Bilanci falsi con il Milan? «Non luogo a procedere»
L’inchiesta penale finisce bene per i nerazzurri e Galliani: polemiche sulla “legge Berlusconi”
MILANO. Il giudice per l’udienza preliminare Paola Di Lorenzo ha dichiarato il non luogo a procedere in merito alle posizioni di Adriano Galliani, Rinaldo Antonino
Ghelfi e Mauro Gambaro “in relazione a tutte le imputazioni perché il fatto non costituisce reato”. È quanto si legge nel dispositivo emesso ieri dal gup a carico dell’amministrazione delegato del Milan e degli ex ad dell’Inter accusati di falso in bilancio in relazione alla stagione calcistica 2003-2004. Si chiude così, sotto il profilo penale, la lunga vicenda delle due società milanesi, accusate a suo tempo di aver “truccato” i bilanci. La posizione di Moratti
era già stata stralciata, ieri è arrivata anche l’assoluzione per le società e i dirigenti ancora coinvolti. Il provvedimento, sia nei confronti dell’Inter che del Milan, si presta a una duplice lettura: una parte delle imputazioni, quelle riferite al bilancio 2003, non ha rilevanza penale perché ormai prescritta; per le imputazioni concernenti il bilancio 2004, invece, il fatto non costituisce reato.
POLEMICHE POLITICHE La sentenza ha avuto conseguenze anche politiche. Forte la reazione di Alessandro
Pignatiello, responsabile Sport del Pdci: «Oltre all’assoluzione al processo Sme, Berlusconi ha portato a casa anche l’assoluzione per il Milan e Galliani. Ecco a cosa servivano le leggi ad personam. Ora che stravolgono anche il calcio, la gente forse ne avrà una maggiore consapevolezza ». Anche Moratti ha tratto giovamento dalle leggi del presidente del Milan, ma questo al Pdci interessa meno.
RISVOLTI SPORTIVI La decisione del tribunale di Milano, essendo procedurale e non sostanziale, non avrà dirette e necessarie ripercussioni sull’inchiesta sportiva, al momento bloccata dal lieve malore che la scorsa settimana ha colpito il procuratore Palazzi. Quest’ultimo tornerà ad occuparsi delle plusvalenze lunedì prossimo. A.PAS.
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