Dopo la grande Guerra: parte IDi A. Pavanello
Passata la bufera della “Grande Guerra”, l’attività sportiva riprese e con essa dunque il campionato. Nella Juventus il nuovo presidente era il poeta e studioso Corrado Corradini, nominato durante il conflitto.
Nella squadra invece, accanto alla “vecchia guardia”, ovvero Bona, Giriodi, Bigatto e Varalda, arrivarono nuovi giocatori...
Di A. Pavanello
Al posto del campionato sospeso, venne istituita una Coppa Federale, ma le squadre che vi parteciparono furono in numero limitato e con gli organici assottigliati a causa delle sempre più numerose partenze dei giocatori per il fronte. Le squadre venete furono escluse dalla competizione a causa della prossimità al fronte di guerra e le squadre centro-meridionali per motivi logistici. I clubs del centro-sud protestarono...
Di A. Pavanello
La Federazione riunitasi nell’agosto 1914 decise una nuova formula per la stagione; venne dato meno spazio alle competizioni regionali e maggior peso a quelle nazionali. Per il Nord Italia, si accedeva alla fase nazionale da sei gironi locali (i club classificatisi oltre il terzo posto nei gironi erano retrocessi); la fase nazionale era costituita da gironi di semifinale di quattro squadre, le cui vincitrici accedevano...
Di A.Pavanello
Mentre cominciano ad affacciarsi sull’Europa minacciosi venti di guerra, in Italia il campionato raggiunge il numero di 45 squadre partecipanti, riunite in sei gironi e divise in due gruppi: Italia Settentrionale e Italia Centro-meridionale.
Il nuovo presidente, Giuseppe Hess, molto attaccato alle tradizioni della società, si operò per un deciso cambiamento: uno stile manageriale e meno goliardico, dato che oramai...
Di A.Pavanello
Il campionato, fin qui italiano solo sulla carta, giacché comprendeva solo formazioni d’una parte della penisola, lo diventa anche di fatto: vengono ammesse le formazioni toscane, laziali e campane in uno dei due tronconi del campionato.
I vincitori accedevano direttamente alla finale. Se i piemontesi della Pro Vercelli ancora una volta dominarono il torneo, per la Juventus la crisi fu ancora più profonda e si toccò...
Di A.Pavanello
La crisi in cui da diversi anni era piombata la Juventus non accenna a finire, tanto che i più pessimisti parlano addirittura di scioglimento.
La squadra inizia malissimo il girone piemontese-ligure-lombardo, perdendo contro Torino e Genoa e vincendo solo una volta in cinque giornate. Per di più il club fatica a reclutare nuovi giocatori ed esattamente come nella precedente stagione, accade di doversi presentare con...
Di A.Pavanello
Il campionato ritornò alla consueta formula dei gironi eliminatori, ma la novità fu l’ammissione delle squadre della regione nord-orientale d'Italia (Veneto e Emilia) e anche il primo dove fu introdotto il calendario dalla Federazione di calcio.
La Juventus, nel girone piemontese-ligure-lombardo non brillò per nulla, anzi subì pesanti sconfitte per mano della Pro Vercelli, del Genoa, del Milan e dell’US Milanese:...
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?