Carissimi amici juventini, le affermazioni del giudice De Biase mi
sembravano un segnale importante per riflettere su quanto è accaduto
questa estate alla Juve. Continuo a leggere commenti a senso unico,
dettati dal cuore e quindi imprigionati nei binari prestabiliti del
tifo. Riflettiamo.L’attuale proprietà juventina è cresciuta alla
scuola degli Agnelli, un percorso ricco di tradizione, capacità
manageriali, imprenditoriali, di marketing. Un marchio di fabbrica che
ha forgiato persone sempre all’altezza del compito assegnatole. Sarebbe
ridicolo pensare che gente come John Elkann, Lapo, Montezemolo siano
approdati a dirigere un colosso come la Fiat senza meriti, e i
risultati sono sotto gli occhi di tutti. Partendo da questo presupposto
si può ipotizzare, a ragion veduta, che al vertice di una azienda come
la Juventus, quotata in borsa, approdi gente capace, di spessore che
sappia, in un momento particolarmente difficile, concertare ai massimi
livelli le giuste strategie. Il presidente Cobolli Gigli, Blanc e Secco
sono stati ritenuti capaci, da una proprietà che opera ai massimi
livelli finanziari nazionali e internazionali, di guidare la Juve nel
momento più triste della propria storia centenaria. Quindi una
proprietà capace in accordo con una dirigenza all’altezza del compito
assegnatole, sceglierà l’avvocato giusto per rappresentarli in un
processo che si annunciava difficile e molto insidioso. Credo che fino
a qui possiamo essere quasi tutti d’accordo. Accade quanto di peggio
un tifoso, appassionato e innamorato della propria squadra possa
lontanamente immaginare. Proprietà e dirigenza nel momento cruciale in
cui deve tirare fuori il meglio di sé e dimostrare quanto affermato
sopra, dispensa bagliori di inettitudine processuali, pericolose
contraddizioni verbali e movimenti di mercato sconcertanti, ovvero
dimostra una apparente incapacità che ha dell’imbarazzante. Perché ?
Già perché, se le capacità sono indiscutibili e l’avvocato scelto è “
un uomo di valore ed esperienza” come afferma il giudice De Biase, la
strategia difensiva si è dimostrata pessima alla luce dei fatti come li
ha esposti in questa illuminante risposta De Biase ?
La risposta si potrebbe annidare laddove nessuno ha minimamente pensato di andarla a
cercare. Interessi, potere e denaro sono in grado di disegnare scenari
inusuali e insospettabili. Un sospetto, duro da digerire, può spiegare
molte cose che alla luce dei fatti sono totalmente insensate.
Supponiamo allora, per un momento, che Moggi e Giraudo, dopo la morte
del compianto Umberto Agnelli, sono due personaggi da “tagliare“. Come
la nuova proprietà, preparata dalla lunga tradizione familiare a
dirigere ad alti livelli grandi aziende, anche Moggi e Giraudo, scelti
dai fratelli Agnelli, hanno dimostrato grandi capacità, vincendo tutto
quanto c’era da vincere in Italia e in Europa. Dopo la morte del
compianto Umberto Agnelli, questa necessità di sbarazzarsi dei due
dirigenti diventa sempre più forte. Purtroppo non ci sono margini per
attuare questa volontà. Gli ultimi due anni della gestione
Moggi/Giraudo sono a dire poco trionfali. A tutto questo si deve
aggiungere che nemici i due dirigenti li hanno disseminati in tutta
Italia e in mezza Europa. Cosa fare ? Da strateghi finanziari e di
mercato si allestisce un piano. Si prendono contatti con i nemici
storici di Moggi e Giraudo e si valutano i margini di manovra per un’
azione congiunta. Si discute la strategia da adottare e a scanso di
equivoci si stabiliscono oneri e onori. Un processo per illecito
potrebbe risolvere il problema. Un’accusa del genere può dare la
possibilità alla proprietà di allontanare da subito i due incomodi
personaggi, e inscenare un nuovo corso, la trasparenza e perché no un’
operazione simpatia. Tutti ingredienti distanti anni luce dall’aura
mefistofelica moggiana. I piagnoni hanno la possibilità di inter-
cettare e quindi di produrre prove, uno scudetto, la possibilità di
vincerne un’altro facilmente e qualche campione bianconero è una buona
ricompensa ( ma non è detto che il campionato lo vinca la roma e i
piagnoni vincono la champions, più prestigiosa e non menomata dalle
assenze e dalle penalizzazioni. Inoltre darebbero smalto allo scudetto
vinto a tavolino). Il milan può mettere in campo la forza dei media e
come premio una bella Champion League ( ricordate come abbiamo ceduto
la coppa ai milanisti a Manchester ?). Occorre coinvolgere altre
società per rendere credibile la messinscena e chi meglio di società
che hanno operato con Moggi e Giraudo possono svolgere questo compito ?
Alcune hanno ottenuto favori in passato in modo difficilmente
collegabile a calciopoli ( Fiorentina salvata dalla serie C, la Lazio
con i conti traballanti ammessa al campionato di serie A ).
Riassumendo: Milan, Lazio e Fiorentina devono essere coinvolte nello
scandalo, l’inter no per ovvie ragioni che sono ampiamente
comprensibili. Inoltre si devono coinvolgere arbitri, segnalinee,
qualche uomo figc e per forza di cose anche Carraro. Si sceglie non a
caso l’anno dei mondiali, l’opinione pubblica sarà distolta da un
grande evento… MA all’Italia …..capita di vincere il mondiale…SORGONO
DUBBI INFINITI ( anche gli ASINI di casa mia)…eh GIA’ ..META’ ITALIA l’ha FATTA MOGGI !!!!….e INTER-CETTOPOLI non si riesce COMPLETAMENTE ad…..
OCCULTARE…..allora “FRENO a MANO”…rimani BORRELLI…ERANO ANDATI VIA
TUTTI….qualcuno deve TIRARE IL FRENO…..
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