Oggi il nostro Director è in prima pagina di un quotidiano non schierato e indipedente.Con tanto di lusinghe e complimenti.Da ciò viene uno spunto tratto dal suo libro a pg 123 rigo n°12:"Io e Lei dobbiamo vederci.Appena può venga a trovarmi a Roma a Palazzo Grazioli." Fatto avvenuto nel Settembre 2005.Ma la favola della volpe e l'uva era già stata scritta da molto tempo e raccontata anche da analfabeti.Probabilmente i laureati di oggi non la conoscono.Sveglia,che la gente non è fessa.

Sandro Veronesi, autore di “Caos calmo”, premio Strega nel 2006, racconta la nascita di una fede: “Sono di Prato e a Prato le alternative si chiamano Juventus, Inter e Milan. Certamente, non la Fiorentina. La mia passione nasce dopo l'operazione alle tonsille, da bambino. Vengo ricompensato con caterve di figurine e la prima squadra che completo sull'album è quella bianconera. Al prete, che mi chiede come mi sento, mormoro: Juventus”.

Per quanto mi riguarda pistocco è come se non esistesse. Per me non fa mai testo, nè nel bene nè nel male. E' una marionetta in una televiosione di marionette. Comunque quel che resta è che il cetriolo, gira e rigira, se l'è beccato ancora una volta l'ortolano, cioè la Juventus.

Caro fratello, dovresti contattare qualche club bianconero per organizzare un pulman, oppure muoverti da solo, magari in treno o in auto con altri tifosi juventini. Cmq creca di esserci perchè è importante essere in tanti. Non parole ma fatti!

Facendo zapping sulla TV satellite, Sky TG24, canale 500, in una trasmissione intitolata “zona Severgnini” mi sono imbattuto in un’intervista dell’interista Severgnini che contestava allo scrittore Sandro Veronesi la sua appartenenza alla juventinità. Sono rimasto, piacevolmente sorpreso dalla risposta che, con concetti che sono propri alla nostra Associazione, GLMDJ, ha contestato Calciopoli e la nostra attuale dirigenza, accusando l’Inter e la stessa nuova proprietà, di aver distrutto, consapevolmente, la storia e le tradizioni di una grande società come la Juventus. L’intervistatore, evidentemente imbarazzato, si è chiuso in un mutismo accusando il colpo. Ecco un uomo che non ha paura di esporre le proprie idee e i propri concetti liberi di informare.