A TORINO SBARCA GUIDO ROSSI –
BOATOS: SCORPORO, BORSA E VENDITA DI FIAT AUTO
Lo sapevano tutti che Guido Rossi, il superavvocato milanese, non sarebbe rimasto con le mani in mano. Domenica prossima il giurista milanese compirà 77 anni e l’anniversario sarà preceduto da un’uscita pubblica alla Bocconi, la madre di tutti i sapientoni, dove Guidone parteciperà a un importante convegno sulla criminalità d’impresa. Questo tema lo appassiona particolarmente perché in oltre 50 anni di attività professionale ne ha viste di tutti i colori e le sue bacchettate sono sempre state memorabili.
L’idea che quest’uomo alto 1,90 (da giovane giocava a basket alla Harvard University) se ne stesse con le mani in mano, oppure limitasse la sua attività a consulente del sindaco di Sesto San Giovanni, era semplicemente folle. Il suo motto è sempre stato: “bisogna vivere la vita” ed è questa la ragione che sta per riportarlo sulla scena della grande finanza e dei poteri forti.
Nella sua infinita miseria Dagospia ha anticipato che l’ex-presidente della Consob e della Stet (caro a D’Alema), potrebbe andare sulla poltrona dell’Eni al posto del commercialista Alberto Poli. La notizia ha fatto il giro dei giornali che adesso cominciano a crederci anche se qualcuno teme che la convivenza con Paoletto Scaroni sia piuttosto problematica. Ma questo è un errore perché Rossi (che ha l’abitudine di rovesciare gli scheletri dagli armadi) fa comunque parte della schiera degli avvocati di grido di cui l’Eni si avvale per le sue controversie legali.
C’è però un’altra notizia succulenta che è arrivata sabato nelle ultime righe di un articolo di Fabio Tamburini sul “Sole 24 Ore”, dove si legge testualmente che superGuido è diventato da qualche tempo consulente d’eccezione della Fiat. È quanto basta per far rizzare le orecchie e chiedersi la ragione di un ingaggio così prestigioso da parte di Sergio Marpionne e della Casa torinese.
La risposta va cercata nelle voci che girano in questi giorni con insistenza al PalaExpo di Ginevra dove si tiene il Salone dell’Auto. Sgambettando tra le hostess e gli stand dei 130 espositori, si sente ripetere con insistenza che il Gruppo torinese dovrebbe dar vita allo scorporo di Fiat Auto per poi quotarla in Borsa e infine venderla. La mossa dello scorporo fu annunciata da Marpionne in un’intervista del 10 dicembre scorso al periodico “Automotive News”, e poi smentì precipitosamente. In realtà lo scorporo di Fiat Auto non è una follia, ma una strada obbligata di fronte a uno scenario del mercato automobilistico che mette a dura prova le case di tutto il mondo.
A Torino questo 2008 sarà l’anno della verità. Tra poche settimane Luchino di Montezemolo lascerà Confindustria e prima o poi dovrà mollare anche la presidenza della Fiat al giovane Yaki per finire su quella di Rcs. Da parte sua Marpionne deve a tutti i costi chiudere un’alleanza internazionale. Finora gli è andata male con i cinesi e con i tedeschi, e l’unico partner all’orizzonte è il miliardario indiano Tata che vuole mettere le mani sulla Ferrari creando un polo del lusso dove dentro ci siano anche Jaguar e Land Rover.
Questo Tata dalla faccia larga e il sorriso innocente, è uno squalo di primordine che dichiara il suo amore per Luchino di Montezemolo, ma è pronto a invadere l’Europa con una macchinetta a forma di uovo che costa 2.500 dollari e insidia la nuova 500 della Fiat.
Marpionne si trova in un passaggio difficile: gli svizzeri della banca Ubs lo vogliono a tutti i costi a Zurigo, mentre il mercato americano che lui sogna di sfondare con l’Alfa e addirittura con le piccole cilindrate è un’impresa già tentata e mai riuscita. A Torino ricordano ancora quando la Fiat esportò negli Usa la Ritmo e fu costretta a chiamarla Strada perché in America esisteva una marca di preservativi che portava il nome Ritmo.
C’è quanto basta per far ritornare d’attualità lo scorporo del settore Auto, un’operazione complessa che solo una mente raffinata può costruire senza mettere in crisi la Sacra Famiglia degli Agnelli.
La mente in questione forse è quella di Guido Rossi.
dagospia |