Vince
il Toro su autogol della Juve all’ultimo minuto, e l’unico dispiacere è che non lo possa segnare Balzaretti. Vince il Toro contro una neopromossa che sembra già avere consumato nei primi cinque turni i bonus di fortuna che gli dèi del calcio, misericordiosi ma soprattutto sensibili al censo, assegnano per ogni campionato anche ai peccatori più incalliti: specialmente a Cagliari e a Roma, dove ha preso quelle lezioni di gioco che la squadra granata eviterà comunque di impartirle, dovendo purtroppo badare al sodo per via della sua classifica precaria (i pali di Del Piero non sono sfortuna, sono parzialissime restituzioni della fortuna che ebbero, nel passato, troppi suoi tiri balisticamente picassiani). Vince il Toro perché anche un Rosina acciaccato è imprendibile per i difensori bianconeri, compreso Tiago che da solo è costato come tutto il mercato di Cairo, e non c’è più Moggi a garantire la presenza di De Santis o chi per esso. Vince il Toro perché Trezeguet ha quasi finito le cambiali di fortuna, di rinnovato entusiasmo e di dedizione alla causa ed al nuovo contratto. Vince il Toro perché Recoba deve fare un favore a Moratti. Vince il Toro perché i suoi attaccanti tirano male e pertanto Buffon sarà messo in serie difficoltà, lui che sa tutto dei tiri precisi.
Vince il Toro perché la Juve ha sempre qualcosa da espiare, se non altro il fatto di esistere, e non c’è occasione migliore di un derby per farlo sapere al popolo bianconero ed anche a quel popolo del calcio che non ha ancora voluto capire certe cose e cosacce. Vince il Toro perché è una squadra metropolitana, e questo è l’anno delle metropolitane di Milano e di Roma e forse anche di Napoli, mentre la Juventus è una squadra per provinciali, che affascina soprattutto chi la guarda da lontano, con le sue rutilanti luci artificiali di cui sinora ha pagato una sola ancorché salata bolletta. O no?
|