E adesso siamo proprio curiosi di sapere che cosa ci dirà l'esimio designatore Pierluigi Collina dopo l'ennesimo, indecente arbitraggio. A Reggio Calabria la Juve ha giocato una grande partita, ma è stata scippata da una direzione di gara scandalosa: Dondarini ha negato ai bianconeri tre rigori grandi come una casa, ha accordato ai calabresi un rigore che non c'era, con l'arbitro piazzato a un metro e mezzo dall'azione, ha espulso Zanetti nel finale togliendolo di mezzo per il derby.
Gli errori di Dondarini sono stati macroscopici, ripetuti, intollerabili. Di chi è la colpa, Collina? Sempre delle moviole e delle tv che raccontano ciò che succede, come ha avuto il coraggio di affermare lei, spalleggiato dal signor Gussoni, presidente dell'Aia? Oppure ci viene a raccontare che Dondarini, 40 anni, in A dal 2000, già sotto inchiesta per Calciopoli, è troppo giovane e inesperto? O, invece, signor Collina, la colpa è solo e soltanto sua, che viene pagato 500 mila euro all'anno dalla Federazione per gestire un gruppo di arbitri tecnicamente incapace, tecnicamente mediocre, platealmente inadatto?
In un Paese normale, a quest'ora, Collina si sarebbe già dovuto dimettere a furor di popolo e con lui Gussoni. Invece, proprio in questi giorni scopriamo che sono in corso grandi manovre per rinviare l'elezione dei nuovi vertici arbitrali: dovrebbero tenersi entro l'estate, pensano di rinviarle addirittura ad ottobre. Cobolli Gigli non può limitarsi a protestare blandamente: deve chiedere, deve esigere le dimissioni di Collina. La Juve era stata tartassata dall'arbitro a Napoli, è stata di nuovo perseguitata e vilipesa a Reggio Calabria: la Juve intesa come squadra e come tifosi, è stata già abbastanza massacrata da Calciopoli. Ora basta. Basta con Collina, basta con questi arbitri, basta con questa Federazione e con questa Lega che non fanno nulla contro un simile sconcio.
di Xavier Jacobelli
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