Processo calciopoli. Trascrizione integrale requisitoria del 3 maggio 2011Sono emersi frammenti che lasciano fondatamente ritenere come questa struttura organizzativa e le metodiche utilizzate in realtà non sono improvvisamente,
nate in un imprecisabile momento dell’anno 2004 circa, ma affondano le radici in fatti, in comportamenti che risalgono ad anni precedenti e che singolarmente poi ritroviamo nelle vicende rintracciate nel nostro procedimento, addirittura credo con alcuni casi, lo vedremo da qua a pochi minuti, con esiti clamorosi.
Quando abbiamo sentito Danilo Nucini sono stati fatti dei riferimenti ad un epoca immediatamente precedente quella che ci riguarda. Forse il racconto non è molto leggibile se si legge l’esame dibattimentale dell’udienza di Nucini e io lo affido ad un colloquio che ritengo sia di gran lunga ben
più pregnante ed attendibile di qualsiasi ricostruzione fatta da una persona ascoltata come testimone nell’ambito di questo dibattimento. Importante per due aspetti: primo per questo aspetto di ricostruzione e poi per l’innegabileriscontro che offre alle parole di Nucini.
Il 7/04/2005 alle 19.29 Nucini parla al telefono con l’addetto agli arbitri Milan Leonardo Meani.
Tralascio per il momento la prima parte del colloquio che pure ha la sua rilevanza e poi testualmente avviene questo scambio di battute che ci rimanda all’epoca della gestione prima Casarin e poi Baldas. Fabio Baldas è la persona che troviamo innumerevoli volte nelle intercettazioni di quel periodo e soprattutto parliamo di persona che è stato designatore arbitrale nel periodo post-Casarin..se non vado errato.
Stanno parlando del giornalista Di Tommaso:
Meani dice “Ma adesso è un uomo di Moggi e te lo posso dire perché a me lo ha detto Casarin, tanto è vero che lui diceva...”
Nucini “Però anche Casarin era un po’succube..”
Meani “No..ti spiego come funzionava, infatti lui mi diceva....”
Meani sta dicendo non “queste sono le mie impressioni personali...questo ho saputo...questo si dice in giro...queste sono le voci dell’ambiente....”.
Non è questo, Meani dice a persona con la quale non ha ragioni particolari per mentire..dice “Mi ha detto Casarin..” quindi persona che è stata designatore arbitrale in un determinato periodo storico.....
Meani (sta raccontando a Nucini cosa gli diceva Casarin) dice “ Lui mi diceva: vedi la differenza...io usavo Di Tommaso per sentire gli umori e lo gestivo. Invece l’altro (Baldas) non è stato capace di..l’altro non sapeva e si è fatto usare, perché per me Di Tommaso era la voce di Moggi, io attraverso Di Tommaso sapevo come la pensava quello scemo là e quindi mi prendevo le contromisure, invece Baldas non ha capito che questo qui era...ma non aveva la personalità di Casarin, capito?”
E infatti dice Meani “Certo..ma infatti mi aveva detto anche che glielo aveva detto Casarin quando lui...”non farlo non farlo”...perché sapeva che non aveva il carisma. Lui lo ha ammesso e Di Tommaso lo ha sbranato”
E poi Nucini racconta di come un fatto sia andato un famoso raduno arbitrale, che ha raccontato anche qui, nel quale Baldas ha dovuto giustificare le ragioni per cui aveva dovuto togliere una partita ad un arbitro perché si era lamentato con colui che sostanzialmente era il vero designatore il giornalista Di Tommaso.
Ma, venendo ai fatti che ci riguardano da vicino, avete sentito cosa ci ha raccontato con riferimento anche a fatti abbastanza lontani dai nostri accadimenti, cosa ha raccontato Nucini nell’udienza dibattimentale narrando alcuni episodi che lo avevano riguardato.
Qual è sostanzialmente la storia di Nucini?
E’ quella di un arbitro che non ha particolare fortuna e straordinaria carriera... ha iniziato ben presto e terminerà la sua carriera proprio in quella stagione e che per una serie di motivi, prima sostanzialmente di prendere un’altra strada definitiva che lo porterà di nuovo ai margini della carriera del sistema arbitrale all’interno della CAN, avendo incrociato le attività di questa organizzazione potrà, per una certa misura, avere assicurata una certa carriera arbitrale.
Io, che ho ascoltato tutte le contestazioni e le critiche fatte a questa persona, non dico di fare alcun atto di fede né in questo né in nessun altro testimone. Dei testimoni vanno valutate
la coerenza del racconto, l’attendibilità del racconto sotto vari profili. Poi soprattutto è possibile rintracciare degli elementi che non hanno nulla a che fare con le dichiarazioni, che sono fuori dalle dichiarazioni, e che ti forniscono più o meno elementi per ritenere che quella dichiarazione sia più o meno veridica..più o meno attendibile...o che lo sia assolutamente.
Se questa garanzia di attendibilità i colloqui intercettati hanno..beh credo che ce l’abbiano per Nucini leggendo quello che si dicono, in quella telefonata che prima citavo, Nucini con Meani.
E lo scambio iniziale delle battute, e qui Nucini non sta facendo verbale..non sta rispondendo alle domande di nessuno..
non è condizionato nel suo racconto da nessun contesto o ambiente esterno..siamo al di fuori di qualsiasi logica di questo tipo e sta parlando con una persona che ovviamente, come dice il colloquio, è ritenuta una persona amica e con la quale confidarsi o dire qualcosa, salvo poi non raccontare tutto.
Lo scambio di battute è questo:
Meani “Ma ti hanno valorizzato poco..non ti hanno fatto partire quando era il tempo di partire eh....”
Nucini ”Un giorno ti racconterò...”
Meani “Ma perché ti hanno segato loro? Che cosa hai combinato?”
Nucini ”Ma un giorno ti racconterò dai...è perché tutti avete un po’ di..”
Meani “Ma infatti..ma loro c’è stato un momento che ti hanno spinto?”
Nucini “Molto...sì...sì”
Meani “Ma chi ti ha fatto la guerra? Ti ha fatto la guerra qualche società?”
Nucini “Sì”
Meani “La Juve...no?”
Nucini “Uff...un giorno ti racconterò dai...”
E poi prosegue che anche senza ricevere la risposta esaustiva da Nucini, che rimanda al momento in cui gli racconterà tutto, lascia chiaramente capire da queste brevi battute come in realtà c’è stato veramente un momento in cui lui è stato spinto ed è stato spinto...comprendiamo immediatamente che cosa significhi come arbitro...salvo poi ritrovarsi qualcuno che gli fa la guerra, lo sega, lo estromette, lo accantona e così via......
E’ significativo che quando Meani chiede a Nucini se questa società è stata la Juventus Nucini
non dica certamente “no....non questa né altre...” ma dica “poi ti racconterò dai, poi ne parleremo quando sarà il momento”.
Nucini racconta una serie di episodi che riguardano la fase in particolare quella precedente al momento in cui avviene la sua spinta, come la chiama Meani nel colloquio, che fanno riferimento a fatti assolutamente incredibili e rispetto ai quali io non ho ascoltato, come dire, né puntuali né generiche né indistinte contestazioni o confutazioni. Nel racconto, ricordiamo ad esempio che Nucini fa...voi avete agli atti un verbale acquisito in modo integrale, che è un verbale di dichiarazioni rese all’Ufficio Indagini della Federazione in data 12/10/2006 alle ore 11.00, e poi ripreso ovviamente ampiamente nell’esame dibattimentale....Nucini ha raccontato costantemente di come una serie di vicende siano accadute soprattuto in relazione ad una partita rispetto alla quale succedono cose incredibili nel post partita e poi nei momenti che segneranno immediatamente la sua carriera.
Il 14/01/2001, sfortunatamente per Nucini, l’arbitro dirige Juventus-Bologna che terminerà 1-0. Nucini commette
un errore imperdonabile, quello che più o meno segnerà tutta la sua vita successiva. Quando assegna un rigore al Bologna per un fallo di mano in aerea di un difensore juventino e che pur tuttavia il calciatore del Bologna Cruz sbaglierà.
L’episodio in se sarebbe assolutamente banale o insignificante o di normale ordinari accadimenti di una partita, sennonché, come racconta Nucini, quell’episodio determina prima una baraonda indescrivibile e poi una reazione inusitata e spropositata che non può che essere la reazione – e siamo appena nell’anno 2001 – di un’organizzazione che è già pienamente attiva per tutelare qualcuno e per colpire altri.
Quell’episodio, che pur alla fine in realtà non ha avuto nessuna conseguenza perché il rigore viene sbagliato, viene vissuto in modo così agitato ed enfatizzato dai due designatori arbitrali, in particolare in una prima battuta da Pierluigi Pairetto. E la prima cosa che chiede Pairetto, che si informa immediatamente con Danilo Nucini su cosa sia successo e cosa stia accadendo perché c’è un rimbalzo evidentemente di notizie e di commenti su questo rigore pur fallito, ebbene la prima cosa...anzi la prima ed unica cosa che chiede Pierluigi Pairetto a Nucini è “Ma cosa stanno dicendo Giraudo e Moggi di questo episodio?”...questa è la preoccupazione del designatore arbitrale...non tanto se l’episodio aveva una sua fondatezza, se il rigore poteva più o meno essere concesso e quant’altro mille domande che si potrebbero fare.
La coda non meno importante di questo accadimento è quello che si avrà nel corso del successivo raduno arbitrale di Coverciano, luogo come vedremo anche nel corso del 2004/2005 deputato in tanti momenti ad esplicitare tanti episodi di tutela di alcuni arbitri vicini a questa organizzazione ovvero di ritorsione, sanzione ed estromissione di altri.
Quello che sostanzialmente è un episodio neppure giudicato dai due designatori come errore grave o significativo o rilevante, perché in altri termini Nucini non avrebbe assegnato un rigore sbagliando completamente e commettendo così una sciocchezza assoluta, diventa oggetto di attività per cui viene svolta una ritorsione contro chi ha soltanto osato assegnare un calcio di rigore che avrebbe permesso magari a quella squadra nel finale della partita di pareggiare.
Nucini viene avvicinato da Bergamo, che colloquia con lui e lo invita quando di lì ad alcuni momenti più tardi sarebbe stato visionato l’episodio magari insieme ad altre scene e ad altri filmati di quell’incontro, per Nucini come per altri arbitri ed altre partite, Bergamo sollecita Nucini a sostenere che è più conveniente per lui ammettere, dicendo il falso pur tuttavia, nel corso della discussione tecnica alla presenza loro e dei colleghi, di aver commesso un errore, cioè di aver assegnato un rigore che ex post Nucini stesso dovrebbe dire è stato assegnato in modo ingiusto.
E quando c’è una netta opposizione di Nucini a sostenere una cosa di questo tipo perché è convinto della giustezza della scelta effettuata, Pairetto troverà pur tuttavia il modo di attuare una ritorsione nei suoi confronti e, pur non potendo sostenere che quello che ha fatto Nucini è un grave errore di direzione dell’incontro, sosterrà che da quell’episodio, poiché Nucini ha fischiato l’episodio del rigore magari con un secondo..un secondo e mezzo di ritardo rispetto ai tempi tecnici in cui avrebbe dovuto farlo e quindi sarebbe dalle immagini televisive rilevabile un ritardo, ciò toglierebbe una credibilità o attendibilità alla decisone arbitrale come se in altri termini quel ritardo, che magari ci sarà pure...parliamo di ritardi ovviamente nelle frazioni di secondo, fosse equiparabile ad una sorta di decisione clamorosamente errata.
Quel periodo lungo di sospensione, che come in tanti altri casi viene inflitto ad arbitri o ad assistenti e che non ha bisogno di essere supportato da un foglio di carta su cui c’è la firma dei designatori che motivano la sospensione degli arbitri o degli assistenti per qualsiasi ragione..vengono applicate di fatto senza provvedimenti di motivazione,
ti ritrovi da un momento all’altro per una o due o cinquanta giornate di fila che sia semplicemente fuori dalle griglie e non arbitri più o non vieni designato più come assistente e clamorosamente rafforzato da quello che un po’ di tempo dopo, a dimostrazione di quale fosse già la situazione esistente in quel momento, Bergamo nel corso di un colloquio con Nucini gli confiderà...Paolo Bergamo dirà in altri termini, in modo molto schietto e spassionato, è meglio che sia andato così alla fine per lui, per lui Nucini, che il giocatore Cruz del Bologna quel rigore lo abbia sbagliato. Se quella partita fosse terminata 1-1, se quel rigore fosse stato realizzato lui, Nucini, avrebbe finito la carriera nell’anno 2001 al termine di quella stagione.
E questo racconto, o meglio queste dichiarazioni di chiara univoca lettura sono quelle che riceverà successivamente Nucini da altri due protagonisti di queste vicende in quel campionato, quando in un periodo successivo...ricordate l’episodio che racconta sulla sollecitazione che egli fa a colleghi presenti ad una cena, ad un incontro conviviale, per avere risposte o meglio per farsi indicare chi sia Mariano Fabiani, ricevendo una reazione che è stata sempre indicata dal teste come una reazione esagerata, rabbiosa, al di sopra delle righe dall’arbitro Racalbuto. Nucini dirà tuttavia una cosa ben precisa, quando nell’ambito di quel contesto e colloquiando sempre a proposito di Fabiani con il collega Massimo De Santis, egli riceverà questo tipo di racconto o meglio di indicazioni. De Santis dice “Guarda che la persona che tu vuoi sapere esattamente chi sia, che magari stai cercando e magari vuoi vedere in volto e conoscerne i tratti è un mio collega ed amico, abbiamo un percorso comune nel passato nella polizia penitenziaria, ma soprattutto devi avere bene in testa caro Nucini che quello che ha danneggiato te è il fatto che tu hai preso una decisione che non dovevi prendere in quel Bologna-Juve di due anni fa dando quel rigore, e che se oggi, visto che io posso anche aiutarti a riconquistare quelle posizioni che hai ovviamente perso, e che oggi comunque se tu vuoi tornare ad arbitrare con certa continuità o stabilità in serie A non puoi non fare i conti anzi devi passare attraverso Mariano Fabiani e Luciano Moggi, altrimenti questa strada non si aprirà più”.
Queste parole saranno ripetute quando Nucini descriverà dettagliatamente quell’incontro prodromico alle altre questioni relativa alle schede che descriverò in altro momento in cui avrà un incontro con Fabiani a Bergamo.
E il colloquio fra i due sostanzialmente sarà di questo tenore: Nucini si mostra accondiscendente..compiacente, dice o lascia intendere chiaramente che è disposto ad assecondare il suo interlocutore o suoi amici, perché in cambio c’è la possibilità di riguadagnare posizioni di carriera. Fabiani dice testualmente a Nucini “Ti faccio fare la serie A attraverso il mio uomo”, prende il cellulare, conversa con una persona. Ma non dobbiamo immaginare o ipotizzare chi sia la persona dall’altro capo del telefono perché Fabiani fa un semplicissimo passaggio di consegna dell’apparecchio che sta in quel momento utilizzando, lo mette nelle mani di Nucini e Nucini comincia a conversare con Luciano Moggi. Moggi dice poche stringate ma credo efficaci essenziali parole, e sono le seguenti. E’ chiaro che sta nascendo la possibilità o è già avviato in concreto il discorso per cui Nucini passi armi e bagagli nell’organizzazione e diventi un sodale...un intraneo.
(Moggi) :“E dunque Nucini ascolta quello che ti dice Fabiani con cui sei lì in quel momento e soprattutto fai quello che ti dice lui perché questa è la cosa più conveniente per te”
Questo è l’inizio di quel rapporto, non prima che Fabiani abbia già detto in quel momento a Nucini anche quali saranno poi, visto che sta per nascere quel discorso, gli arbitri che saranno designati, o saranno sicuramente presenti nell’incontro di calcio che si disputerà.
Io ho ascoltato..o meglio io e anche voi avete ascoltato un racconto che è stato fatto qui in altro momento da altra persona, e che apparentemente non riguarda questa vicenda..certamente non riguarda Nucini. Quando si è seduto qui, rispondendo alle domande, l’ex allenatore del Milan Carlo Ancelotti sono state rivolte delle domande su un periodo in particolare, anche su fatti che sono accaduti in relazione alle partite del Milan...poi ci arriviamo, ma soprattutto le cose che sono state chieste ad Ancelotti riguardavano un periodo, che è un periodo breve, in cui egli nel passato era stato allenatore della Juventus e aveva avuto ovviamente rapporti con Moggi ed altri. E’ stato chiesto ad Ancelotti..anzitutto se aveva parlato e aveva fornito informazioni a Leonardo Meani, suo dirigente in quel momento al Milan, su un periodo passato, quello che coincide sostanzialmente con la stagione 1999 in cui esiste un clamoroso episodio Juventus-Parma arbitrata da De Santis con l’annullamento del gol di Cannavaro, giocatore del Parma, penultima giornata di campionato che poi in modo clamoroso vedrà soccombere la Juventus a favore della Lazio in un’altra singolare ultima giornata di campionato. Questo è l’antefatto, episodio ripetutamente indicato nelle cronache e che tante volte è stato citato nel dibattimento anche da parte dei testimoni o nelle domande che sono state rivolte loro.
Ha riferito Ancelotti, quando gli venivano rivolte domande “Scusi Ancelotti, ma è vero che lei aveva conosciuto una serie di cose nel periodo in cui era allenatore della Juventus? E’ vero che lei poi queste cose le ha raccontate a Meani in un particolare momento, avendo cambiato fronte ovviamente e potendole raccontare?”...la risposta di Ancelotti, tutti ricorderete, è stata “
Ma io cose di questo tipo non le ho conosciute, non le conosco, non le ho riferite a Meani, guardi se vuole le posso proprio dire che insomma magari avrò parlato di un rapporto – lo definisce proprio così – di un rapporto confidenziale fra De Santis e Moggi. E mi sarò intrattenuto con Meani parlando di questo rapporto confidenziale. Nulla di più nulla di meno”.
Eeee mi dispiace ma
Carlo Ancelotti non racconta la verità. Non racconta la verità e...comprensibilmente non racconta la verità..perché sono intuibili le ragioni.
Vedremo addirittura non solo perché la sua deposizione dibattimentale non è stata proprio esaustiva, ma come addirittura ci sia una cosa clamorosa, che voi nelle intercettazioni troverete, e che dimostra come quello che raccontava a Meani era assolutamente vero e di come quella retromarcia dibattimentale non fa arretrare il fronte della prova sugli elementi.
Che cosa succede il 17/04/2005? Il 17/04/2005...è una delle partite in contestazione perché quel giorno c’è il famoso Siena-Milan, che sarà perso dal Milan, dove soprattutto si verificherà un episodio che è l’episodio della bandierina di Baglioni e dell’annullamento del gol di Shevchenko.
L’allenatore del Milan, i dirigenti del Milan, chi più ne ha più ne metta, non ritiene che genericamente quella sia una partita e un arbitraggio contro cui imprecare ma, non parlando dell’arbitro Collina che la dirige ma dell’assistente Duccio Baglioni, che quella sia una partita che Baglioni ha concorso a dirigere su mandato illecito altrui, per colpire e danneggiare il Milan.
Lo stato d’animo delle persone che hanno vissuto quell’incontro e che fanno parte di quella squadra è talmente pieno di consapevolezza di questo fatto e di lettura di quell’avvenimento, non secondo il criterio di errore dell’assistente, che il pur cauto Ancelotti quando è stato sentito qui dice “Beh guardi io dopo Siena-Milan e quel gol annullato a Shevchenko è vero...una cosa l’ho detta a Meani. Ho detto che Baglioni era stato mandato a Siena da Moggi. Questo l’ho detto e lo confermo. E questa cosa gliel’ho detta nel post partita, ma poi soprattutto...poi ho ribadito..- poi la questione del rapporto confidenziale -...avendo fatto il viaggio di ritorno in auto io e Meani verso la mia città parma al termine di Siena-Milan”.
Il discorso....il colloquio che sarà intercettato avviene fra il protagonista di quell’incontro come arbitro, Pierluigi Collina, e Leonardo Meani. Il colloquio avviene appena il giorno seguente la partita e appena il girono seguente il viaggio in auto. L’interlocutore è Leonardo Meani e i due più o meno affrontano questo tema, e la lettura testuale del passo è la seguente. E’ Meani che parla e che sta dunque confidando a Collina che cosa ha saputo nel viaggio in auto da Carlo Ancelotti.
La data è il 18/04/2005 ore 12.14 – Intercettazione Meani-Collina
Meani: “Ma tu, ieri in macchina, quando mi diceva Carletto che il giovedì quel famoso...l’altra persona famosa gli diceva “domani abbiamo questo arbitro” e veniva..e c’era quell’arbitro..e c’era il sorteggio e io non riuscivo..non mi spiegavo..lui il giovedì già sapeva l’arbitro che aveva alla domenica. Questo prima, sai, quando riuscivano a manovrarlo in un certo modo.”
Collina dice che forse Moggi millantava un po’ queste cose che venivano dette ad Ancelotti e che ha confidato a Meani e Meani riprende “Comunque Ancelotti continua a dirmi, mi ripete che al tempo della famosa partita, quella di Perugia – Perugia è l’ultima partita ultimo atto di quel campionato nel post di Juventus-Parma – la torta era stata..era pronta. E perché è venuto fuori il casino alla partita col Parma, lì cioè è venuto fuori il casino... i giornali sono esplosi. Ma se non viene fuori quella roba lì la cosa era fatta. Dopo invece lì sai si è ribaltato il tutto, perché è scoppiata..è scoppiata la bomba..”
Ma se no, dice Ancelotti, la torta era pronta; e la torta era pronta dopo Juventus-Parma.
“Era tutto..era tutto beh..mi diceva ieri in macchina..che addirittura....che addirittura quando gli diceva “ti piace?”. In fase di preparazione del calendario gli diceva “Come dici che sia meglio...vogliamo cominciare con queste partite? O con quelle altre partite? Che squadre vogliamo trovare all’inizio?” “
“Addirittura così?Ma tu pensa...addirittura....” dice Collina.
Meani “Tu pensa....tu pensa la forza di questo qui..secondo me deve avere delle entrature a livello federale da parte da paura...da paura. Io dico che se..io stento a crederci che ...come dici tu fa anche un po’ del millantato credito”.
Io potrei dirvi, e chiudere questa valutazione, dicendovi che è ben difficile che in quel post Milan-Siena così agitato, così rabbioso, con Carlo Ancelotti che schiuma rabbia per quella cosa....è difficile credere che quel colloquio in macchina onestamente sia stato un po’ sul rapporto confidenziale Moggi..De Santis..un po’ su Baglioni e qualche altra cosa. E che quello che dice Meani a Collina neppure 24 ore dopo sostanzialmente in realtà..come dire...non credo che possa essere frutto dell’impazzimento notturno di Meani..delle elucubrazioni o, a questo punto, delle invenzioni su quello che gli ha detto nientepopodimeno il proprio allenatore. Ancelotti e Meani fanno parte della stessa squadra in quel momento.
Potrei chiudere così..però vi aggiungo un’altra cosa...che ci fa capire come il racconto che Meani fa è un racconto veritiero perché quelle cose le ha sentite da Carlo Ancelotti e come quelle cose che Ancelotti ha racconto prima a Meani sono il frutto del suo patrimonio personale e del suo patrimonio legato al periodo in cui fa l’allenatore della Juventus.
Il 12/08/2004..che è una giornata importante. E’ la giornata in cui vien definito il calendario di calcio che inizierà di lì a poco.
Alle ore 09.56 Luciano Moggi conversa con tale Nello....ritengo possa identificarsi con Nello Di Nicola, collaboratore del Moggi.
Le parole testuali sono le seguenti.
“Passerò a casa..sto da te...passerò a casa alle 11.30. Ma andiamo ai calendari prima?”
“Ma che calendari...non ce ne frega niente a noi dei calendari...”
“Pensavo ci volessi andare...”
“I calendari già li so guarda..”
“No, lo so che tu grazie....no....pensavo che volevi andare così per..non ce ne frega niente a noi allora?Vabbè..chiamo Vincenzo e gli dico alle 11.30”
E alle 12.53 nella stessa giornata Moggi intrattiene una simpatica conversazione ridente con Giraudo.
Il passaggio è da comprendere ascoltandola, se la interpreto non rendo l’idea e comunque le battute sono le seguenti.
Moggi “Pronto”
Giraudo “Eccomi Lucià abbiamo finito”
Moggi: “Come è andata?”
Giraudo “E’ andata male...abbiamo delle partite tutte cambiate..cosa possiamo fare?”
E ridendo Moggi “Come tutte cambiate?”
Giraudo “Dove sei tu?”
Moggi “Da questo qui....hai già parlato..”
E poi, vabbè, la conversazione prende altra strada..non ci interessa.
Il cerchio si chiude alle 13.31, sempre lo stesso giorno il 12/08/2004, telefonata in cui Moggi parla con persona non identificata, probabilmente un giornalista.
Moggi “Pronto..”
Giornalista “Pronto..minchia che calendario Direttore...”
Cose varie, non ci interessano. Poi..
Giornalista “ Gli do il nome, il telefono tuo e di Fabiani...allora sono le cinque..perfetto..il calendario lo hai visto? Sei soddisfatto?”
Moggi “Sì..ma lo sapevo”
Giornalista “Eh lo so....” Ride l’interlocutore.
Io non credo che ci sia bisogno di fare considerazioni che quella che
evidentemente quella che sembrava la cosa più incredibile del mondo addirittura nel sistema professionistico italiano si potessero combinare i calendari ..evidentemente si è fatto anche questo e si è fatto per le telefonate che abbiamo proprio in quella stagione 2004/2005...quello proprio di cui parlava Ancelotti con Meani con riferimento ad anni precedenti non era un colpo di sole dell’allenatore del Milan.
Nell’agosto del 2004, subito dopo più o meno a quelle telefonate a cui ho fatto riferimento, le attività di intercettazione di Torino permettono di cogliere una serie di elementi già significativi. Riguardano essenzialmente il rapporto che già esiste fra Moggi e Giraudo da una parte e i designatori dall’altra, soprattutto nella figura di Pierluigi Pairetto.
Nell’agosto siamo tuttavia in una situazione di precampionato,però segnata già da una serie di avvenimenti e di partite.
E’ tale l’ossessione di questa organizzazione per il
conseguimento a qualunque costo e in qualunque modo dei propri risultati che non si lascia non solo nulla di intentato ma diventa importante aggiudicarsi anche una partita amichevole, non solo quelle che poi contano realmente. Così come insieme ad alcuni fatti di questo tipo, certamente per quella squadra come per altre, è già iniziata la fase di preliminari delle coppe europee. Agosto è un mese in cui si giocano dunque incontri internazionali nella fase dei preliminari di coppe.
L’11/08 si gioca una partita di preliminare, si gioca
Juventus-Djurgarden che terminerà 2-2 e sarà arbitrata dall’arbitro tedesco Herbert Fandel.
Non è che ho amore per citare queste cose ma lo devo fare altrimenti le telefonate diventano incomprensibili. Devo offrire questi riferimenti.
Il 10/08/2004 alle 23.25..chiedo scusa la partita non si è giocata l’11 si è giocata il 10/08/2004 perché la telefonata interviene immediatamente dopo il termine dell’incontro.
Moggi, uomo 2, parla con Giorgio...probabilmente un giornalista noto. E quindi c’è una discussione che riguarda la partita appena conclusa. Ma per dire, secondo l’interlocutore Giorgio che “uno aveva..che aveva due minuti di recupero..il figlio di puttana..un incidente che è durato due ore e mezza..veramente un grandissimo figlio...glielo hai detto al tuo amico Pairetto?” dice Giorgio.
Perché degna di nota questa cosa...perché il primo gol del Djurgarden è stato segnato in una fase di recupero del primo tempo. E dunque queste imprecazioni riguardano questa fase di recupero che avrebbe permesso il gol.
Moggi “No...ora glielo dico io.”
Giorgio “No perché a questo pezzo di merda glielo devi dire..è un amico del..o non conta niente o è un amico del..?”
Moggi “No..no..traffica per altre strade..siccome va bene..il telefono l’ha chiuso, lo chiamo domattina”
In quella stessa giornata, anzi il giorno successivo alle ore 14.01 viene captata una conversazione fra Pairetto e Moggi. Si parte con il commento di questo arbitraggio...
Moggi ”Che arbitro ci avete mandato?”
Pairetto ”O..Fandel è uno dei primi..”
Moggi “Ho capito..il gol di Miccoli è valido...” e così via...
Moggi ”Ora mi raccomando giù a Stoccolma..eh?”
Pairetto “Mamma mia questa veramente deve essere una partita..”
Moggi “Ma no si vince...però sai si dice..questi sono scarsi, però con uno come questo qui resta difficile...poi ci hanno fregato l’arbitro e il pantano”
E ancora...
Moggi “Senti, senti un po’..vedi un pochino....poi stasera tieni aperto che ci sentiamo, ti chiamo io verso le nove e mezza...poi..a Messina mandami Consolo e Battaglia”
Pairetto “E l’ho già fatta...”
Moggi “E chi ci hai mandato?”
Pairetto “Mi pare Consolo e Battaglia”
Moggi “E con Cassarà..eh?”
Pairetto “Sì “
Moggi “Mmmmm e a Livorno?”
Pairetto “Quest’anno è pubblica...”
Moggi “Eh...come?”
Pairetto “A Livorno Rocchi”
Moggi “E Berlusconi? Pieri...eh...mi raccomando”
Pairetto “E non lo abbiamo ancora fatto quello...”
Moggi “Sì..e lo facciamo dopo dai”
Pairetto “Va bene...lo si fa poi”
Moggi “Va bene, ci sentiamo stasera allora..”
Pairetto “Ok”
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