La lobby dei grandi club: il G14
Che cos'è e cosa vuole..
Il termine "G14" si riferisce al gruppo d'interesse economico nato nel settembre del 2000 per iniziativa di quattordici grandi club europei. Il gruppo agisce come una lobby che, sfruttando il prestigio e l'influenza dei propri membri, opera in maniera da tutelarne gli interessi sia nei confronti dei principali organismi di governo del calcio (come FIFA e UEFA) che delle singole federazioni nazionali.
I 14 membri fondatori sono Milan, Juventus, Inter, Real Madrid, Barcellona, Ajax, PSV Eindhoven, Liverpool, Manchester United, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Olympique Marsiglia, Paris Saint-German, Porto; a questi nel 2002 si sono aggiunte altre quattro squadre Arsenal, Bayer Leverkusen, Olympique Lyon e Valencia. Complessivamente i club che fanno parte del G14 sono presenti in sette nazioni e hanno vinto in totale 250 campionati nazionali e 40 delle 50 Champions League finora disputate.
La lobby, che si finanzia attraverso i contributi dei propri membri, si riunisce quattro volte l'anno in seduta plenaria per concordare le strategie e le politiche da promuovere. Dalla sua creazione, il G14 ha concentrato le proprie energie per perseguire alcuni obiettivi concreti. In molti casi è intervenuto, a sostegno dei club europei nelle controversie con le federazioni nazionali - soprattutto con quelle extra-Ue -, partecipando attivamente anche alla stesura dei calendari delle competizioni internazionali. Il gruppo ha inoltre preso parte al dibattito sullo sfruttamento dei diritti televisivi delle partite della UEFA Champions League (UCL), svolgendo un ruolo importante nell'accordo concluso fra la Commissione europea e l'UEFA nell'estate del 2002, che assicura ai club una serie di vantaggi economici e aumenta la possibilità di creare servizi su misura per i tifosi.
Data la sua natura di gruppo di interesse ristretto, in più di un'occasione il G14 si è trovato in aperto contrasto con le principali Federazioni internazionali come l'UEFA o la FIFA. Alcune richieste del cartello, come ad esempio quella di far pagare alle Federazioni nazionali una percentuale sull'utilizzo dei giocatori nelle partite della nazionale o come il progetto di creare al posto dell'attuale Champions League una sorta di super lega europea senza retrocessioni, hanno provocato le aspre reazioni dei vertici Uefa che hanno accusato il G14 di violare i valori alla base del modello sportivo europeo (quali la solidarietà finanziaria e il sistema aperto che consente anche alle squadre più piccole di poter inseguire il sogno di vincere) giungendo a minacciare di escludere dalle coppe i membri del cartello.
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