Mentre scrivo queste righe, - è notte fonda -, anche se lo posto solo ora, tutte le televisioni parlano dell'omicidio di Catania.
Riotta (TG1)mette in dubbio che fermando il campionato il disagio espresso dalla violenza negli stadi non si cancella !
Ricorda lo “… lo sfregio subito dal calcio prima della vittoria dei mondiale del 2006, con uno scandalo senza precedenti…”. (ricordo che Riotta è un noto tifoso di una “nota” squadra di calcio…)
La Melandri parla di una "riflessione molto profonda e radicale che coinvolga tutti, clubs ed altre componenti del calcio prendendo spunto da quello che è stato fatto all’estero…”
Un film tragicamente già visto !!!
L’unica speranza è che almeno stavolta si abbia il coraggio di fare ciò che tutti sanno, ma che per sporchi interessi nessuno fino ad ora a avuto il coraggio di dire espressamente e fare !!!
Questo CALCIO MARCIO si deve fermare !!!
E non per una settimana….ma per un anno…almeno ( finalmente CAMPANA lo ha affermato !!!).
Per Cannavò il calcio ha perso credibilità ! E fa un accenno evidente a Calciopoli, sebbene non ne pronunzi la parola, (Moggiopoli per tutti i “gazzettari”).
Poi quasi alla fine della trasmissione a commento della pericolosità degli ultrà, la loro impunità e il peso che hanno nei confronti delle società di calcio il “Candido” cita due episodi.
Non i vari morti ammazzati dopo Genoa-Milan (Spagnoli), Roma-Lazio(Paparelli), Ascoli-Inter (Filippini), Cremonese-Milan (Fonghessi), ma…gli “insulti” con i quali gli ultrà della Juventus avevano accolto Ancellotti allenatore, e – attualizzando – gli ultrà del Messina che hanno “licenziato” Giordano.
SENZA PAROLE !!!
Secondo me per ripulire l’ambiente si debbono rivedere - con percorsi paralleli - sia l’ambito legislativo, che quello applicativo, coinvolgendo in primis le società di calcio nell’ordine pubblico delle partite.
Smettiamola di parlare di disagio sociale, come spiegazione del fenomeno “violenza” nel calcio.
In altre nazioni non si sono nascosti dietro un dito.
Hanno operato bene e la situazione è migliorata di molto (vedi Inghilterra e Germania).
Contemporaneamente la “società civile” si deve interrogare su come questo sport è presentato.
Trasmissioni televisive che sovrespongono il fatto “partita di calcio” caricandolo di significati che di fatto esaltano i tifosi e tra questi i più facinorosi sono i più a rischio.
Quando parlando di calcio e di avversari sento, anche da amici che scrivono sul muro, la parola ODIO, inorridisco.
Io voglio una “giusta” applicazione della giustizia sportiva per fatti giudicati, e non pregiudizi che alimentano ODIO per un elemento - “gioco del calcio” - che da sempre per me è significato di piacere, bellezza, destrezza, sorpresa ecc…
Sbaglia chi pensa che il CALCIO sia una zona franca, non tanto e non solo perché negli stadi si scatenano spesso violenze inaudite, ma perché sul CALCIO si può dire tutto ed il contrario di tutto.
Si possono usare toni, dileggi, sfottò – spesso pesanti – che comunque colpiscono persone, con le loro sensibilità, con i loro equilibri i cui effetti poi non sono, spesso, prevedibili.
Soprattutto per chi vede e ascolta !!!
Si possono organizzare trasmissioni dove il soggetto CALCIO è solo uno spunto per alimentare polemiche e contrapposizioni,spesso pretestuose.
Il CALCIO PARLATO, che secondo me è ANTICALCIO, per molti addetti ai lavori (giornalisti) è l’elemento trainante delle trasmissioni.
La divisione che si basa non sulla vittoria o sulla sconfitta, ma sul “barare” di chi vince e sul “subire” di chi perde.
Se questi signori vedessero le loro facce godere quando instillano questi dubbi, forse avrebbero un pochino di vergogna.
Su questo si alimenta l’audience !!!
L’appuntamento più importante non è la rubrica “ il goal più bello “ ( come era una volta nella vecchia Domenica Sportiva” !!!), ma le MOVIOLE, i MOVIOLONI.
L’anticalcio-virtuale ha fagocitato il CALCIO vero.
Quindi “modellare l’opinione pubblica” che si nutre soprattutto di calcio virtuale, alimentando sospetti, e odi, rappresenta di fatto gestire la “piazza” !!!
Questa è diventata l’attività principale di molti media, con i finti processi ed i veri dileggi.
Con le strumentalizzazioni e i complotti mediatici.
La degenerazione poi diventa parossisticamente criminale nei soggetti più a rischio, labilmente instabili, e comunque sempre nutriti di ODIO verso gli avversari che spesso identificati in coloro che non vincono, ma “rubano”.
Che non giocano al calcio, ma “speculano” !
Che non sono abili amministratori, ma “furbi maneggioni” e via degenerando…
Mi fermo qui e invito tutti gli amici del muro a rivolgere una preghiera per il servitore dello stato ucciso a Catania e per la sua famiglia.
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