L'ex d.g. della Juventus Luciano Moggi, uno degli imputati al processo sui presunti illeciti della Gea, è stato ammonito formalmente, con minaccia di espulsione dall'aula, dal presidente della X sezione del tribunale Luigi Fiasconaro per dei segnali con la mano rivolti al testimone Franco Baldini, ex ds della Roma e attuale general manager dell'Inghilterra.
L'EPISODIO - Testimoniando davanti al processo Gea, nel quale sono imputati imputati Luciano e Alessandro Moggi, Davide Lippi, Franco Zavaglia, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo per associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza, Baldini si è rivolto all'ex dirigente bianconero, seduto accanto al suo difensore Marcello Melandri, e gli ha detto: "Luciano, hai 18 avvocati, se mi lasci in pace... ho già dato con te". Nella circostanza stava rispondendo a una domanda su un colloquio avuto con Moggi nel 2001 in occasione di una cena di Natale della Federcalcio.
I SEGNALI - Alla richiesta di spiegazioni da parte di Fiasconaro, il teste ha dichiarato che il riferimento era ad alcuni atteggianti definiti come "soliti segnali minatori che mi sta facendo e che ha sempre fatto". Baldini stava parlando di un colloquio in cui Moggi lamentava le difficoltà della Gea ad acquisire le procure dei giovani del vivaio giallorosso. Fiasconaro ha invitato tutti i presenti ad evitare gesti, battute e accenni di qualsiasi genere.
MOGGI - Successivamente, in una dichiarazione spontanea Luciano Moggi si è scusato " Chiedo scusa per il mio atteggiamento - ha detto - ho subito un po' di tutto in questi anni per il fatto di aver lavorato bene. Da quello che ha dichiarato Capello nei verbali di interrogatorio, si capisce l'invidia che Baldini provava nei miei confronti. Vorrei ricordare che Baldini fu deferito dalla procura della Figc perché fece avere a Recoba un passaporto falso, per cui in sede penale l'Inter fu condannata. Per Chiellini, vorrei ricordare che non fu rubato alla Roma, ma che in quel periodo la Roma non poteva comprare sul mercato come risulta dalle carte della federazione".
PARLA CAPELLO - "C'erano più di cento giocatori con la procura alla Gea e non mi sembrava una cosa normale". L'ha detto il c.t. dell'Inghilterra, Fabio Capello spiegando così i motivi di un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport nel 2002. "Ritenevo di fare qualcosa a favore della Roma, perché in quel periodo non riuscivamo a comprare i giocatori della lista che presentavo a Baldini". Capello nella sua deposizione ha detto numerose volte "non so, non ricordo", confermando però poi quanto dichiarato in istruttoria. A un certo punto l'ex allenatore della Roma ha dichiarato: "Ho visto un paio di volte Franco Zavaglia, ma penso che non saprei riconoscerlo", e questo stando seduto proprio davanti a Zavaglia.
|