I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
#9608 PER BLACK AND WITE
scritto il 26/11/2006 21:10:35da BRUNO
Condivido su tutto il tuo pensiero che il Lecce è una squadra che ha fatto la sua partita, zeman è sen'zaltro un allenatore preparato(però forse le sue esternazioni potrebbero essere meno mirate e molto piu generalizzate) ed è anche vero che lui con pochi investimenti fece grande il foggia del decennio scorso e sa fare del meglio anche in situazioni di precarieta'.
CMQ, contro la JUVE qualche accanimento represso c'è l'ha e l'ha esternato in modo mirato, cercando di fare del male e riuscendoci
#9606 X JUVENTINO ORGOGLIOSO & CO.
scritto il 26/11/2006 20:24:27daBLACK & WHITE
Non è corretto criticare squadre che giocano il calcio; e le squadre di Zeman non giocano mai solo per difendersi.
E poi noi li abbiamo battuti in 11 contro 10.
Non amo godere in situazioni del genere: certo poteva essere una goleada, ma siamo stati noi a non fare più di 4 gol.
Le partite vinte giocando non devono essere motivo di offesa per lo sconfitto: il Lecce ha giocato come sa e va rispettato.
Diverso, poi, l'accanimento individuale della persona, e Zeman ha le sue idee e le esprime liberamente. A noi non deve piacere solo Mazzone per la sua esternazione a nostro favore, in quanto a modo esprimersi non ha nulla da invidiare a Zeman.
Per quanto mi riguarda Zeman è un buon allenatore ed ha ottenuto grossi risultati con pochi mezzi e uomini ignoti; io lo ricordo quando fece grande il Foggia, senza i miliardi delle grandi società.
Il nostro nemico non lo vedo in Zeman.
Forse noi il nemico lo abbiamo in casa, e si veste bianconero.
Non siamo stati capaci di difenderci, o forse non conveniva al nostro vero nemico.
Preoccupiamoci di questo, che ci ha rovinato l'esistenza,...
...e per quanto riguarda Zeman, che con noi è critico ma non cattivo, limitiamoci a fischiarlo e a criticarlo (ha fatto di tutto per meritarselo), ma non critichiamo il suo calcio.
Non credo che Capello abbia fatto di meglio alla Juventus, salvo i risultati, che però non sono stati frutto del suo gioco (a mio modestissimo parere!).
#9605 I MORALIZZATORI "ROSA" CON POCA MEMORIA
scritto il 26/11/2006 19:36:40daPOSTER56
Sentite le “parole sante” e provate dai fatti che ha scritto PADOVAN in un suo editoriale che “svergogna” ancora una volta l’ipocrisia della Gazzetta dello Sport e la partigianeria che sfocia nell’odio personale contro i Moggi del Sig. Candido Cannavò. Tanto da non ricordarsi di …un fatto importante che Padovan ricorda.
Da questi “signori “ si è prodotto il linciaggio mediatico contro la JUVE !!!
Si dovrebbero vergognare.
Ma noi non molliamo !!!
MANCIO, CANDIDO E LA GEA: IL PASSATO NON SI CANCELLA
23 Novembre 2006
di Giancarlo Padovan
(Editoriale pubblicato su Tuttosport di oggi, 23 novembre 2006) -
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Dall’interrogatorio di Chiara Geronzi nell’ambito dell’inchiesta romana sulla Gea. “Soci fondatori siamo stati io, Francesca Tanzi, Andrea Cragnotti e Giuseppe De Mita (…) Le quote societarie erano queste: il 20 per cento lo detenevo io, il 20 per cento la Tanzi, il 20 per cento Cragnotti e poi c’era un 40 per cento in mano alla società Roma Fides, fiduciaria composta da Giuseppe De Mita e Roberto Mancini”.
La notizia è stata pubblicata da la Repubblica (autori Marino Boisso e Corrado Zunino) che a pagina 60 di ieri commenta: “Sopra il nome della Roma Fides” c’è stato a lungo un alone di mistero. L’interrogatorio della Geronzi offre un nuovo scenario e chiama in causa Mancini, che in passato ha smentito più volte una sua presenza nella contestata società”.<...>
Dall’intervista a Sergio Cragnotti, ex patron della Lazio, concessa a Claudio Sabelli Fioretti (il collega che fece ammettere a Massimo Moratti di avere spiato l’ex arbitro De Santis) per il Corriere della Sera-Magazine, in edicola oggi.
Domanda: Lei un giorno ha parlato dei “moralisti alla Mancini…”.
Risposta: “Anche lui spingeva la cacciata di Cragnotti dalla Lazio. Quando me ne sono andato, la gestione della Banca di Roma gli ha aumentato lo stipendio da 2 a 7 miliardi netti. E lui alla fine se n’è andato all’Inter portandosi via i migliori”.
Restiamo in (sfiduciata) attesa di leggere su qualche quotidiano amico della squadra e della società nerazzurra (ce ne sono tanti e di importantissimi) le ragioni per cui Mancini ha sempre smentito la sua appartenenza alla Gea. Smentirà anche Chiara geronzi, sua amica o ex amica?
E se lo farà, quali argomenti potrà usare? Dubito fortemente che Mancini torni sulla spinosissima questione, visto il rapporto che ha con la stampa, con la lingua italiana e - non in ultima analisi - con la verità. Come dubito che vorrà rispondere a Cragnotti perchè i moralisti di facciata sono sempre opportunisti della prima ora.
Infatti Mancini era il centro della Lazio di Cragnotti. E si è servito dell’uno e dell’altro finchè gli ha fatto comodo per la sua inspiegabile carriera di allenatore protetto da Federazione, Settore tecnico e ambienti ad essi contigui. Ricordate la deroga, letteralmente inventata, per falo tesserare dalla Fiorentina nonostante avesse iniziato la stagione con la Lazio come allenatore in seconda? Io sì. Peccato che tutti gli altri - Mancini incluso- fingano di dimenticarlo.
La Gazzetta dello Sport di ieri, mercoledì 22 novembre, pezzo a firma di Candido Cannavò. La rubrica dell’ex direttore ha un titolo esortativo: “Fatemi capire”. E’ un invito che raccolgo volentieri. Perchè nel prendere per l’ennesima volta le distanze dalla Gea, Cannavò - al pari di Mancini - incorre in qualche fondamentale amnesia. “La Gea World - scrive Cannavò - era una sintesi indiscutibile e intoccabile di un potere calcistico che attraversava la grande economia, le istituzioni, un popolo di complici e finiva nel grande laboratorio di Moggi, padre e figlio, che avevano le spalle ben coperte”.
Poi, però, Cannavò sprofonda nell’oblio: “Spocchia, spregiudicatezza, molta abilità e persino una grande “fiera del calcio”, organizzata in grande pompa ogni anno a Milano, con una copertura televisiva che era più che altro uno spot pubblicitario, fondato sul culto della personalità della dinastia Moggi”.
Purtroppo, Candido omette di dire che quella “fiera” si chiamava Expogoal ed aveva tra i partner principali proprio Rcs e la Gazzetta dello Sport, quotidiano che a quella “fiera” ha dedicato spazio e lustro grazie alle sue migliori firme, ai suoi migliori cornisti, ai suoi migliori editorialisti, ai direttori ed ex direttori. Cannavò era tra essi. Dati e date, non illazioni.
Dalla Gazzetta dello Sport del 12 ottobre 2003. “Expogoal è caratterizzata anche dai convegni (…) Domani alle 14.30, “Campionato Aic della Solidarietà”, progetto sociale dell’Assocalciatori a favore degli anziani. Moderatore Candido Cannavò”. Tutto scritto (e da ricordare).
#9604 POVERO ZEMAN
scritto il 26/11/2006 18:47:30daMINO46
ZEMAN è un altro che: o ci fa o ci è! Invece di guardare la partita efare l'allenatore fotografava con suo telefonino gli striscioni per poi piangere, simile a MANCINI, per far punire la JUVE. AH AH AH Invece di baciare la terra dove posano i piedi gli juventini, che, grazie allo zio VICPALECK, lo hanno tolto dalla fame e dalla miseria regalandogli pane e companatico, sputa nel piatto da dove lautamente è stato ricompensato oltre i suoi merito. Altra VERGOGNA del calcio italiano come M. & M..
#9603 X VINCENZO
scritto il 26/11/2006 18:42:14daMINO46
ravezzani
scritto il 26/11/2006 15.31.45 da VINCENZO.
RAVEZZANI è un pover'uomo che,non si sa perchè e come,è stato messo a TLB come direttore.Ma è il + fazioso e venduto ancorman della televisione cosidetta libera.Quando scriveva su TUTTOSPORT era mal sopportato dai tifosi juventini perchè torinista.Ora a Telelombardia e tv satelliti si schiera nettamente pro-inter.Il suo antijuventismo non è mai venuto meno.Notare il suo sarcasmo e la sua faccia d'idiota quando CORNO offende la nostra!
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