I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
#9475 AIUTO
scritto il 23/11/2006 13:30:21daPAOLA
Amici Juventini,
a questo punto posso dire di essere veramente spaventata e preoccupata per quello che sarà il nostro futuro. Tutti ignorano l’evidenza e, a partire dai ns stessi dirigenti, l’unica cosa che otteniamo è di essere nuovamente derisi..
E’ tutto così troppo evidente quasi da spaventare e viene ignorato e la cosa più assurda è che lo fanno per votazione a quel Moratti che da grande imprenditore si rivolge a delle maghe cialtrone…
La cosa che più mi spaventa è che i nostri campioni non troveranno più motivazione nel continuare il cammino con questa società ce questo rappresenterà la fine..
Ma come abbiamo fatto a permetterlo? Siamo anche noi responsabili.
#9473 ORA BASTA!!
scritto il 23/11/2006 12:48:21daSIMONEJUVE
ora basta!!la dirigenza e deschamps mi hanno veramente stufato..ragazzi facciamo qualcosa perchè altrimenti cobolli venderà anche le nostre maglie gloriose e forse anche le sue mutande.La juve merita rispetto..Marchisio e Paro sono bravi ma è meglio andare sul sicuro e puntare sugli assi..Trezeguet non si tocca.tirate fuori i soldi, SPILORCI!!
#9472 Quel Pallone per noi lo ha vinto Gigi
scritto il 23/11/2006 12:31:00daALEXAMO 100003
Il Direttore di "Nero su Bianco", la rivista dedicata ai tifosi della Juventus, celebra Buffon, uno dei pilastri su cui scrivere la nuova storia bianconera.
zoom - galleria “La posizione? Quella di chi sta chinato e lo prende… alle spalle”. Ha risposto simpaticamente così Gigio Buffon il giorno in cui ha appreso dai giornali che il suo collega di reparto, ormai solo in Nazionale, gli aveva soffiato il Pallone d’Oro. Una battuta per sdrammatizzare, ma dalla quale traspariva comunque la delusione: quella di chi era stato in corsa fino all’ultimo e, alla fine, si è visto portar via da sotto il naso un trofeo che ormai Super Gigio sentiva suo. Così come noi tifosi bianconeri sentivamo nostro, ed eravamo pronti a far festa col nostro eroe nel restaurato Comunale. Sarebbe stato il modo migliore per annegare mesi di delusioni ed ingiuste umiliazioni insieme all’alfiere della resistenza bianconera e dell’orgoglio juventino.
Proprio lui, Buffon, l’architrave su cui poggiare la nostra rinascita, insieme a facce nuove, belle e pulite come quella di Raffaele Palladino, talento allo stato pure tenuto misteriosamente in cassaforte (ma non si doveva puntare sui giovani?). Gigio e Raffaele, i pilastri su cui ripartire. Il Pallone d’Oro l’ha vinto Cannavaro, ma per noi non è la stessa cosa. Fabio se l’è senza dubbio meritato, ma la sua fuga a Madrid quando la barca affondava è dura da dimenticare. Almeno si ricordi, nella passerella del Bernabeu, di ringraziare anche la Juve quando alzerà al cielo quel trofeo. Ma ormai per noi lui rappresenta un passato da dimenticare in fretta.
Marcello Chirico
Direttore Editoriale Nero su Bianco
#9471 CRAGNOTTI RACCONTA DI MERDATTI
scritto il 23/11/2006 12:28:25daALEXAMO 100003
Moratti di cui, in un libro che esce domani, racconta un retroscena: «Mi telefonò alla vigilia del Lazio-Inter 2002: una vittoria avrebbe assicurato il titolo ai nerazzurri. Mi disse che voleva acquistare Nesta. Gli riferii che avevo già ricevuto un'offerta dalla Juve, gonfiandola un tantino. Ma lui non batté ciglio e confermò che ci saremmo visti per definire l'accordo subito dopo la partita». Persa quella gara, racconta Cragnotti, «Moratti non si fece più vivo». La sua Lazio ha conosciuto Veron («Sul passaporto una società ci assicurò che era tutto a posto»), e Mancini: «Spingeva per la mia cacciata. Quando me ne sono andato la gestione della Banca di Roma gli ha aumentato lo stipendio da 2 a 7 miliardi netti».
#9470 Chiara Geronzi: «Mancini creò la Gea»
scritto il 23/11/2006 12:26:19daALEXAMO 100003
(Il Romanista)
«Anche lui era fra gli azionisti».
zoom - galleria Anche Roberto Mancini era della Gea. Anzi, di più: era uno degli azionisti della società di procuratori scomparsa qualche mese fa. E' questo uno dei particolari inediti che sono emersi dagli atti di chiusura dell'indagine della Procura di Roma. A raccontarlo ai due pm di Piazzale Clodio, Palamara e Palaia, è stata una delle figure più importante della società, Chiara Geronzi, giornalista del Tg5 e figlia del banchiere Cesare, fra i maggiori azionisti della Gea World. «Soci fondatori siamo stati io, Francesca Tanzi, Andrea Cragnotti e Giuseppe De Mita. Non so se di questa iniziativa parlarono anche i nostri genitori. Le quote societarie erano queste: il 20% lo detenevo io, il 20% la Tanzi, il 20% Cragnotti e poi c'era un 40% in mano alla Roma Fides, fiduciaria composta da Giuseppe De Mita e Roberto Mancini. Nell'ottobre del 2001 nacque per fusione la Gea World e io venni nominata presidente, solo per pochi giorni... La sede la scelsi io su indicazione di mio padre, l'immobile era di una società riconducibile alla Banca di Roma. Come giornalista mi stavo realizzando, poi mi sono sposata e ho avuto due figlie. Dalla Gea non ho mai percepito utili, Zavaglia mi diceva che i ricavi servivano a coprire i costi».
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