Non intendo fare qui considerazioni politico-ideologiche ma solo logiche e, in un certo senso, anche "sociologiche". Come è noto, a parte gli anarchici dei centri sociali, la Sinistra Arcobaleno e pochi altri movimenti, è opinione bipartizan (almeno nelle dichiarazioni pubbliche) che l'arretratezza dell'Italia rispetto ai partner europei sia largamente dovuta alla cosiddetta "sindrome NIMBY" (= Not In My BackYard): NO ai termovalorizzatori, NO ai rigassificatori, NO alla TAV, NO a quelchecc@zzovolète… Solo il "comune sentire" antijuventino è valore così universale, radicato e pervasivo da trascendere ogni barriera ideologica. E così Matteo Bagnaresi (ragazzotto di buona famiglia, "ambientalista" e laureato che si opponeva agli inceneritori o alla TAV pur di trovare occasioni per menare le mani) diventa santo-martire di tutta l'itaglietta antijuventina di destra, di centro e di sinistra, che ora sfoga la sua frustrazione repressa glorificando il nuovo teppistello caduto sul campo e innalzato all'onore degli altari come eroe "idealista". Lancio quindi una PROVOCAZIONE: perché non provare ad ABOLIRE LA JUVENTUS, magari solo temporaneamente? Perché non provare con una MORATORIA di tre-cinque anni? Il belpaese si troverebbe sollevato da uno dei maggiori motivi di attrito e rancore nelle relazioni interpersonali, recuperando competitività. Si salverebbero giovani vite. Forse si risparmierebbe pure sulla spesa per l'ordine pubblico. E però secondo me il dispetto lo si farebbe a *LORO* ancora più che a *NOI*. Senza Juve di cosa scriverebbero i pennivendoli? Di cosa ciancerebbe la tv? Ma soprattutto come faranno i frustrati d'Italia a sfogare le loro fregole? Mi sa che senza la Juve, valvola-di-sfogo di ogni frustrazione e simbolo di ogni Male nazionale per volontà popolare, le farmacie si riempirebbero di italioti afflitti da eruzioni cutanee. |