La società però, questa società, è tutt’altra cosa! Ho la convinzione che oggi essa sia in mano a gente che ha soltanto interesse per i conti economici e sia attenta nell’ostentare, con patetico e cinico opportunismo, vari atteggiamenti “buonisti”, nell’intento di trasmettere al mondo un’immagine della proprietà, tale da favorire proficue prospettive nelle altre attività imprenditoriali.
In altre parole oggi la Juventus, in considerazione dell’elevatissimo livello d’attenzione mediatica che essa suscita, è il veicolo attraverso il quale trasmettere una certa politica d’immagine della famiglia Agnelli, o almeno del ramo oggi dominante. Anche l’ Avvocato ed il Dottore facevano questo, ma la loro statura di uomini e di imprenditori era assai diversa da quella di questi ultimi presuntuosi rampolli. Non parliamo poi della passione sportiva e dell’amore verso la Juve: tanto era grande nei nostri mai troppo rimpianti Presidenti, quanto irrilevante in questi ultimi insulsi successori, mai protagonisti di un autentico slancio d’amore e d’orgoglio nei riguardi della squadra.
In una situazione simile cosa ci stanno a fare i tifosi, oltre a contribuire in vario modo a mantenere tutto il sistema calcio? Forse a testimoniare che la squadra per la quale parteggiano è di gran lunga la più amata d’Italia, quindi con un valore reale assai superiore a quello che può evincersi dai bilanci? O forse, considerato il loro numero, l’attenzione dei media è sempre particolarmente elevata e quindi tale, come si diceva sopra, da potersi utilizzare per politiche di marketing che nulla hanno a che fare con il calcio?
Una risposta certa io non ce l’ho!
Mi limito a considerare che la proprietà, prima ancora che si evidenziasse la reale consistenza di calciopoli, correva a licenziare Moggi e Giraudo.
Rilevo che ha nominato una nuova dirigenza imbarazzante per incompetenza, superficialità e arrendevolezza a tutti i padroni di turno. Ricordo la penosa comparsata al processo di primo grado ove si è andati a chiedere una pena “congrua” anziché affermare i propri diritti, la propria innocenza ed i propri meriti.
Taccio sulle ignobili sceneggiate ai successivi gradi di giudizio ed in modo particolare sulla demenziale commedia TAR si, Tar no. Così come taccio sulla incomprensibile decisione di non rivendicare gli scudetti spudoratamente rubati.
Constato che questi buffoni non solo hanno svenduto i nostri campioni, ma hanno provveduto a rinforzare, ignorando le suppliche di tutti i tifosi, la squadra che più di tutte aveva manifestato la propria ostilità ed, attraverso uomini ad essa legati, era stata la principale artefice della tragica, per noi juventini, estate 2006. Non sarà che dovevano sdebitarsi del favore a loro fatto da Moratti per avergli permesso, costruendo intercettazioni mirate ed orchestrando la campagna mediatica, di riprendersi la società sgravandoli da spese troppo onerose da sostenere per chi non insegue i grandi traguardi di prestigiose vittorie sportive?
In un quadro siffatto, cosa credete che ci possa riservare il sistema degli attuali padroni del calcio? Forse ci stanno trattando persino meglio di come potrebbero permettersi di fare. Nella giungla, ed oggi il mondo del calcio è più simile alla giungla che ad un consesso di gentiluomini, non valgono le buone maniere. Esse vengono intese come un segno di debolezza, non di educazione. L’operazione simpatia ed il codice etico possono esporci solo al ridicolo; neanche in un campionato amatoriale verrebbero prese sul serio! Nel mondo dello sport, specie se professionistico, viene rispettato chi vince. E Moggi lo sapeva bene!
Purtroppo ho la netta impressione che la Juventus sia finita nelle mani peggiori: quelle che non provano amore, che non trasudano passione, che non si contorcono quando i risultati non sono favorevoli. Chissà quanto tempo dovremo aspettare una proprietà vicina ai nostri sentimenti e che sappia riportarci ai livelli che a questa squadra da sempre competono.
Credete che con i soli ragazzi fatti in casa si possa puntare ai grandi traguardi? Ritenete che ingaggiando i calciatori svincolati si possa costruire uno squadrone? Pensate che con questa società che ha come principale obiettivo il voler risultare simpatica ad ogni costo (chiedete a quel Lapo inventore di questa politica quali feroci insulti riceva nelle tribune degli stadi italiani), vi saranno grandi giocatori che si metteranno in fila per venire da noi? O piuttosto non credete che, nell’attesa di farsi due risate col famoso piano industriale (ma non hanno proprio il senso del ridicolo!) se ne andranno anche quelli che sono rimasti quest’anno?
Naturalmente molti obbietteranno che non è facile trovare chi i soldi li butta a palate per assecondare un capriccio e dimostrare al mondo di saper ottenere qualche risultato. Ma se tutto ciò è vero, allora non andava smantellata una squadra al top e anziché scegliere di essere sorridenti e simpatici bisognava semplicemente decidere di voler continuare ad essere duri e vincenti, difendendoci con determinazione e convinzione in ogni sede.
Io perciò, per non rendermi complice di costoro, resterò alla finestra, osserverò in silenzio, ostenterò indifferenza per non dare a vedere quanto grande è la mia sofferenza.
|