Mediaset ha presentato presso il Tribunale di Milano un atto di citazione contro la Lega Calcio con il quale chiede una riduzione del prezzo pagato per i diritti televisivi in chiaro del campionato di serie A a causa dello scandalo che ha portato, tra l'altro, alla retrocessione della Juventus. Secondo l'azienda televisiva il campionato privo della squadra più vittoriosa d'Italia vale meno di quanto sborsato.
"Mediaset - spiega un comunicato aziendale - è stata costretta alle vie legali dall'atteggiamento della Lega Calcio che non ha mai dato concreto seguito alle richieste di modificare consensualmente il contratto in essere, concluso prima di calciopoli".
Mediaset ricorda poi che dall'estate scorsa a oggi c'è stato "un intenso carteggio con la Lega Calcio, culminato con i due incontri di vertice, rassicuranti a parole ma infruttuosi nei fatti". "E anche l'auspicio di Mediaset di risolvere la vicenda in forma riservata attraverso un arbitrato 'super partes' - prosegue la nota - non ha ricevuto alcun segnale di disponibilità da parte della Lega".
Pertanto, precisa ancora il comunicato, "dopo aver atteso anche l'ultima sentenza definitiva sullo scandalo calciopoli, Mediaset si vede costretta a procedere per vie legali". Secondo l'azienda, esaminando diversi parametri ufficiali, è "oggettivamente dimostrabile che le retrocessioni e le penalizzazioni irrogate dal giudice sportivo hanno prodotto una forte perdita di interesse del pubblico verso il campionato di serie A (i tifosi delle squadre retrocesse o penalizzate costituiscono il 40% del totale) che si traduce in una corrispondente riduzione del valore di mercato dei diritti televisivi in chiaro".
Mediaset cita poi altri dati a supporto di questa tesi, ricordando che l'attuale stagione ha fatto registrare rispetto a quella precedente un calo degli abbonamenti negli stadi di serie a del 17,5%, un meno 10% degli spettatori paganti solo nelle prime 13 giornate, un -14,8% nel valore dei contratti pay tv per la serie A e una crescita del 52% del valore dei contratti pay tv per la serie B.
Nonostante ciò, l'azienda rassicura che "non vuole penalizzare il mondo del calcio, soprattutto le squadre e le serie minori a cui vengono redistribuiti i ricavi dei diritti in chiaro" e "pertanto invece di sospendere i pagamenti come sarebbe naturale in questi casi, continuerà ad onorare l'impegno finanziario previsto dal contratto, a dimostrazione della propria correttezza e totale buona fede". "Ovviamente - conclude il comunicato - il pagamento sarà effettuato con riserva in attesa della decisione del giudice".
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