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          IL MURO
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I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
 
#39084 Calciopoli all'inglesehttp://www.tuttomercatoweb
scritto il 29/11/2007 02:37:13 da BIANCOENERO
LONDRA, 28 novembre 2007 - C'è anche il tecnico del Portsmouth Harry Redknapp tra le cinque persone arrestate dalla polizia londinese nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione nel calcio inglese. Secondo quanto riporta la BBC, insieme a Redknapp sono stati fermati anche l'amministratore delegato del Portsmouth, Peter Storrie, e il giocatore dei Rangers Glasgow ed ex Portsmouth, Amdy Faye. Per tutti l'accusa è di frode e falso in bilancio. CINQUE FERMI - Oggi la City of London Police ha effettuato cinque arresti nell'ambito dell'inchiesta scattata l'anno scorso per accertare eventuali frodi nei trasferimenti dei giocatori. Le altre due persone fermate, secondo le prime indiscrezioni, sono Milan Mandaric, ex presidente del Portsmouth ora al Leicester, e il procuratore Willie McKay. Il Portsmouth in un comunicato ha reso noto che tecnico e amministratore delegato stanno "collaborando fattivamente" con la polizia nell'inchiesta, per chiarire un affare che risale al 2003. PORTSMOUTH - Redknapp, in questi giorni, era stato indicato come uno dei possibili successori di Steve McClaren sulla panchina della nazionale inglese, eliminata dall'Europeo 2008. Il tecnico del Portsmouth, infatti, sta portando i Pompey al vertice della Premier League. Per la seconda stagione consecutiva, il Portsmouth si mantiene nelle prime posizioni del campionato inglese: attualmente è 6° in classifica, a -7 dall'Arsenal.
 
#39083 Collina e i rigori pro-milan
scritto il 29/11/2007 02:20:17 da BIANCOENERO
mi chiedo come mai nessuna Tv o quotidiano sportivo e non abbia gridato o chiesto interrogazioni parlamentari all'indomani del ridicolo rigorino concesso al milan su ronaldo in quel di cagliari?? ma la tv e la stampa in italia da chi ca**o sono comandate???
 
#39082 continua...
scritto il 29/11/2007 02:16:15 da BIANCOENERO
BERTINETTI: «QUESTIONE DI STILE O AMMISSIONE DI COLPA?» « Cobolli, forse è meglio farsi sentire» RITENETE giusto l’atteggiamento morbido del­la Juve nei confronti degli arbitri e dei loro erro­ri? Bertinetti: «La società civile si basa su regole e comportamenti condivisi. Se tutti ritengono che rubare sia un crimine, è giusto che chi lo fa sia punito. L’uniformità di comportamento è decisi­va nel bene e nel male. La scelta della Juve è or­mai vecchia: per me andrebbe bene se fosse di tutte le squadre, ma così non è. Se tutti gli altri strillano ad ogni errore e tu no, in questo Paese sei considerato un fesso, se va bene, o colpevole, se va male: ammetti che l’errore non c’era. “Non s’è lamentato, quindi ha torto”. Ecco il ragiona­mento che viene fatto». Padovan: «Dopo Parma, la Juve ha comunque irrigidito il suo atteggiamento. Anche se non è stata dura come il Milan, che ha Cagliari ha ot­tenuto un rigore frutto di una strategia di comu­nicazione: gli arbitri subiscono la pressione delle società che urlano di più». Masoero: «La Juve secondo me ha avuto un at­teggiamento troppo tenero durante il processo le­gato a Calciopoli, si è arresa troppo presto senza condizioni. Anche se io parlo da esterno e maga­ri una linea più rigida avrebbe portato a conse­guenze peggiori. Ora pare anche a me che la so­cietà bianconera stia tenendo un atteggiamento più duro nei confronti della classe arbitrale». Trono: «Io sono convinto che, se la Juve ha cam­biato linea, lo ha fatto sotto la pressione dei suoi tifosi e non per intima convinzione. Urlare non rientra nel suo Dna. Anni fa, magari, Boniperti faceva una sparata ogni tanto, ma erano fiam­mate isolate, che si spegnevano immediatamen­te ». Padovan: «Si spegnevano subito anche perché il sistema mediatico era diverso: oggi una di quel­le sparate sarebbe ripresa da decine di televisio­ni, radio, siti e blog, mentre allora c’erano solo una tv e una radio. A questo proposito mi chiedo per quanto tempo ancora gli arbitri potranno con­tinuare a non parlare».
 
#39081 continua...
scritto il 29/11/2007 02:15:40 da BIANCOENERO
TEMI TECNICI E IL NODO DELLA DISCREZIONALITÀ «E l’uniformità dov’è?» Uniformità: altro tema scottante. Finora nel campionato c’è stato più di un caso in cui lo stesso fal­lo, la stessa situazione ha visto decisioni diametralmente oppo­ste. Padovan: «Prendiamo i rigori... Io credo che per fischiare un ri­gore serva un contatto più im­portante di quello che basta per una punizione a centrocampo, ma al di là di questo, l’impor­tante è che ci sia una linea uni­voca. Spesso sento dire che in area ci sono 100 trattenute a partita: cominciando a fischiarle tutte diminuirebbero». Trono: «Qui entra in gioco la di­screzionalità dell’arbitro, previ­sta da molti punti del regola­mento. Contano personalità, in­tuito e capacità dell’arbitro. Ma rispetto al passato l’uniformità è maggiore. Sulle trattenute in area, bisogna considerare che le telecamere evidenziano tutti i contatti che ci sono simultanea­mente, ma per l’arbitro è impos­sibile rilevarli: si concentra sul­la coppia attaccante-difensore che ha più probabilità di giocare la palla». Padovan: «Altre situazioni cri­tiche sono i fuorigioco. Ho nota­to che adesso, nelle situazioni si­mili al famoso gol di Trezeguet nel derby, viene stato fischiato, ingiustamente, il fuorigioco. Un modo per alleggerirsi da respon­sabilità, lavandosene le mani. Da situazioni del genere difficil­mente nasce un gol, quindi ven­gono evidenziate di meno dalle moviole: così, alzare la bandieri­na è il modo più comodo per evi­tare polemiche, ma spesso sba­gliando! ». Trono: «Sì, può essere che qual­che volta accada così. Non biso­gna dimenticare che sono uma­ni e che certi fuorigioco sono davvero difficili da notare». Padovan: «Altro argomenti: i falli di mano, essendo legati alla volontarietà, sono altri episodi che limitano l’uniformità: fi­schiare solo quando l’intervento è certamente volontario può ge­nerare dubbi». Trono: «Il regolamento è chiaro: con le braccia in posizione natu­rale non c’è rigore, viceversa sì. E bisogna considerare che un giocatore non può saltare o muo­versi con le braccia attaccate al corpo, certi movimenti sono na­turali ». Padovan: «Ma prendiamo il ri­gore fischiato a Legrottaglie in Fiorentina-Juventus: a mio pa­rere era netto, eppure il difenso­re bianconero stava saltando e non trovo così semplice dimo­strare che il suo tocco era volon­tario. Insomma, la discreziona­lità incide sull’uniformità. Biso­gnerebbe cercarla con più forza ed è un compito di Collina»
 
#39080 continua...
scritto il 29/11/2007 02:14:48 da BIANCOENERO
Il nuovo designatore arbitrale al centro della polemica nel dibattito in redazione «Non funziona la cura Collina» Salerno: «Un grande medico non è necessariamente un buon ministro della salute» TRONO: «NON SI BOCCIA DOPO MEZZO GIRONE» «Aiuti di più i giovani» Come giudicate la gestione degli arbitri di Collina, che era stata presentata come la panacea di ogni male e che finora ha fatto re­gistrare più di un insuccesso? Salerno: «Il problema della se­rie A è sotto gli occhi di tutti e non sappiamo cosa succede nei cam­pionati minori, ma è evidente che la gestione Collina ha fallito. L’ar­bitro è, purtroppo, sempre più de­terminante per l’esito di una ga­ra, è a tutti gli effetti uno dei pro­tagonisti in campo. Assodato que­sto fatto, mi sembra che la Lega e gli organi arbitrali si debbano rendere conto dell’enorme peso sociale ed economico del campio­nato e delle sue partite, veri e propri eventi: gli arbitri, quindi, dovrebbero essere messi in con­dizione di sbagliare il meno pos­sibile o di poter correggere i pro­pri errori con mezzi tecnologici. Tornando a Collina, io penso que­sto: a volte anche in politica si commette l’errore di pensare che il miglior dirigente di settore deb­ba essere uno che ha operato al meglio in quel settore. Ma non è detto: un grandissimo medico non è necessariamente un gran­de assessore alla sanità o un mi­nistro della salute. Le problema­tiche che devono affrontare sono diverse, anche se si parla sempre di medicina. Forse Collina, otti­mo arbitro, non era adatto a fare Pagine a cura di Sergio Baldini e Guido Vaciago il dirigente. Quando ha designa­to Bergonzi per Napoli-Juve, per esempio, a cosa ha pensato?» Trono: «Forse ha preso una de­cisione sbagliata e infatti Ber­gonzi è stato poi fermato. Ma in base al percorso aveva dimostra­to di essere all’altezza di arbitra­re una gara di quel tipo. Inten­diamoci, la mia non vuole essere una difesa d’ufficio di Collina, che è stato scelto per un curriculum di altissimo livello (ricordiamo che per sei volte lo hanno eletto miglior arbitro del mondo), ma dire che ha “fallito”, è prematuro: siamo solo a metà del girone d’andata. Bisogna considerare anche il materiale umano a sua disposizione. E poi l’appoggio del­la stampa gli è mancato troppo presto». Masoero: «Vero, non si può pre­tendere che Collina trasmetta per osmosi la sua bravura agli ar­bitri, ma è giusto per esempio che fermi chi sbaglia. Però, visto che prima si parlava delle grandi pressioni che giovani arbitri de­vono sopportare, credo che Colli­na abbia l’obbligo di aiutarli a sentirsi sereni, uno come lui do­vrebbe farli sentire protetti per evitare che sbaglino troppo». Bertinetti: «Vogliamo ricordare che Collina ha avuto contatti di­retti con Meani...»
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