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          IL MURO
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I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
 
#13046 Per Jonny da Empoli
scritto il 05/01/2007 23:53:49 da DARIO DI SANTO DOMUNGO
Caro Jonny, se credi ancora alle favole puoi sempre rivederti i...film di Walt Disney, invece se hai voglia di ridere credi alle...barzellette di "badoglio": invece se hai voglia di giustizia lavora con noi perche' questi "coglioni di padroni" se ne vadano una volta per tutte prima di fare troppi danni e perche' i tre "delinquenti" che rubano gli scudetti altrui finiscano giustamente in...galera!!, il loro vero domicilio, prima che finiscano di distruggere anche la democrazia in Italia!.
 
#13045 grazie
scritto il 05/01/2007 21:36:32 da PAOLA478P@LIBERO.IT
x Patriza e Alssandro: GRAZIE A VOI
 
#13044 x marco england
scritto il 05/01/2007 21:34:58 da PAOLA
Piacere di rivederti.Proprio ieri sera parlavo di te con gli amici del muro. C'è bisogno del tuo aiuto, puoi contattarmi alla mia mail che ti spiego: paola478p@libero.it
 
#13043 votare anche bonolis
scritto il 05/01/2007 21:06:22 da JUVENTINO ORGOGLIOSO
votiamo anche bonolis , che ne dite ???
 
#13042 GRANDE NOVITà!
scritto il 05/01/2007 21:04:28 da CRAZEOLOGY
siete pronti alla goduria? beccatevi questa. 04-01-2007 TAVAROLI SHOW – LA LINEA DIFENSIVA DELL’EX MANAGER È CAMBIATA: FIOCCANO LE AMMISSIONI E I GROSSI NOMI – “IL MIO REFERENTE ERA L’AD BUORA, MA PER LE QUESTIONI DELICATE PARLAVO CON TRONCHETTI” – “LA TELECOM SAPEVA DELLO SPIONAGGIO SUI DIPENDENTI”… Oriana Liso e Cristina Zagaria per “la Repubblica” All´indomani del suo arresto l´ex dominus della Security Telecom-Pirelli Giuliano Tavaroli affermava sicuro: «Non riferivo al presidente Tronchetti ma all´ad Carlo Buora e solo su operazioni legali». Era il 22 settembre scorso: il manager iniziava a costruire una tenace difesa non solo del suo lavoro, ma anche di chi fino ad allora aveva servito. Una difesa che però, con il passare dei mesi e degli interrogatori, tra mezze ammissioni e molti "non ricordo", si è trasformata in un disegno, anche se parziale e scolorito, della mappa dei suoi referenti all´interno dell´azienda. Una versione che finora non ha convinto i magistrati che continuano a tenerlo in carcere, dove potrebbe restare ancora per otto mesi, in base ai termini della custodia cautelare. Nelle due ordinanze dell´inchiesta sul dossieraggio abusivo i gip più volte ribadiscono: «Non è da escludere che almeno in alcune occasioni il gruppo industriale committente (Telecom-Pirelli) non disdegnasse di procurarsi informazioni di affari attraverso canali che la mera lettura dei report avrebbe dovuto fare subito notare come assolutamente insoliti per un soggetto privato». Spesso, ad essere "insolite" erano le stesse richieste. COSA RIFERIRE, A CHI - Tavaroli è sempre molto cauto quando si tratta di rispondere a domande sui vertici aziendali. Ma spesso non può evitare di fare nomi. L´11 ottobre: «Il mio referente in via diretta era il dottor Buora. Per determinate vicende che interessavano direttamente la presidenza, quali ad esempio la contro indagine sulla Kroll (l´agenzia investigativa americana che avrebbe spiato la famiglia di Afef, ndr) riferivo al dottor Tronchetti». Passano otto giorni e Tavaroli aggiunge un tassello importante parlando dell´operazione Filtro sugli aspiranti dipendenti di Telecom e Pirelli, schedati - a suo dire - per evitare infiltrazioni di elementi sovversivi. «L´attività illecita nei confronti dei dipendenti era nota agli apparati aziendali, e mi riferisco in particolare all´ufficio del personale. Ribadisco che per quanto riguarda la Telecom fu il dottor Rosati a sollecitare l´attività. Per quanto riguarda Pirelli la decisione di svolgere un monitoraggio venne adottata su richiesta del dottor Bracco». I CONTI, LE E-MAIL - Un vertice presso la Banca del Gottardo. E una strategia pianificata con Adamo Bove. Nell´interrogatorio del 29 settembre Tavaroli torna sulla delicata vicenda dei conti correnti esteri intestati a Tronchetti Provera e Buora. Sui quali, secondo la versione di Alberto Romagnolo (ex funzionario della Banca del Gottardo), sarebbero state compiute operazioni finanziarie a favore dei due manager e a danno della Pirelli. Un meccanismo, gestito da Bernard Huppert, capo della tesoreria Pirelli, grazie al quale le plusvalenze venivano dirottate sui conti di Tronchetti e Buora presso l´istituto elvetico e le perdite su quelli del gruppo. La vicenda nasce da una e-mail anonima inviata a Tronchetti, con la quale, alludendo ai conti cifrati, si voleva persuadere i vertici Pirelli a comporre una lite tra Romagnolo e la banca per cui lavorava. «Parlai di tale messaggio anonimo con i responsabili della Banca del Gottardo, Casillo (Sergio, ndr) e altra persona di cui non ricordo il nome; in quel viaggio venni accompagnato da Huppert», dice Tavaroli. Secondo la sua ricostruzione, in quel vertice estivo a Montecarlo, Casillo attribuì a Romagnolo la e-mail anonima, mentre a settembre l´amministratore delegato e il legale della banca affermarono che «il rapporto della banca di Francia menzionato nella mail (come contenente i riferimenti ai conti di Tronchetti e Buora) non esisteva». Per contrastare l´iniziativa di Romagnolo, Tavaroli incontra Adamo Bove, il manager Tim morto suicida, e mette a punto con lui una strategia da discutere con un uomo di fiducia di Romagnolo. L´incontro con quest´ultimo avviene in un ristorante di Torino e il tutto viene registrato. fonte internet:http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_28706.html
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