ESONERATE COLLINA
GIANCARLO PADOVAN
Belle risposte, non c’è che dire, da parte della banda Collina. Se fosse un allenatore, quale si ritiene (l’ha detto lui all’inizio della stagione), la sua panchina sarebbe già saltata per palese mancanza di risultati tecnici, mentre se si accontentasse di fare il designatore non avrebbe dovuto cominciare mai, visto che parlava con Meani affinché lo aiutasse a ricoprire quell’incarico. Io non so se la questione morale del calcio italiano, ben lungi dall’essere risolta come giustamente sostiene l’ex commissario straordinario Guido Rossi, sia più urgente di quella arbitrale. So, però, che in Collina esse coincidono in modo non più trascurabile. Certo, finché Collina godrà della protezione della maggioranza dei giornalisti, che coltiva con le sue fumisterie dialettiche, temo accadrà poco.
Eppure non so che cosa si stia aspettando, non so che cosa serva ancora per decretare l’inattendibilità di questa classe arbitrale e di chi la dirige. Tra sabato e ieri abbiamo assistito ad uno scempio che nella storia dei campionati ha pochi precedenti. Purtroppo, però, danneggiati non sono i grandi club, ma i piccoli come la Reggina, di cui pochi si curano, il Siena e il Parma, di cui non si cura nessuno. Scandaloso – non trovo altra definizione acconcia – che Ayroldi, arbitro di Reggina-Fiorentina, abbia ignorato un colossale fallo di mano in area di Pazienza, anzi ne inventi uno contrario di Cascione, negando pure un altro rigore per atterramento di Vanden Borre ai danni di Missiroli. Patetico – e giustamente parato – il rigore gentilmente offerto da Dondarini a Ronaldo (presunto fallo di Bianco) in Cagliari-Milan; al limite, molto al limite, del fuorigioco il primo vantaggio dell’Udinese (Quagliarella) con il Siena; avviata da un fallo non rilevato di Inler su Maccarone l’azione del raddoppio di Di Natale. Durante Lazio-Parma sarebbe stato da espulsione (e non solo da ammonizione) l’intervento di De Silvestri su Cigarini, come avrebbe meritato il secondo giallo (quindi il rosso) Firmani per l’intervento di mano in barriera nei minuti di recupero.
Raccontato delle gare in cui gli arbitri hanno inciso tanto negativamente dall’aver inquinato il risultato, non bisogna trascurare la pessima prestazione di Rosetti in Genoa-Roma e quella, altrettanto deficitaria, di Banti per Inter- Atalanta. In questo caso, a dire il vero, ci sarebbe da registrare anche l’irregolarità di Cruz che porta al 2-0 dello stesso argentino (l’arbitro, dunque, altera il risultato), però, alla stessa maniera, assegna solo il cartellino giallo per un’entrata pericolosissima di Manfredini ai danni di Suazo (l’Atalanta sarebbe rimasta in dieci uomini). Poi si è anche giocato.
In una giornata in cui si è segnato poco (21 gol), la Juventus, da sola, ne ha fatti cinque al Palermo, senza subirne. Con l’Udinese, la Juve ora ha raggiunto la Roma a quota 25 punti, tre di distanza dall’Inter. Nerazzurri e giallorossi hanno però una partita in meno e quindi sono potenzialmente in grado di imbastire un allungo. Se la capolista lo producesse, la Roma le sarebbe comunque addosso. Tuttavia, con il miglior attacco del campionato e il capocannoniere dell’intero torneo (Trezeguet), la Juve mette paura a tutti. E’ in salute, segna con il francese, con Iaquinta, Del Piero (2), Marchionni. Ha entusiasmo e voglia di stupire. Dicembre potrebbe essere un mese meraviglioso.
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