Plusvalenze, Rossi e Paparesta
La giustizia sportiva è una lumaca
Non tutte le colpe sono del superprocuratore Stefano Palazzi: lui, è vero, che ha ereditato una "macchina "giudiziaria complessa, e terribilmente lenta. Ma, almeno ultimamente, qualche (piccola) accelerata l'ha data, anche se a volte contradditoria. E' il meccanismo che non funziona: Giancarlo Abete, presidente della Figc, aveva promesso "velocità e trasparenza" da parte della giustizia sportiva. Ci siamo ancora molto lontani. Qualche piccolo esempio, per rendersene conto. Il 4 gennaio, Gianluca Paparesta è stato deferito alla Disciplinare: il processo (di primo grado) si è tenuto solo il 19 marzo. E stavolta la colpa non è di Palazzi ma di Sergio Artico, che della commissione nazionale disciplinare è il presidente. Come mai ci vuole così tanto tempo? Carenza di personale? Può anche darsi, la giustizia sportiva vuole copiare quella ordinaria? Quando si farà mai l'appello? Paparesta aspetta di essere reintegrato (o di essere nuovamente deferito?). Ancora: che fine ha fatto il processo a Delio Rossi, tecnico della Lazio? E' una vicenda vecchia da anni, quella delle intercettazioni (con Lotito): possibile che non si vada avanti? Si aspetta forse la fine del campionato? Ancora: Milan e Inter sono state deferite da Palazzi il 5 febbraio per le plusvalenze. Non rischiano molto, d'accordo: al massimo un'ammenda, ma perché la Disciplinare non fissa mai il processo? Che fine hanno fatto poi altri casi, come Calciopoli-2, le Sim degli arbitri (Bertini, Pieri e Paparesta), eccetera? Non si sa. Tutto fermo. A chi fa comodo una "giustizia" (sportiva) così lenta? Forse a tanti. Forse a troppi. Per finire, mercoledì tocca al Cagliari, processo d'appello per la penalizzazione di tre punti. Cellino ha sbagliato: c'è la clausola compromissoria. Doveva conoscere il nuovo codice di giustizia sportiva. Ma in tempo di sconti (basta guardare il passato) è giusto che il Cagliari paghi in maniera così pesante? E' in ballo la lotta per la salvezza, e non riguarda solo la squadra sarda. "Trasparenza e velocità", aveva promesso Abete. Appunto...
Arial Black]Rocchi e Dondarini, un caso davvero speciale
Entro maggio si saprà il destino di due arbitri internazionali, Rocchi e Dondarini: per la giustizia sportiva sono stati assolti, nessun problema quindi. Ma su di loro pende ancora una richiesta di rinvio a giudizio da parte dei pm di Napoli, Narducci e Beatrice, per frode sportiva. Una posizione marginale rispetto a quella dei big di Calciopoli come Moggi, ma il rischio che vengano mandati sotto processo per frode sportiva esiste. Probabile che i due chiedano il rito abbreviato, ma il processo penale inizierebbe non prima di ottobre-novembre di quest'anno e durerebbe anni ed anni (fra perizie, controperizie, testimoni, eccetera). Che farà l'Aia? Li sospenderà in maniera cautelativa? E per quanto? Problema di non facile soluzione, che potrebbe riguardare fior di avvocati. Il 18 aprile intanto scade la sospensione di Paparesta, Pieri e Bertini per le Sim. Paparesta ha avuto un'altra condanna, di primo grado, sino a metà maggio, e chissà se (con l'aria che tira) sarà l'ultima. Ma Bertini e Pieri sono anche loro "appesi" a Napoli. La loro carriera è fortemente a rischio. E' giusto che Pierluigi Collina (se resta) sappia su chi può contare per la prossima stagione.
http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/s...zia-lumaca.html
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