«Diritti tv, una vera porcheria»
PALERMO. «Sulla ripartizione dei diritti tv si è consumato il solito pasticciaccio all’italiana e, ancora una volta, ha vinto la lobby di Galliani. Inoltre, se Matarrese avesse un po’ di dignità dovrebbe andare a casa, dimettersi, perché è già sfiduciato». Così Maurizio
Zamparini, presidente del Palermo, è tornato a commentare la divisione della torta tv fra le società di A. Sparando, ovviamente, sull’ad del Milan. Il patron rosanero, tornato ieri a Palermo per assistere alla partita col Napoli, ha aggiunto che «questo calcio non mi diverte più. Ha bisogno di credibilità. Quando entrai a far parte di questo mondo c’erano i Boniperti e tanti altri grossi dirigenti. Era un altro calcio. Si seguiva una determinata linea politica, adesso non è più così; la vicenda dei diritti tv è un esempio di come vanno le cose. Hanno fatto una porcheria. Come faranno in futuro società come il Palermo, la Fiorentina o il Napoli a vincere lo scudetto? Sono state penalizzate le squadre di medio-alto livello. Qualcuno si è assicurato per i prossimi anni il posto in Champions. Era meglio la cessione soggettiva ». Sintonico, ancorché meno virulento, l’intervento di Ivan Ruggeri. «Sui diritti tv - ha detto il presidente dell’Atalanta a Kiss Kiss Napoli - s’è fatto un gran pasticcio. Di certo la proposta non può essere accettata in toto. Le grandi hanno fatto un vero e proprio blitz, e non è bello. Nella situazione attuale, purtroppo, non regna l’equilibrio. Per risolvere i problemi occorre prendere il sacco in cima: serve qualcuno che ci governi super partes, che faccia l’interesse di tutti. La B minaccia lo sciopero? E’ un rischio grosso». A margine della sua “sparata”, Zamparini ha però fatto un mea culpa. «La differenza fra le grandi e il Palermo sta nella differenza di risultati con le rivali, sulla carta, inferiori. Forse la colpa è anche mia, che ho cambiato spesso allenatore, mentre, per esempio, la Fiorentina è cresciuta tantissimo, mantenendo in panchina sempre Prandelli ».
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