Direi che, dopo le ultime vicende arbitrali che ci hanno visti protagonisti-nella veste di destinatari di rigori inventati-sia arrivato il momento di dare il là ad un concorso a premi indetto dalla Lega calcio con il sostegno dell’Associazione arbitri nonchè il patrocinio di quel finto-grande arbito che risponde al nome di Collina. Vince il primo premio il concorrente che riuscirà ad immaginare, identificandoli con dovizia di particolari, i parametri tecnici e dinamici, oltre che regolamentari, che caratterizzeranno il prossimo RIGORE che, per la legge dei grandi numeri, un giorno dovrà inevitabilmente essere fischiato contro l’Inter.
Auguri sinceri a tutti coloro che oseranno cimentarsi con questo difficile compito.
P.S.
-E’ vietato ipotizzare l’utilizzo di un’arma da fuoco per colpire l’avversario.
-Falli di mano in area sono da escludere a priori per la sicura involontarietà del gesto.
-Le simulazioni non possono essere contemplate data l’accertata (dai tribunali sportivi) onestà dei nostri eroi.
-Cinture ed abbracci vari saranno da valutare quali gesti volti a dimostrare, nell’ambito della condivisa campagna cobolliana del "volemose bene!", quanto affetto ci sia nei confronti dell’avversario di turno.
-I falli commessi da giocatori interisti di statura ridotta (vedi Cordoba) non saranno considerati tali per questione di equità fisica e per non cadere in sconfinamenti razzistici sempre possibili (sono tutti stranieri).
-Le compensazioni con quanto capitato nell’area avversaria , poco prima o vent’anni prima, non sono rilevanti.
-Il fatto che la squadra neroazzurra sia in vantaggio di un numero considerevole di reti, tale da metterla al riparo circa l’esito del risultato finale,
renderà l’ipotesi avanzata del tutto inefficace.
-La trattenuta o la strattonata non avranno influenza sull’assegnazione del rigore a meno che la maglia dell’attaccante non subisca un allungamento che ne comprometta l’integrità elastica e comunque mai sotto i 70 cm.
-Nel caso l’arbitro propenda per l’assegnazione del rigore il giocatore che ha subito il presunto fallo dovrà anche produrne le prove escludendo, per forza di cose, il ricorso all’uso della moviola.
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