Signori miei, un conto è ragionare da tifosi (anche non beceri ma critici come siamo noi), un conto è l'ottica di un professionista. Io Zambrotta lo capisco (anche se la razionalità mi ferisce il cuore): pensate che anche i vecchi che sono restati con noi non si sentano traditi dai vertici Juve? Ce lo hanno fatto capire tra le righe in tutti i modi: Del Piero, Nedved e Camoranesi. In una situazione del genere la scelta più ovvia è proprio quella di Zambrotta, di Cannavaro e degli altri campioni che abbiamo perso: scappare a gambe levate (ancora meglio se con stipendio maggiorato) da quell'inferno che è diventata la Juve. Ma esiste anche un'altra via, ben più difficile, che è stata intrapresa da altri volenti (Nedved, Del Piero) o nolenti (Camoranesi, Buffon, Trezeguet, Zanetti, Chiellini). Tutti questi giocatori hanno onorato alla grande i nostri colori e da soli hanno rappresentato la continuità del DNA-Juve NONOSTANTE la Società (situazione questa assai anomala, non ricordo altri casi analoghi). Dobbiamo essere enormemente grati a questi giocatori perché hanno fatto per la Juve molto di più di quello che ci si sarebbe potuti aspettare da un gruppo di professionisti. Hanno anche fatto ben più di quanto i nostri indegni vertici societari (usurpatori) desiderassero. Non credo che da Monnezzemolo in giù si aspettassero che la retrocessa e poi neopromossa Juve avrebbe avuto bisogno di orrori arbitrali a profusione per levarsi dalla testa le ambizioni di vertice. Per questo credo che dobbiamo essere più che mai fieri dei nostri colori e di una tradizione che si rinnova restando splendidamente uguale a se stessa nonostante tutto e tutti. Per capire quanto sia speciale vestire i nostri colori basti pensare a come, nel 2001, i nostri ragazzi vinsero le ultime partite di campionato dopo che Ancelotti era stato già giubilato. Di norma l'allenatore dato per partente viene tradito dai propri giocatori, perde la sua autorità. Vi immaginereste una situazione del genere in casa degli Onesti? Io no, loro non sono mai più stati una squadra dai tempi del Trap, noi siamo molto di più. Sempre. Ma il mio consiglio da amico è di non avere l'indignazione e la lacrima facile perché se mai dovessimo mancare l'obiettivo Champions League (ipotesi tutt'altro che peregrina perché così è scritto sul copione di Farsa A TIM, perché Monnezzemolo deve qualcosa al socio Della Valle dopo la penalizzazione dello scorso anno, perché il Milan potrebbe anche rivincere la Champions) assisteremmo SENZ'ALTRO alla partenza di alcuni dei nostri migliori giocatori (che appunto sono pur sempre PROFESSIONISTI, ricordatelo). Non provo alcun sottile compiacimento nello scrivere questo (ripeto, da tifoso solo l'idea mi addolora e non poco) ma credo che sia saggio essere preparati fin da ora ANCHE a questa eventualità ed essere grati comunque a chi ci lascerà per ciò che di bello ha fatto per noi. Non ci dovremo nemmeno stupire di certe dichiarazioni che rientrano nel gioco delle parti (come quelle del prossimo milanista Zambrotta): a mio modesto parere il Milan è (a differenza degli Onesti) una signora squadra a livello di management e organizzazione, capace di gratificare molto chi gioca in rossonero. E lo dice uno che non ha alcuna simpatia per B€r£u$koni e, soprattutto, che non dimentica che le intercettazioni Meani-Kollina erano le uniche rilevanti di tutta farsopoli. Ripeto, non possiamo pretendere che il miglior portiere del mondo (dati IFFHS) sprechi i migliori anni della sua carriera giocando per una squadra che, per volontà dei suoi stessi dirigenti è programmaticamente senza ambizioni. A maggior ragione se resteremo fuori dall'Europa che conta. E il discorso non vale solo per Gigi. Sarò un illuso ma io continuo a sperare nella qualificazione alla Champions. Tuttavia, poiché pare che ci toccherà sopportare ancora a lungo questa proprietà, dobbiamo iniziare fin da ora a predisporre le pareti dello stomaco ad altri bocconi difficili da trangugiare. |