Dopo la grande guerraDi A. Pavanello
Mentre le graduali riforme del campionato cominciarono ad essere effettuate, la Juventus si affidò ancora una volta alla linea offensiva di Vojak e di Viola; quest’ultimo ricoprì anche la carica di allenatore, dopo la morte di Karoly. L’organico non subì alcuna variazione rispetto all’anno precedente.
La squadra giocò per la prima volta con...
Dopo la Grande Guerra : parte IVDi A. Pavanello
Finì in tale stagione il lungo periodo di buio iniziato addirittura nel 1906, infatti la Juventus divenne per la seconda volta Campione d’Italia.
La partenza dei bianconeri fu decisa, con un netto 6-0 al Parma all’inizio del campionato, replicato alla 4° giornata con l’identico punteggio inflitto al Milan. Gli uomini di Karoly...
Dopo la Grande Guerra: parte IIIDi A. Pavanello
Sotto la presidenza di Edoardo Agnelli, continua il rinforzamento della squadra e, grazie all’apporto direttivo di Giovanni Mazzonis, viene acquistato l’ungherese Viola.
Nel corso della stagione morì giovanissimo, a causa d’un aneurisma, il centrocampista Giuseppe Monticone, “giocatore coscienzioso, disciplinato ed appassionato…”...
Dopo la Grande Guerra: parte IIIDi A. Pavanello
La prima importante novità per la squadra fu l’arrivo del primo vero allenatore ( o “trainer” come lo si chiamava all’epoca), l’ungherese Jeno Karoly, ex giocatore del prestigioso l’MTK (Magyar Toerevecks Klub, ovverossia Club Polisportivo Ungherese), nonché Nazionale Ungherese, scoperto da Edoardo Agnelli sulla Riviera Ligure, mentre...
Di A. PavanelloDopo la Grande Guerra: parte II
La Juventus inaugurò il suo campo di Corso Marsiglia (attualmente Via Tirreno), il primo impianto calcistico in Italia con struttura di cemento armato; i progettisti e realizzatori furono l’ing. Lavini e il geom. Pietro Monateri. Nella gara inaugurale la Juventus batté il Modena per 4-0.
Il campionato, sanato il dissidio...
Di A. Pavanello
Il campionato dopo essersi gonfiato oltre misura, com’era da aspettarsi, scoppiò. Nel corso di una incandescente riunione della FIGC, il 24 luglio 1921, le squadre maggiori appoggiarono il “progetto Pozzo” che prevedeva una riduzione del numero di squadre, mentre le piccole società si opposero fin da subito, contestando i meccanismi di scelta delle ammissioni. I dissidi portarono alla fondazione nello stesso mese, della...
Di A. Pavanello
La stagione rappresentò un record per il campionato le cui squadre raggiunsero il numero massimo di 88; i comitati regionali e le piccole squadre ottennero dunque l’ennesimo ingrandimento della competizione.
Se i tornei piemontesi e liguri non subirono molti cambiamenti, quelli veneti ed emiliani vennero scissi in una fase preliminare ed una fase finale; la Lombardia arrivò addirittura ad istituire sei gironi preliminari...
IL NOSTRO SONDAGGIO
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?