Sentite il Dott. Coboldi Gigli cosa ha rilasciato ieri a Tuttosport !
Seguiranno considerazioni personali in proposito che voglio condividere con gli amici del “muro”.
Ora vorrei fare solo alcune sollecitazioni :
A - Basta partitica che divide. Stop a polemiche che non aiutano a concretizzare azioni comuni e incisive;
B – Ho ascoltato solo una volta Vessicchio nell’unica partecipazione che ha fatto alla trasmissione LUNEDI’ DI RIGORE. Ritengo che il prototipo dello juventino che deve partecipare a queste trasmissioni, indipendentemente dalla loro importanza o audience, sia rappresentato da Christian Rocca. La sua autorevolezza è il risultato di uno stile sobrio (non partecipa alla “gazzarra” che spesso scoppia in queste trasmissioni, né alle polemiche personali che sfociano quasi sempre nel dileggio).
Chiede la parola con garbo, senza interrompere chi in quel momento parla, e chiede a sua volta di non essere interrotto durante il suo intervento che è sempre pacato ma ricco di dati, informazioni, precisazioni puntuali senza giri di parole e senza “abboccare” alle trappole verbale di chi vuol svilire e sviare le sua argomentazioni con le solite “provocazioni”.
Per questo quello che dice “rimane” !!! Non è facilmente contestabile perché non si presta ad essere controbattuto con gli argomenti tipici della demagogia usati dalla “gogna mediatica” cui – come juventini – siamo ancora sottoposti.
Ho quello che dice è vero !!!! Quindi non contestabile e perciò elemento da valutare quando si discute di “CALCIOPOLI”, o non è vero !!! Siccome E’ VERO , ecco che il momento del suo intervento è quello più importante per capire come l’argomento viene gestito strumentalmente da tutti i media. L’ho già scritto, ma quel secondo di silenzio imbarazzato da parte dei “pennivendoli mezzibusti-bellimbusti”, che segue ogni suo intervento, è più eloquente di mille urla di contestazione che si accavallano ad altre e che generano il caos !!! Ed è altrettanto eloquente l’atteggiamento di chi riprende la parola (di solito il conduttore del programma) il quale – non potendo attaccare “il fatto” espresso – ho assume un atteggiamento serio e problematico, oppure vira il discorso di 180 gradi, lasciando però netta la sensazione nell’ascoltatore che quanto ascoltato da Christian Rocca sia INCONTESTABILE !!!
Tutto questo per dire che allo stile urlato alla VESSICCHIO ( pur apprezzando molto il suo coraggio, la sua tenacia, la sua juventinità sincera e passionale ) ritengo sia più incisivo quello alla ROCCA, col quale mi identifico completamente.
3 – Pertanto chiedo agli organizzatori di incontri che discutano sulla gestione della Giustizia Sportiva alla luce di “Calciopoli” e argomenti collegati, di invitare anche Christian Rocca.
4 – Così come invito tutti gli amici del muro a scrivere alle varie trasmissioni sportive richiedendo la partecipazione dello stesso Rocca, o invitando gli juventini che partecipano alle stesse ad assumere atteggiamenti e ad utilizzare gli stessi argomenti del grande Christian.
Ecco di seguito l’intervista di Cobolli, pubblicata ieri su Tuttosport.
Il presidente della Juve illustra le strategie del club: «L’obiettivo è tenere i big» Cobolli incorona Del Piero
«Il suo posto è ancora in campo, ma penso a lui come futuro dirigente»
«Dopo Criscito, Grygera e Salihamidzic arriveranno altri campioni, senza fare follie. Non aspettatevi Ronaldinho... In serie B stiamo espiando colpe non nostre»
MARINA SALVETTI
L’UOMO della grande distribuzione non riesce a staccarsi dal nuovo ruolo di presidente della Juventus neppure quando gli impegni extracalcistici lo portano a un mini tour dell’Italia. Giovanni Cobolli Gigli
vola a Roma e poi a Catanzaro per l’intesa tra i gruppi Auchan e Az, che finisce per fare da scenario all’ennesima incoronazione di Alessandro Del Piero. « Il suo posto è ancora in campo perché vuole continuare a giocare e può dare ancora tanto, soprattutto in una squadra competitiva. Poi, ci siederemo davanti a un tavolo e discuteremo di un suo possibile inserimento nella dirigenza, se lui lo riterrà opportuno. E’ un campione, una bandiera della Juventus e questo non ci lascerà indifferenti » . Non è la prima volta che il presidente bianconero si spinge a disegnare il destino di Del Piero, giocatore simbolo, e non soltanto per il record di gol segnati nella Juventus.
Il volerlo ribadire accresce la consapevolezza che la strada del capitano, il cui contratto scade nel 2008, sarà sempre lastricata di bianconero, dentro e fuori dal campo.
Per un campione che ha giurato fedeltà alla Vecchia Signora, ce ne sono altri che hanno bisogno di stimoli per essere convinti a restare. Cobolli Gigli sembra tuttavia convinto che l’operazione non sia impossibile: « Il nostro obiettivo è quello di tenere i pezzi pregiati e affiancargli altri campioni e giovani talenti. Siamo ancora a gennaio, ma stiamo già lavorando per giugno: abbiamo riscattato il promettente Criscito,
che è un difensore polivalente, e abbiamo messo a segno due acquisti importanti come Grygera e Salihamidzic.
Arriveranno altri campioni, senza fare spese folli, l’andamento del bilancio non ce lo consente.
In poche parole, non aspettatevi
Ronaldinho... » . La conferma di Gigi Buffon,
Mauro Camoranesi e David
Trezeguet sarebbe già un buon colpo di mercato: « Penso che potrebbe non andare via nessuno, anche se è prematuro parlarne. Quando le probabilità di tornare in A saranno più elevate, allora discuteremo in maniera diretta con i giocatori » .
Nella prossima stagione la Juventus non sarà targata Brasile, ma l’obiettivo resta identico: lo scudetto. « Vero. Raggiunta la serie A, penseremo a creare una squadra competitiva. Abbiamo gente come Secco e
Blanc sempre vigili, pronti a sfruttare al meglio le occasioni che si presentano. Abbiamo una fitta rete di osservatori, controllata dal nostro responsabile Sensibile,
attiva in tutto il mondo » . La Juventus che verrà avrà dunque il volto della speranza di mettere in fretta le mani sul titolo sottratto ingiustamente dal-l’Inter. « Quello scudetto l’hanno stravinto i miei calciatori sul campo. E’ stato deciso che a qualcuno doveva essere assegnato ed è stato dato ai nerazzurri » . E per il club di Massimo Moratti,
finito nella bufera a causa delle plusvalenze, Cobolli Gigli chiede, qualora risulti colpevole, giustizia: « C’è un procuratore, c’è il giudice Borrelli, se verranno fuori delle cose la giustizia deciderà. Penso che in ogni situazione, se ci sono delle responsabilità, devono essere però prima appurate. E non mi sembra corretto accusare in questo momento Milan e Inter fino a quando non ci sarà una sentenza » .
Inevitabile tornare con la mente a Calciopoli: « Il mondo del calcio non è assolutamente cambiato. Sono trascorsi pochi mesi dall’estate difficile che abbiamo alle spalle. Per la ristrutturazione di questo mondo ci vorrà un processo lungo e stancante, anche se qualcosa comunque si sta muovendo. Credo che la Juventus sia stata usata come capro espiatorio: siamo stata l’unica squadra retrocessa in serie B nonostante in nessun referto della giustizia compaia una forma di illecito, né il tentativo di un vero complotto con gli arbitri » . La Juventus ha pagato e non solo metaforicamente, i conti in rosso stanno gravando sul bilancio del club. « Il 2006 è stato un anno disastroso. La serie B è stata un’autentica mazzata dal punto di visto sportivo e soprattutto economico. Abbiamo avuto una perdita di ricavi di quasi 70 milioni di euro e di oltre 25 milioni per la mancata partecipazione alla Champions League. Abbiamo dovuto rivedere gli accordi con i nostri sponsor, i contratti con i giocatori... La situazione era veramente preoccupante e per questo abbiamo dovuto vendere buona parte dei nostri gioielli. Ci siamo dovuti calare in una realtà che non ci apparteneva. La società è stata completamente rifondata, con un nuovo consiglio di amministrazione. Questo è un campionato che serve a espiare colpe non nostre... » .
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