Sono molto contento - ha aggiunto l'allenatore - con lui per il 99 per cento la squadra è fatta, almeno negli acquisti, perché manca un portiere. Ringrazio la società, è una buona squadra». Pure di qualità: «Dire che questo gruppo non ne ha, a me sembra una bestemmia grandissima e chi lo dice non ha rispetto dei campioni che abbiamo. Non lo posso accettare». Magari, Aquilani e Xabi Alonso erano spot più attraenti: «Aquilani era un giocatore fuori dalla media, ma la Roma ha detto che non era sul mercato e ci siamo ritirati; e Xabi l'avevamo visto noi, perché nessuno ne parlava prima degli Europei. Ma Poulsen, che non abbiamo scelto per motivi economici, ci garantisce più copertura dello spagnolo, e i numeri dicevano che dovevamo migliorare in fase difensiva, soprattutto, dopo essere stati, con la Roma, il miglior attacco». Sul danese erano tutti d'accordo, dentro casa Juve: «Io faccio l'allenatore e da quando sono qui, ogni acquisto è stato ponderato. Chi viene ha passato il vaglio di tutti, degli osservatori, mio, di Secco e di Blanc (direttore sportivo e ad, ndr). Allora è superfluo dire che è voluto da me: faccio l'allenatore, è ovvio».
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Perché Poulsen ci permetterà di sopportarlo meglio». Nell'assetto base, invece, le invenzioni dovranno garantirle i soliti, Camoranesi e Nedved: «I nostri due esterni producono gioco, chi sta in mezzo deve aiutare a recuperare soprattutto, ma non solo».
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