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#59961 Paniz, «Scudetti? Si può e si deve»
scritto il 11/01/2009 14:37:00daALEXAMO J100003 COSENZA
Per l'avvocato e parlamentare Paniz non ci sono dubbi: «La sentenza Gea scardina il perno delle accuse di calciopoli alla sua base»
TORINO, 10 gennaio - Presidente dello Juventus Club Montecito rio, ma anche avvocato (è il difensore di Elvo Zornit ta, indagato nell’indagine su Unabomber), Maurizio Paniz ha seguito con at tenzione tutte le vicende di calciopoli nell’estate del 2006, da tifoso e da profes sionista. Oggi, alla luce della sentenza con la qua le l’altro ieri si è chiuso il processo Gea istruito dalla giustizia ordinaria, le sue teorie di allora trovano an cora maggiore forza. Lu ciano Moggi e il figlio Ales sandro sono stati condan nati per «violenza priva ta» , mentre è stata completamente smontata l’ac cusa che la società di procura sportiva ( la Gea, appunto) di Alessandro Moggi costituisse con la complicità del padre una «associazione a delinque re». Così le pene richieste dal pm Palamara sono sta te ampiamente ridimen sionate e ai due unici con dannati del processo ven gono addebitate accuse che, secondo gli esperti, hanno buone possibilità di essere ribaltate in appello. Ma, soprattutto, il crollo dell’accusa di associazione a delinquere può avere conseguenze anche per la Juventus. Molto «interes santi» per Paniz...
Cosa pensa della senten za Gea e del clima di atte sa che ha innescato nei tifosi della Juventus?
«L’epilogo del processo Gea ha chiarito in modo netto e con una sentenza di un tribunale ordinario che non esiste nessuna as sociazione a delinquere. La condanna, per altro lie ve rispetto alla richiesta, riconosciuta a Moggi è per dei comportamenti di tipo “privatistico” e, ammesso e non concesso, che queste accuse vengano ricono sciute anche in appello, non riguardano la Juven tus».
Quindi?
«Quindi viene a crollare una delle basi dell’impian to accusatorio del proces so sportivo di calciopoli. Questa sentenza del Tri bunale di Roma è una zep pa nella teoria che voleva la Juventus avvantaggia ta da una “ cupola” costrui ta dallo stesso Moggi. Di questa cupola non se n’è provata l’esistenza nel processo Gea. E’ per que sto che questo passaggio deve essere considerata una pietra miliare nella vicenda e sicuramente va a vantaggio della Juven tus».
Questo vuol dire che la Juventus potrebbe chie dere la riapertura di quel processo e, in teoria, ria vere gli scudetti?
«Se questa sentenza do vesse essere confermata in appello non c’è dubbio che la Juventus avrebbe dirit to a riavere lo scudetto nu mero 28 e quello numero 29. Il primo dovrebbe esse re direttamente riasse gnato al club ( visto che al momento è un titolo senza un padrone), il secondo re vocato all’Inter e riconse gnato alla Juventus».
Ma non si dovrebbe aspettare il processo di Napoli che si occuperà di rettamente delle vicende di calciopoli e delle famo se telefonate agli arbitri per le quali la Juventus è stata condannata in sede sportiva?
«Certamente anche il pro cesso di Napoli sarà im portante, ma attenzione al significato della sentenza Gea, perché anche se non riguarda direttamente i fatti in questione va a scardinare completamente il perno su cui è girato tut to il processo sportivo».
A proposito che tempi po trebbe avere il processo di Napoli?
«Almeno un anno, anche se una parte verrà cele brata con il rito abbrevia to».
La restituzione degli scu detti non rischia di esse re impossibile a causa dell’arbitrato presso il Coni che aveva chiuso il processo sportivo di cal ciopoli in modo, per così dire, “tombale”?
«Certamente rappresenta un ostacolo alla riapertu ra del processo. I dirigenti sono stati bravissimi a reinserire la Juventus nel sistema e l’arbitrato è sta ta una delle tappe di que sto percorso, ma di fronte a delle sentenze di un tri bunale ordinario che con traddicono quelle sportive si potrebbe considerare l’eccezione, anche perché in questo caso si sono di mostrati tutti i limiti del la giustizia sportiva».
#59960 Sandulli La sentenza Gea ha smontato l’accusa
scritto il 11/01/2009 14:35:14daALEXAMO J100003 COSENZA
L’uomo della Sentenza del 25 luglio è ancora in Figc. Fa parte della Corte di Giu stizia Federale che - un giorno, magari - do vrà esprimersi su una richiesta di revisione del processo di Calciopoli. Piero Sandulli, insigne giurista e tra i padri nobili del dirit to sportivo, lo sa che un popolo intero chie derà la restituzione di quello che proprio lui provvide, applicando il codice, a togliere: cancellare il campionato 2004-2005, conse gnare all’Inter lo scudetto del 2006. Fu lui a scrivere in sentenza e quindi a far passa re come principio al quale si sono ispirati i legislatori del nuovo codice di giustizia l’il lecito associativo, quell’illecito strutturale, quel reato associativo sportivo di cui scris se Borrelli nella sua relazione d’accusa. Non cerca giustificazioni, Sandulli, separa: codi ce di giustizia sportivo, da codice penale; reato da illecito. Prova a spiegare perché, secondo lui, potrebbe reggere anche alle in temperie di una derubricazione del reato di associazione a delinquere nel processo di Calciopoli a Napoli. Sentito, professore: mezza cupola è ca duta al processo Gea. «Attendo le motivazioni, ma è indubbio che è stato derubricato l’intero impianto d’ac cusa a Roma». E se accadesse anche a Napoli? «Una cosa è il processo penale, una la giu stizia sportiva. L’esempio resta quello di sempre: andare in giro senza cravatta non è illecito, ma nel circolo della caccia, se ac cetti la sua clausola compromissoria e il re golamento lo vieta, sei sanzionato. Punim mo la violazione di norme interne, nel 2006. In fondo anche noi, nella nostra sentenza evidenziammo soprattutto cattive abitudi ni, mica illeciti classici. Si doveva far capire che quello che c’era nelle intercettazioni non si fa. E’ stata una condanna etica. Il proces so penale valuta altre cose. La sentenza del Tar su Moggi ha detto che lui ha diritto di difendere i suoi interessi, ma dava ragione a noi sulla giustizia della sanzione».
L'ARTICOLO 1 - Mica facile da accettare... «Quei comportamenti stravolgevano il con cetto decoubertiniano. Eppoi io resto con vinto che quella Juventus avrebbe vinto i due titoli persi lo stesso, anche senza quei disdicevoli comportamenti». La Juve l’avete quasi azzerata, però. «Nel 2006 abbiamo garantito le regole del calcio e molto attenuato la portata della sen tenza, ulteriormente alleggerita nell’Arbi trato. Io, a distanza di due anni, rivedo la Ju ve lottare per il vertice: sono il patrimonio culturale del calcio italiano e anche più sim patici ora». Se a Napoli non arriva la condanna? «Non so se è penalmente rilevante quel ti po di frequentazione di Moggi, ma è viola zione dell’articolo 1. E l’illecito associativo che non esisteva, era una falla nel sistema giuridico, è stato da noi introdotto. Ai tifosi ripeto che per me la giustizia penale e quel la sportivo sono cose diverse». Ma chiederanno la revisione dei proces si in caso di assoluzione o pena lieve. «Vale il discorso precedente, quello della cra vatta? Quanto ai tifosi, credo che oggi pen sino che non c’è quel qualcosa sotto di cui si chiacchierava, esacerbandosi, nei bar dai tempi dei centimetri di Turone».
DOMANDE SENZA RISPOSTA - Lei si rifà ad un modello di giustizia sportiva autonoma, ma la Procura fede rale per indagare aspetta gli atti dai tri bunali: senza intercettazioni, non si fan no i processi sportivi. «Le do ragione: senza le nuove tecnologie non avremmo potuto perseguire Preziosi per la valigetta, non avremmo avuto Calcio poli. Anche se nell’80 e nell’86 squadre come Lazio e Milan finirono in B per un calcio scommesse che non produsse nessuna con danna penale». Peccato che sul suo tavolo di giudice sportivo arrivino casi spinosi solo se corroborati dalle informative della Po lizia giudiziaria o dai faldoni. «In effetti. Ma mi faccia dire una cosa. Non ho partecipato al giudizio in cui si decideva la non giudicabilità di Moggi sulla questio ne delle sim, sulle quali noi non potevamo giudicare nel 2006, visto che la Procura non aveva carte in merito, emerse nel 2007. Ep pure non capisco le polemiche (e la rabbia federale, ndr): ma mi spiegate che economi cità aveva a livello giuridico risanzionare un soggetto già squalificato per cinque an ni, dimesso e ormai impossibilitato a rien trare nell’ordinamento se poi da quasi tre anni pende su di lui una richiesta di radia zione (ormai impossibile da perseguire, ndr)? Perché chi poteva non ha dato segui to alla richiesta di radiazione?». Se non lo sa Sandulli...
#59959 per tutti ora basta..x braveheart
scritto il 11/01/2009 13:44:24daDANNY
La tua fede juventina e` ammirevole ma, altro che ora basta. Rendeteci i due scudetti e "tarallucci e vino ?". Quanti bocconi amari abbiamo dovuto ingoiare in questi due anni? Cavolo! altro che due cartoncini resi indietro con letterina di scuse. Qualche ente e vari personaggi dovranno uscirne fuori da questa storia con le ossa rotte. Ricorda moratti:" mi sorprende la Juve sia ancora li`".Non credi in programma c'era la distruzione della societa`? Cosa ti rendono? Quello che gia` abbiamo? Ciao
#59958 X Moderatore - Sonia Amoruso
scritto il 11/01/2009 13:34:09daIL MARTINELLO
Ed ora speriamo che un argomento così ridicolo non ricicci più
#59957 FACEBOOK
scritto il 11/01/2009 12:35:41daKIMTASS
Abbiamo creato un gruppo su facebook dove discutere assieme sulla nostra amata societa'... Aspettiamo adesioni.... "quelli cha hanno sangue bianconero (dibattiti,video, foto documenti inediti)
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IL NOSTRO SONDAGGIO
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?