Il pezzo con il quale Mensurati ha descritto il sistema della "fondazione per la mutualità" racconta bene dove si annida tutto il marcio della condotta invereconda del nostro mondo calcistico/politico/milionario (Link). Un mondo che doveva uscire rinnovato dopo calciopoli, e invece... La farsa del lontano 2006 fu solo la punta di un iceberg. Ormai si è ben capito che volessero far fuori Giraudo da un ambiente in cui vi è una cascata di denaro incontrollata, un uomo che non consentiva ed intralciava i piani per la realizzazione, ...
L’argomento principe del dibattito calcistico nostrano, in questo momento – considerato anche che parlare sempre e solo della Juve vincente, non piace alla maggior parte dei commentatori sportivi televisivi e giornalistici – è Paul Pogba.
In Italia non si vedeva un fuoriclasse di tali proporzioni dai tempi di Ibra. E visto il momento del calcio italiano, averne anche soltanto uno di un livello decisamente oltre la media, non può che produrre come effetto la convergenza costante delle attenzioni dei media. Ma a noi juventini la questione interessa solo ed esclusivamente in prospettiva bianconera.
Il dilemma è di quelli al limite del melodrammatico. Per un verso ci si chiede come ...
Sabato sera, dopo il pari casalingo dei puponi con il Real Empoli (tra l’altro discretamente tartassato in almeno 4 episodi, ma questo è l’unico riferimento arbitrale che farò qui, per cui continui tranquillamente a leggere chi pensa che piangiamo troppo), molti di noi si lasciano andare al solito pericoloso entusiasmo: “Dai, andiamo a +9” \ “Siamo già campioni” \ “E’ fatta, pensiamo alla Champions” \ “No, alla coppa galattica”, e così via. Hai un bel dire: “attenzione, la trasferta è difficile, l’Udinese è sempre pericolosa”, “Abbiamo il centrocampo in emergenza e nelle gambe la battaglia di Parma”. No, gli entusiasti a priori non vogliono sentire: il 9 campeggia fra i commenti e negli ...
Il Bel Paese è la patria antica dei furbetti. Il furbetto non è né furbo, né astuto; crede di esserlo per ingannare se stesso, gli altri e il mondo. L’astuzia del furbetto non è la “mètis” dell’antica Grecia, quella di Ulisse.
La mètis viene dall'intelligenza profonda e con essa il suo raffinato possessore può prevedere le cose del mondo e anticiparle; può persino cambiare le sorti di quel mondo (anche con un semplice cavallo di legno).
Ma il furbetto è cosa diversa. Il suo ambiente è il “quartierino” e la sua azione è mirata al piccolo inganno, con l’alterazione delle cose che appaiono, per determinare la voluta apparenza di ciò che non è, ma che invece si può credere che sia. Il furbetto ...
A parte “er go de Turone” (in fuorigioco) ed il rigore di Catanzaro (concesso alla Juve per PARATA con le mani di un difensore sulla linea di porta, col portiere fuori), che, se pur precedenti illustri e pesanti, relegherei in un contesto più “normale”, io porrei l'inizio della farsa nel 1998, dal presunto “rigore su Ronaldo” (continuo a sostenere che non c'era, anche perché ho visto Ronaldo cercare il rigore con l'identico sfondamento al mondiale 2006 contro una squadra africana, serenamente ignorato dall'arbitro). Infatti dal 1998 non compro più la Gazzetta.
Quello fu il “la” al crescendo antiJuve, orchestrato ad arte, che cresceva in modo tangibile anno dopo anno, alimentato dall'astio ...
La stagione è ancora lunga, molto lunga. Tuttavia, un primo bilancio della gestione Allegri, o meglio del post era Conte, la si può fare. Purtroppo dobbiamo partire dalla serataccia araba. Pessimo spettacolo per il calcio italiano. Pessimi segnali per la Juve di “coppa”.
Riguardo al calcio italiano, credo che non ci voglia un fine criticone, giornalista sportivo, per rilevare quanto squallore abbia trasmesso uno stadioncello da 14.000 spettatori ai milioni di tifosi che, di fronte alla televisione, sono stati costretti ad ascoltare la voce, circondata dal nulla, del solito telecronista RAI di parte. Ma ormai ci siamo rassegnati a questo stato di cose. Ci sono interessi che da tempo prevaricano ...