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#38377 Juve, ricavi in calo Bilancio 2007-08 chiude in ne
scritto il 13/11/2007 23:44:51daBIANCOENERO
Juve, ricavi in calo Bilancio 2007-08 chiude in negativo per 5,2 milioni
21:30 del 13 novembre
Ricavi in calo (-12,4%), a causa dei minori incassi dalla cessione di calciatori, per la Juventus nel primo trimestre del bilancio 2007-2008, chiuso con un risultato negativo per 5,2 milioni contro un saldo positivo per 11,8 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente. I ricavi sono ammontati a 53,8 milioni in diminuzione rispetto ai 61,5 milioni del primo trimestre del bilancio precedente. E ciò nonostante il ritorno in Serie A abbia consentito di incrementare gli introiti da gare (da 1,25 a 3,1 milioni), da diritti radiotelevisivi (da 12,6 milioni a 21,5) e da sponsorizzazioni e pubblicità (da 5,9 milioni a 9,5). Ma i proventi dalla gestione dei diritti dei calciatori sono scesi da 38 milioni a 16,6. In crescita i costi operativi (+15,6%) a causa dei maggiori ingaggi dei calciatori (da 24,7 a 31,3 milioni). E per l'intero bilancio 2007-2008 la Juventus prevede di chiudere in perdita, «a causa dei costi rilevanti effettuati per il rafforzamento della squadra», si afferma in una nota.
#38376 Baldassarre: "Il decreto sui diritti del calcio è
scritto il 13/11/2007 23:37:52daBIANCOENERO
Baldassarre: "Il decreto sui diritti del calcio è a rischio incostituzionalità"
13.11.2007 10.53 di Redazione articolo letto 703 volte
Fonte: Marco Liguori per LiberoMercato
"Il decreto legislativo che ha stabilito la riforma della contrattazione collettiva sui diritti televisivi del calcio è a rischio di incostituzionalità: lede i principi del libero mercato e della concorrenza dell’Unione europea". Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale e docente ordinario di diritto costituzionale presso l’Università Luiss, in questa intervista esclusiva a Liberomercato boccia il decreto legislativo emanato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, voluto dal Ministro per le Politiche giovanili e le attività sportive, Giovanna Melandri. Baldassarre lo ha messo nero su bianco e lo ha spiegato in un suo dettagliato parere.
Professore, chi gliel'ha richiesto?
"Alcuni mesi fa la Juventus mi ha incaricato di redigere uno studio sul decreto legislativo e la legge delega sui diritti tv della Lega nazionale professionisti".
E quale conclusione ha raggiunto?
"Il decreto, e in parte anche la delega, presentano diverse perplessità in materia costituzionale, poiché le società di calcio hanno ottenuto lo scopo di lucro con la legge del 1996".
Quindi il decreto ha un importante vizio di fondo?
"L’impianto del provvedimento normativo parte dal principio opposto a quello della nostra costituzione e dei trattati dell’Unione Europea: tutto è soggetto a regolazione pubblica. Lo Stato interviene pesantemente sulla libertà di concorrenza tra le società di calcio e indebolisce le società più forti economicamente della serie A, a vantaggio dei piccoli club. Esso viola l’articolo 41 della costituzione e le norme comunitarie che fanno riferimento alla libera concorrenza".
A questo punto cosa potrebbe succedere?
"Tutto e nulla. Dipenderà dalle iniziative che assumeranno i singoli club: se ad alcuni può andar bene il decreto con la contrattazione collettiva non accadrà nulla. L’accordo raggiunto alcuni giorni fa in Lega per la ripartizione collettiva potrebbe aver attenuato in parte il profilo di incostituzionalità, che però resta intatto poiché l’intesa discende dalla legge".
Altrimenti?
"Alcune società, in modo particolare l’Inter, Il Milan e la Juventus, potrebbero adire il giudice ordinario per far rilevare l’eventuale incostituzionalità, decisa dalla Corte Costituzionale. Inoltre, potrebbero rivolgersi alla Corte di giustizia dell’Unione Europea".
Passando ai cadetti. Anche le società di serie B avrebbero convenienza a impugnare il decreto legislativo?
"Possono fare causa, se ritengono di aver ricevuto un danno: è un principio stabilito direttamente dalla Costituzione".
Cosa si sarebbe dovuto fare, per evitare questo pasticcio?
"Si sarebbe dovuto introdurre un criterio di solidarietà. Ogni società dovrebbe gestire in modo autonomo i diritti tv. Al tempo stesso la Lega potrebbe stabilire un contributo all’interno del sistema, destinato a un fondo comune, che potrebbe colmare il divario tra le grandi e le piccole società di calcio".
#38375 L'ex giudice sportivo Laudi: "Per l'Atalanta è ris
scritto il 13/11/2007 23:33:32daBIANCOENERO
L'ex giudice sportivo Maurizio Laudi, intervenuto a Radio Marte Stereo, ha chiarito la situazione dell'Atalanta dopo gli episodi accaduti domenica all'Azzurri d'Italia: "Il club orobico rischia sanzioni disciplinari e sanzioni pecuniarie ma è realistico pensare ad una chiusura dello stadio con obbligo di giocare in trasferta – quindi in campo neutro - o a porte chiuse. L'Atalanta rischia la sconfitta a tavolino con il Milan''.
#38374 L'Uomo nero su Gava e Collina 13.11.2007 (ore 21,0
13.11.2007 15.38 di Stefano Sica articolo letto 1288 volte
Dopo gli incidenti di domenica scorsa, sul Taranto si è abbattuta la mannaia del Giudice sportivo Pasquale Marino, che ha decretato la vittoria della Massese per 3-0 a tavolino oltre all'obbligo di disputare 4 gare interne a porte chiuse.
Così si legge nel comunicato: "Il Giudice sportivo osserva che la gara è iniziata con ritardo a causa dei ripetuti tentativi di penetrare sul terreno di gioco da parte dei tifosi del Taranto posizionati nel settore Curva Nord;
- che una volta iniziata la gara i predetti sostenitori dopo aver manifestato, con ripetuti cori offensivi verso le forze dell'ordine, la loro volontà di non far disputare la gara, iniziavano un fitto e ripetuto lancio di pietre sul terreno di gioco; successivamente dopo aver divelto strutture dello stadio lanciavano sul terreno di gioco pezzi di asfalto, pezzi di lavandini divelti, vetri, bastoni e bottiglie in plastica;
- che il descritto comportamento veniva disapprovato dai tifosi situati in altri settori dello stadio; per questo motivo i sostenitori della Curva Nord dopo aver sfondato le porte di separazione della curva dai distinti, si introducevano in questo settore ed aggredivano i tifosi che protestavano per il loro comportamento;
- che i facinorosi, rientrati nella Curva Nord, dopo aver abbattuto una recinzione con i pali divelti della stessa colpivano ripetutamente il vetro delle porte di sicurezza che separavano la Curva Nord dal terreno di gioco;
- che i predetti comportamenti non impedivano il regolare svolgimento del primo tempo, ma venivano reiterati alla ripresa del gioco e fino al 13° minuto del secondo tempo di gara, momento in cui sono state sfondate le porte che separavano la Curva Nord dal terreno di gioco con conseguente ingresso sullo stesso dei facinorosi;
- che tale evento causava la sospensione della gara, con rientro negli spogliatoi della terna arbitrale e delle due squadre; in tale sede il direttore di gara "preso atto dal Responsabile di servizio di Ordine Pubblico che non sussistevano più le condizioni oggettive di sicurezza per il regolare svolgimento della gara", sospendeva definitivamente la stessa.
- Così delineato lo svolgimento dei fatti, quale emergente con chiarezza e coerenza dagli atti ufficiali, appare accertata la sussistenza di comportamenti di particolare gravità da parte dei sostenitori del Taranto, cui consegue la responsabilità oggettiva
della società.
- Occorre sottolineare che nella determinazione della sanzione è necessario valutare da un lato la mancata regolare conclusione della gara e dall'altro la valutazione del pericolo di reiterazione dei comportamenti in esame;
- tutto ciò premesso
d e l i b e r a
- di infliggere alla società Taranto la punizione sportiva della perdita della gara in oggetto con il punteggio di 0-3 a favore della società Massese;
- di infliggere alla società Taranto la sanzione consistente nell'obbligo di disputare quattro gare effettive a porte chiuse, con decorrenza immediata (sanzione attenuata per la dissociazione chiaramente manifestata da altri sostenitori del Taranto)".
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