All'andata ci fu negata la vittoria col Parma peché un arbitro facente funzione di ministro degli Interni decise che, nel giorno in cui il teppistello Gabbo Sandri morì sparato dopo uno scontro con tifosi juventini (così ci fu raccontato), pareva brutto far segnare a Iaquinta il goal della vittoria juventina. Oggi un tifoso parmense perde la vita in una stazione di servizio, investito da un pullman di tifosi juventini e Cobolli decide di non giocare la partita: evidentemente per lui oltre che ladri siamo anche assassini. Forse uno juventino "di serie A" (sempre secondo la tassonomia cobolliana, ben inteso) ci deve pure credere. Io invece sono un vecchio rancoroso di serie D: mi spiace per il parmense morto, mi spiace per la sua famiglia ma ho la convinzione, politicamente scorretta, che si sia trattato di un banale incidente come purtroppo può capitare sulle strade. Ma non basta, e attenendomi a quanto affermato da Totò Beatrice e Peppino Narducci vi svelo un segreto: sono anche un mafioso piduista! Non posso rivelarvi qui i nomi dei miei soci di malaffare (a cui mando comunque un caro saluto) perché altrimenti verrebbe meno la segretezza dell'associazione cospirativa e rischieremmo di incorrere nei rigori della legge Anselmi. |