TORINO - Ultimamente 'Big' Luciano , dopo un periodo di silenzio, è tornato a parlare di sé e del suo passato. Dopo l'intervista choc relativa ad un contratto firmato con l'Inter prima del tormentone 'Calciopoli' che Calciomercato.it vi aveva proposto nei giorni scorsi, l'ex direttore generale di Juventus e Napoli non poteva tacere alla vigilia del match da tutto esaurito che vede di fronte proprio la squadra partenopea e quella bianconera. Lui che, in epoca maradoniana, è stato l'artefice dei successi del 'Ciuccio' e in epoca recente continua a definirsi gladiatore di una Juventus vincente ma macchiata dagli scandali di due stagioni fa, non rinuncia a fare una comparazione tra le due sue avventure sulle frequenze di 'Radio Kiss Kiss Napoli'. "Il Napoli di Maradona e la mia Juventus? Due squadre eccezionali, il Napoli di allora non avrebbe avuto avversari anche in questo contesto. Con un genio come Maradona e straordinari calciatori come Careca, Bagni e tutti gli altri, anche al giorno d'oggi verrebbe fuori una squadra esaltante, senza paragoni". La sfida di sabato sera non può suscitargli emozioni e Moggi prova a fare un pronostico di quello che poi sarà il risultato finale. "La gara di sabato è particolare: le due compagini vorranno vincere ma credo che entrambe non vogliano perdere. Magari un pareggio non scontenterebbe nessuno. Il Napoli deve temere l'attacco della Juve e soprattutto le parate di Buffon. Quello che Del Piero crea, Buffon conserva ma la squadra vista a Roma non teme nulla. Se Hamsik, Lavezzi, Blasi e Zalayeta danno il massimo sarà una gara in cui le squadre daranno vita ad un grande spettacolo che potrebbe essere risolto da un episodio". Moggi non si ferma qui e parla di chi non é contento di fare panchina. Solo una grande società, a suo parere è in grado di gestire positivamente casi del genere. "Come si fa a tenere tranquilli in panchina giocatori che non giocano? Dipende molto dalla dirigenza, il problema poi è solo dell'allenatore ma quando i calciatori sanno di avere a che fare con una grande dirigenza è molto più semplice". Un riferimento al malumore di Tiago è d'uopo, ma l'ex direttore generale ci tiene a sottolineare come non avrebbe puntato su di lui a priori per una piazza calda come Torino. Meglio chi era già nell'orbita bianconera quindi. "14 milioni per Tiago? Sono troppi, Blasi rende certamente di più e l'avrei tenuto alla Juventus". In conclusione non poteva mancare una battuta sul ritorno di Lippi, che Moggi vede lontano dal 'Bel Paese'.
"Lippi ha detto di essere pronto a tornare in panchina? Credo che abbia la possibilità di andare in un club estero, i grandi italiani sono "occupati" ma credo che non abbia difficoltà nel trovare una squadra". Insomma, anche se attualmente fuori dal mondo del pallone, Moggi é tornato alla ribalta. E chi lo ferma più ora?
(Flavio Pastore)
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