"Mi piacerebbe rivedere da
noi Zambrotta e Cannavaro,
ma sarebbe complicato"
ROMA
«Umiltà e volontà possono portare a un riscatto del nostro calcio». È la ricetta del presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli, intervenuto a "Radio anch’io sport". Sul rotondo successo della Juve con il Crotone il presidnete bianconero dice: «Era necessario che tutti squadra, tecnico e società ci concentrassimo per avere questa risposta, ma ancora abbiamo una serie di partite prima di tornare in serie A e dobbiamo evitare cali psicologici come è accaduto in diverse partite. I nostri giocatori hanno grande senso di responsabilità e non solo i grandi campioni. Anche nei momenti più difficili all’interno si respirava tranquillità e convinzione».
Cobolli Gigli torna a ribadire di avere massima fiducia in Deschamps. «È arrivato da noi in un momento di pertubazione, ha accettato di rimanere anche con 30 punti di penalizzazione, siamo in serie B, sta facendo bene, anche se possiamo migliorare ancora in tante cose. Non si può mettere in discussione il tecnico, sarebbe sciocco da parte nostra».
Il presidente bianconero commenta poi così la possibile telefonata di Lippi a Deschamps per rassicurarlo che non tornerà alla Juve: «Sono cose che può aver detto Lippi direttamente a Deschamps. Da parte della Juve posso solo dire che rimane la stima che abbiamo verso di lui, che è stata una colonna portante della Juve non solo per i risultati ma per l’atmosfera che ha creato. Poi ha ottenuto traguardi importanti con la Nazionale, noi quando lo abbiamo incontrato gli abbiamo sempre manifestato grande simpatia».
Cobolli Gigli parla poi del progetto societario. «La Juve ha espresso la volontà di puntare su giocatori italiani e possibilmente provenienti dal proprio vivaio. Bisogna anche fare i conti anche con il bilancio e ci siamo mossi anche nell’ambito dei parametri zero. Abbiamo riscattato il giovane Criscito che a mio parere sembra più in linea con le nostre strategie».
Per la Juve di serie A sarà importante mantenere in squadra anche certi campioni. «Del Piero? La sua permanenza con noi la considerò molto probabile, ma non diamo nulla per scontato perchè dobbiamo ancora parlare con lui. Se volesse poi intraprendere la carriera di dirigente da parte nostra c’è grande disponibilità. Per quanto riguarda le altre stelle, Secco e Blanc parlano quasi ogni giorno con i giocatori. Poterli tenere tutti sarebbe importante: forse il più importante è Buffon, ma non dimentichiamo Zebina che è reduce da infortuni e che sabato scorso ha fatto vedere la sua classe; l’obiettivo è quello di trovare anche lui nella prossima serie A della Juve. Toni? Leggo dichiarazioni molto professionali del ragazzo. È il centravanti della Nazionale, nei sogni di qualcuno il suo nome può anche entrare ma è un nome come tanti altri. Sia lui che noi siamo attualmente concentrati su obiettivi importanti».
Tornando anche sulle tante partenze dopo la vicenda calciopoli il presidente bianconero dice: «C’è stato un momento in cui la Juve si è trovata costretta a ridurre il numero dei suoi giocatori perchè non reggeva i costi degli stipendi in previsione di quelli che erano i ricavi. Quelli che sono andati via sono stati ceduti ceduti consensualmente, come Zambrotta e Cannavaro che imangono nel nostro cuore. Se dovessi riportarne a casa qualcuno farei proprio questi due
nomi, ma sarebbe complicato perchè hanno retribuzioni elevate e giocano in grandi società. Altri sono andati dopo una dialettica serrata»
Cobolli Gigli, insieme ai suoi collaboratori sta avendo il merito di rilanciare la Juve, ma il presidente ammette di avere avuto qualche aiuto e consiglio importante. «La simpatia e la
saggezza di Boniperti ci sono state di grande conforto - spiega -. Ho avuto l'appoggio anche di altre persone sagge, ma il più grosso aiuto l’ho avuto dalla struttura della Juve, una società sana e organizzata. Chi ha lavorato in altre aziende come me si rende conto quando entra in una società sana, oppure malata. Consigli da Platini? Credo che non riusciro ad avere tanti consigli, visto l’alto seggio in cui si trova, però ci sono stati attestati di stima reciproci e incoraggiamenti».
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