAOLA
Se Matarrese delegittima l'Osservatorio contro i violenti del calcio I romanisti non possono seguire la squadra a Catania e Don Tonino critica la decisione, dimenticando Filippo Raciti, Gabriele Sandri e Matteo Bagnaresi. Ma anche il razzismo e le devastazioni negli stadi In memoria di Filippo Raciti, ispettore di polizia assassinato all’esterno dello stadio di Catania il 2 febbraio 2007, Antonio Matarese dixit: "I morti fanno parte del sistema. Lo spettacolo deve continuare". Sono trascorsi 1 anno, 3 mesi e 12 giorni da quella frase bestiale e il presidente della Lega non ha mai chiesto scusa alla famiglia Raciti. Nel frattempo, due tifosi, Gabriele Sandri e Matteo Bagnaresi, sono stati uccisi in autogrill mentre erano in viaggio per andare allo stadio. E che cosa fa Matarrese? Attacca l’Osservatorio del Viminale perchè per motivi di ordine pubblico vieta ai romanisti di seguire la squadra a Catania e permette, invece, agli interisti di partecipare alla trasferta di Parma considerato che al Tardini, questioni di sicurezza non ce ne sono. Demagogia, superficialità, approssimazione si mescolano nell’intemerata di Don Tonino il quale o non capisce o fa finta di non capire che non si deve abbassare la guardia. Che la violenza negli stadi non è stata debellata. Che le regole devono essere rispettate sempre e comunque. Che è finito il tempo delle deroghe e delle eccezioni. Che non ne possiamo più di una classe dirigente vecchia, ammuffita e stantia. Matarrese presiede la Lega che non riesce a salvare la serie B dalla morte per asfissia da diritti tv; che tollera stadi obsoleti e fatiscenti; che non muove un dito di fronte all’emorragia degli spettatori negli impianti di serie A (la media dei presenti oscilla attorno ai 20 mila a partita; in Bundesliga fra paganti e abbonati se ne contano 42 mila per ogni gara). Alla domanda se non ci siano problemi di ordine pubblico, Don Tonino ha risposto: "Nessuno mette in dubbio che ci siano, ma vanno governati come è stato sempre fatto. Quest'anno abbiamo un po' ripreso la cosa e dobbiamo chiudere bene". Governati come è stato sempre fatto? Ma dove? Ma quando? Ma come? E il razzismo, le violenze, le devastazioni negli stadi, Matarrese se li è già dimenticati? Ma in che razza di mondo vive? Dimentica forse che c’è voluta la Fiorentina perchè il calcio capisse cos’è il fair play e che in Lega c’era chi voleva multare la Fiorentina per non avere chiesto l’autorizzazione via fax per il terzo tempo? Alla luce del suo ultimo autogol, Matarrese ora potrebbe tacere. O sparire. Oppure tacere e sparire. di Xavier Jacobelli
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