"Centro contro dieci con spranghe e bottiglie" - "Hanno cominciato una cinquantina a tirare bottiglie da lontano" - Domanda: "Perché vi siete fermati dopo 700-800 metri?" - Risponde uno degli juventini sul pullman: "Perché se ci fermavamo all'autogrill ci ammazzavano". Ecco le testimonianze dei tifosi juventini AGGREDITI, ascoltate l'audio: http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=18833

Non metto in dubbio che i genitori di Matteo ora (che è troppo tardi) siano più disperati di tutti noi, ci mancherebbe! Però mi spiace, questi genitori avrebbero dovuto esercitare la loro funzione di educatori quando erano in tempo per farlo. Il ragazzo aveva 28 anni (=un uomo, non un adolescente ingenuo) e la sua famiglia è tutt'altro che disagiata (come quella di Sandri, del resto). Gianna Pavla, stai certa che i figli di Piera mai e poi mai andrebbero a menar le mani contro un pullman di pacifici sconosciuti. Per me oggi il cobollo (nonostante ami assegnare patenti di juventinità) NON si è affatto comportato da juventino. Sui motivi per cui sarebbe stato meglio non rinviare la partita in seguito ad un'aggressione teppistica finita male credo di essermi già ampiamente e noiosamente espresso, quindi non mi ripeterò.

È per dirla con tutta franchezza, sono stuffo di questo calcio ipocrita, dove si fanno i minuti di silenzio è si rinviano le partite di calcio per qualsiasi cr****o che si fa ammazzare in modo ID**TA nel tentativo di aggredire gli altri, solo perche è un tifoso di una squadra. Se si dovesse fermare le partite di calcio ogni qualvolta muore un qualsiasi tifoso in modo tragico per un incidente, non si giocherebbe più al pallone. Basta con questi falsi moralismi!! (I tifosi muoiono tutti i giorni)

Complimenti al fratello ROCCONE per la precisione e la pacatezza del post (#49137 E' un morto che hanno sulla coscienza i Media): un pezzo da incorniciare (non a caso scritto da un PAPÀ di due ragazzi), che vorrei leggere sul giornale o sentire in un servizio televisivo. Non mi faccio illusioni, conoscendo gli scribacchini professionisti e la loro etica da sciacalli. Come nota anche POSTER56 (#49134) i media hanno gravi responsabilità nel clima d'odio creatosi nel calcio. La caccia alle streghe di cui è stata fatta oggetto la Juve (iniziata già vari anni prima di farsopoli, determinandone poi i presupposti) ha legittimato il rancore antijuventino e, implicitamente, lo sfogo di tale rancore secondo modalità poco ortodosse. Le tv nazionali e i più "prestigiosi" quotidiani non sono stati da meno delle radio romane giustamente citate da PICENUS (#49136). Ma tornando a ROCCONE (#49137), che scrive di "una versione dei fatti data a spizzichi e bocconi" non posso che concordare. È sempre la solita storia: poi, man mano che emergono nuovi dettagli che mutano sostanzialmente la versione iniziale, ecco che i media si lanciano nell'esercizio dell'EUFEMISMO. Ecco che un'"aggressione" diventa una "scaramuccia" (anche se a senso unico), secondo la stessa modalità per cui Nedved o Zebina ammòllano cazzotti, altri solo simpatici "buffetti". La ricerca del sensazionalismo a tutti i costi non si placa nemmeno quando ci scappa un morto che si poteva benissimo evitare e la caccia alle streghe (con speculare santificazione del caduto martire) prosegue sempre uguale a se stessa anche quando la coscienza dovrebbe suggerire agli operatori dei media un comportamento un po' più responsabile. Dispiace constatare che, in barba allo Stile-Juventus, gli usurpatori di corso Galfer abbiano evitato prese di posizione serie e si siano invece piegati a 90 gradi secondo una logica degna del LORO "media-partner". ---P.S. Presidente Cobolli, un consiglio: la prossima volta prima di aprire bocca chieda una consulenza a chi le consegnò una simbolica "dichiarazione di guerra totale".

lui,,, ma non subiamo pure questa cosa passivamente!!! cobollo quasi si scusava xkè non erano morti i bianconeri... ma ke skifo!!!