E' difficile parlare nella situazione nella quale ci troviamo.
Troppa violenza in giro, e la vita umana ormai conta meno di niente.
LA VITA, DA SALVAGUARDARE SEMPRE E AD OGNI COSTO, PERCHE' NON HA COSTO, NON PUO' ESSERE COMPRATA, NON PUO' ESSERE RICREATA, ... PERCHE' E' UNA E BASTA E VA VISSUTA TUTTA, ...anche A COSTO DI SACRIFICI, oggi conta poco o niente.
Basta un attimo di follia, di insofferenza, di rancore accentuato... per "motivare" (per me "argomentare") un omicidio.
Basta, non se ne può più.
Ma basta non deve significare soccombere all'arroganza, all'ingiustizia.
Basta sì, ma in un mondo di uguali: nel rispetto reciproco.
Ho letto da qualche parte che il Ministero per le attività sportive (noi Juventini sappiamo di chi parliamo!) parla ora di "progetti necessari per far crescere, soprattutto fra i ragazzi, la cultura della sportività e della correttezza".
Ebbene, evviva ... io ho preso batoste in tutta la mia vita,... forse qualcosa comincerà a muoversi?
Un dubbio mi rode dentro. Ci sono in giro 14 milioni di italiani NON VIOLENTI, e di questi molti sono ragazzi (nella mia famiglia il rapporto è 1, adulto, a 2, ragazzi).
Chiedo al ministro quale progetto ha in mente per questi ragazzi, per la loro CULTURA, ... dopo che l'estate scorsa è stato detto loro che:
1) la giustizia non esiste;
2) la giustizia è facilmente assoggettabile al potere economico, o almeno condizionabile dallo stesso;
3) che giustizia non è cercare la verità e punire i reati, ma è fretta perchè ci sono interessi che non possono attendere qualche mese (e questo solo in un caso, la Juventus, perchè i nostri TG sono pieni di procedimenti penali che si protraggono da anni, come telenovele,... );
4) che i trofei sportivi non si vincono più giocando, stando primi in classifica per due anni consecutivi, beneficiando sì di errori arbitrali ma perdendo anche per errori arbitrali;
5) che i trofei sportivi si possono attribuire anche con argomentazioni senza alcun fondamento giuridico: basta mettere le persone "giuste" (ad hoc!) al posto giusto (giusto nel vero senso della parola);
6) che si può essere scherniti, umiliati, etichettati come ladri, ecc. ecc. ecc. ... e che non hai il diritto di "non sentirti tale"!
7) ... e che tutto potrà ripetersi, sempre, in ogni momento ed alle stesse condizioni. |