Assente a sopresa - Luciano Moggi (nella foto), l'ex dg della Juventus e principale imputato dell'inchiesta "Calciopoli", non si presenta in aula. Ed è un po' una sorpresa, perché le indiscrezioni sulla sua partecipazione all'udienza preliminare che dovrà decretarne l'eventuale rinvio a giudizio (insieme con altri 36 imputati tra dirigenti di società, dirigenti federali, designatori, arbitri, assistenti) circolavano da giorni e con insistenza.
Colpo di scena - Ma il vero colpo di scena lo hanno riservato i PM Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci che hanno depositato i risultati delle indagini svolte dopo la richiesta di rinvio a giudizio, alcune concluse addirittura poche ore prima dell'apertura dell'udienza davanti al GUP Eduardo De Gregorio.
Nuove accuse - Il fascicolo più importante è quello di una informativa dei Carabinieri nella quale sono confluite nuove intercettazioni telefoniche, eseguite tra il marzo 2006 e il febbraio 2007, che hanno come protagonista, ancora una volta, Moggi. Una serie di conversazioni in cui emergerebbe un ruolo attivo in vicende ancora da chiarire e su cui è concentrata l'attenzione degli inquirenti. Tra queste la compravendita del Siena. Niente a che vedere con il campionato in corso, precisano i magistrati. Ma si tratta di presunti illeciti, dal momento che i PM ipotizzano ora, nei confronti di Moggi, e di altri indagati, una nuova accusa di associazione per delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione, frodi in competizioni sportive e rivelazioni di segreti di ufficio.
Carte inedite - Tra le carte inedite consegnate da Beatrice e Narducci vi sono anche i verbali di interrogatorio del presidente del Cagliari, Massimo Cellino, e dell'arbitro Gianluca Paparesta. Quest'ultimo è stato ascoltato 24 ore prima e ha fornito alcuni chiarimento sull'uso delle schede sim estere che Moggi e l'ex dg del Messina, Mariano Fabiani, avrebbero consegnato agli arbitri per conversazioni riservate. Paparesta ammette di aver utilizzato una di quelle schede, che era nella disponibilità del padre: gli era servita per chiamare Moggi e chiarirsi dopo il burrascoso dopopartita di Reggina-Juventus (quando negli spogliatoi vi fu un duro faccia a faccia tra il dirigente bianconero e il direttore di gara). Una dichiarazione ritenuta importate per l'accusa, in quanto per la prima volta un arbitro ammette di aver usato una scheda di quelle "segrete". Ma l'arbitro barese ai magistrati racconta anche l'assidua presenza del dg juventino ai raduni arbitrali precampionato, dove Moggi si faceva vedere insieme a dirigenti federali come Innocenzo Mazzini e Tullio Lanese.
La prima udienza - Per quanto riguarda l'udienza di oggi, svoltasi a porte chiuse in un'aula stracolma (ma il prossimo appuntamento è stato fissato l'8 febbraio nella più capiente aula-bunker di Poggioreale) sono sei le società calcistiche che hanno avanzato la richiesta di costituzione di parte civile: Atalanta, Brescia, Lecce, Roma, Udinese e Salernitana. Analoga istanza e' stata proposta da Coni, Figc, Lega calcio, nonche' dall'ex presidente della società emiliana Giuseppe Gazzoni Frascara e dalla curatela fallimentare del Bologna. Si sono fatte avanti anche alcune associazioni di consumatori e un appassionato di calcio di Aosta, abbonato di SKY Sport, che chiede un indennizzo di 10.000 euro per i danni subiti avendo pagato l'abbonamento "per partite taroccate"
http://www.skylife.it/html/skylife/sport/a...gi-assente.html
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