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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di E. LOFFREDO del 17/10/2010 09:22:22
Calcagno, Ledesma, Ghirondini

 

Tribunale di Napoli – Udienza del 12 ottobre 2010. Testi P. Calcagno, C. Ledesma, S. Pirondini.

Teste Paolo Calcagno, assistente arbitro

Avvocato Bonatti, difesa di Pierluigi Pairetto

Bonatti: «Lei svolgeva o svolge ancora attività di assistente arbitrale?»
Calcagno: «Sì»
Bonatti: «Nell'anno 2004/05?»
Calcagno: «Svolgevo la funzione di assistente arbitrale in serie A, CAN A e B»
Il teste poi descrive la sua carriera iniziata nel 1999 e ancora in corso.
Bonatti: «Lei conosce il dottor Pairetto? »
Calcagno: «Sì, lo conosco»
Bonatti: «Lo conosce bene, male...»
Calcagno: «Lo conosco bene»
Bonatti: «C'era anche un rapporto amicale, familiare?»
Calcagno: «Sì, certo»
Bonatti: «Lei conosceva anche il papà del dottor Pairetto?»
Calcagno: «Sì, conoscevo il papà, molto bene»
Bonatti: «Lei sa se il papà del signor Pairetto conoscesse il signor Moggi?»
Calcagno: «Presumo di sì perché a volte sentivo parlare di Moggi e quindi presumo che ci fossero dei rapporti»
Bonatti: «Lei nel suo ruolo di assistente, nel campionato 2004/05 e più in generale sotto l'egida dei designatori Bergamo e Pairetto, fu mai avvicinato dal dottor Pairetto e dal signor Bergamo per ricevere pressioni affinché lei assumesse atteggiamenti di favore rispetto a qualche compagine calcistica o a qualcuno in particolare?»
Calcagno: «Nel modo più assoluto no»
Bonatti: «Ha mai avuto sentore che qualche suo collega ricevesse un trattamento di questo genere?»
Calcagno: «No»
Bonatti: «È mai venuto a conoscenza, magari a Coverciano, del fatto che il dottor Pairetto avesse esercitato un qualche tentativo di modificare l'atteggiamento degli arbitri in campo?»
Calcagno: «No, assolutamente no»
Bonatti: «Per gli assistenti mi ha già risposto; invece con riferimento agli arbitri? »
Calcagno: «Non ho mai sentito una cosa del genere»
Bonatti: «La categoria arbitrale era soggetta ad attacchi mediatici, contestazioni da parte dei media o dei presidenti delle squadre di calcio? Questo con riferimento all'anno 2004/05 e più in generale»
Calcagno: «Normalmente siamo attaccati dai mass-media, non è una novità»
Bonatti: «Succede ancora oggi?»
Calcagno: «Beh, basta leggere i giornali»
Bonatti: «Il dottor Pairetto, ma credo anche Bergamo, vi difendevano da questi attacchi oppure vi lasciavano esposti se favorivano una squadra piuttosto che l'altra? Differenziavano il loro atteggiamento a seconda alle partite oppure vi difendevano tout court?»
Calcagno: «No,io ho sempre pensato e notato che ci difendevano, anche quando commettevamo degli errori. Magari venivamo messi un attimino da parte perché giustamente avevamo commesso degli errori, come giusto che sia, per poi essere nuovamente rimessi in pista appena tornati in forma»
Bonatti: «Quindi questa difesa rispetto alla critica non era differenziato a seconda che l'errore fosse stato commesso a carico di una squadra piuttosto che l''altra?»
Calcagno: «Assolutamente no»
Bonatti: «Faccio un esempio: se lei avesse commesso un errore ai danni della Juventus, veniva punito di più che non se avesse commesso un danno a carico del Brescia?»
Calcagno: «Non mi risulta una cosa del genere»
Bonatti: «A lei non è mai successo?»
Calcagno: «No»
Bonatti: «E lei no lo ha mai constatato con riferimento ad altri assistenti arbitrali?»
Calcagno: «No, io ho sbagliato, nella mia carriera, perché ho sbagliato qualche volta, mi capita di sbagliare dei fuorigioco, quando li ho sbagliato sono stato fermo, come tutti gli altri»
Bonatti: «Non ho altre domande. Grazie»

Avvocato Gallinelli, difesa De Santis

Gallinelli: «Lei nel 2004/05 era internazionale?»
Calcagno: «No, sono diventato internazionale nel 2005, dal gennaio 2005»
Gallinelli: «Lei ha svolto l'attività di assistente di linea in partite arbitrate da De Santis?»
Calcagno: «Sì a volte è capitato»
Gallinelli: «E le è capitato con frequenza oppure raramente?»
Calcagno: «No, siamo usciti qualche volta sia in serie anche a livello internazionale»
Gallinelli: «De Santis ha mai cercato di condizionare le sue decisioni come assistente di linea?»
Calcagno: «Assolutamente no»
Gallinelli: «Ha mai esercitato pressioni su di lei?»
Calcagno: «No»
Gallinelli: «Lei partecipò come assistente di linea ai campionati mondiali under 20 in Olanda?»
Calcagno: «Sì, under 20 ad Amsterdam»
Gallinelli: Ricorda in che anno si svolsero questi mondiali? Vorrei sapere anche il mese se possibile»
Calcagno: «2005 se non sbaglio. Maggio o giugno, mi ricordo che cominciava già a far caldo»
Gallinelli: «Quindi il campionato 2004/05 era finito?»
Calcagno: «Sì era sul finale della stagione»
Gallinelli: «Si ricorda se vi era anche l'arbitro De Santis?»
Calcagno: «Sì, c'era l'arbitro De Santis»
Gallinelli: «Quindi lei ha svolto la sua attività...»
Calcagno: «Io sono stato chiamato in un secondo momento insieme all'assistente Mitro. Siamo stati chiamati insieme, siamo andati su ad Amsterdam e in quell'occasione... »
Gallinelli: «De Santis era già lì in Olanda?»
Calcagno: «Era già lì »
Gallinelli: «E lei fu componente della quaterna arbitrale in partite arbitrate da De Santis?»
Calcagno: «Purtroppo no perché in quell'occasione il mio collega Mitro non superò i test atletici, e quindi il provvedimento che era stato preso fu di mandare a casa tutta la terna arbitrale»
Gallinelli: «E voi arbitri e assistenti italiani alloggiavate nello stesso albergo?»
Calcagno: «Sì alloggiavamo nello stesso albergo»
Gallinelli: «E il De Santis ebbe mai a riferirle di essere a conoscenza di indagini nei suoi confronti per quanto riguarda appunto la sua condotta arbitrale? »
Calcagno: «No»
Gallinelli: «Nessuna altra domanda»

Avvocato Morescanti, difesa Bergamo.

Morescanti: «Una sola domanda su quest'ultima circostanza che lei ha raccontato. In riferimento al vostro invio in Olanda e quindi alla vostra preparazione atletica e alla prova che il suo collega non ha superato, lei sa se il dottor Bergamo faceva o meno parte della commissione FIFA?»
Calcagno: «Si faceva parte della commissione FIFA»
Morescanti: «E la decisione di mandare a casa tutta la terna, da chi è stata presa? Se lei lo sa»
Calcagno: «Non lo so, ma suppongo dalla commissione»
Morescanti: «Dalla commissione tecnica della quale faceva parte Bergamo?»
Calcagno: «Suppongo di sì »
Morescanti: «Per cui il dottor Bergamo ha deciso di farvi tornare a casa?»
Calcagno: «E sì, non abbiamo superato i test, quindi si va a casa»
Morescanti: «Grazie, non ho altre domande»

Il pubblico ministero non ha domande da fare, il teste viene congedato.

Il primo calciatore a testimoniare è Christian Ledesma, citato dalla difesa di Massimo De Santis

Avvocato Gallinelli, difesa De Santis

Gallinelli: «Lei nella stagione 2004/05 in che squadra giocava?»
Ledesma: «Nel Lecce»
Gallinelli: «Lei era capitano del Lecce?»
Ledesma: «Sì, quell'anno sì»
Gallinelli: «Lei ricorda la partita Lecce-Juventus del 14 novembre 2004?»
Ledesma: «Sì, se è quella che pioveva tanto, mi ricordo»
Gallinelli: «Lei ricorda condizioni atmosferiche molto particolari che precedettero la partita? Pioveva molto?»
Ledesma: «Sì mi ricordo che aveva piovuto, non mi ricordo se durante la partita ha continuato a piovere»
Gallinelli: «Lei ricorda le condizioni del terreno di gioco?»
Ledesma: «Sì. Più o meno sì»
Gallinelli: «Era un terreno pesante?»
Ledesma: «Sì, aveva piovuto tanto, ma abbiamo giocato lo stesso tutta la partita»
Gallinelli: «Lei ricorda chi era l'arbitro di quella partita?»
Ledesma: «Sì, il signor De Santis»
Gallinelli: «Lei ricorda se prima dell'inizio di quella partita l'arbitro De Santis si recò negli spogliatoi e vi chiese quale fosse la vostra volontà in merito al disputare o meno l'incontro considerate le condizioni del campo?»
Ledesma: «No, non mi ricordo»
Gallinelli: «Lei ricorda se poi la partita ebbe inizio?»
Ledesma: «Sì, l'abbiamo giocata»
Gallinelli: «Ricorda se lei o il capitano dell'altra squadra, la Juventus, chiedeste nel corso della partita all'arbitro De Santis di verificare le condizioni del campo ed eventualmente di sospendere la partita?»
Ledesma: «No, non glielo abbiamo chiesto. Io personalmente non ho chiesto»
Gallinelli: «E lei come capitano non chiese...?»
Ledesma: «La sospensione»
Gallinelli: «Chiedo scusa, le devo contestare quanto lei ha dichiarato il 5 giugno 2006 dinanzi ai pubblici ministeri di Napoli. Cioè: “Rammento che l'arbitro De Santis prima dell'inizio della gara venne nel nostro spogliatoio e riferendosi alle condizioni del campo disse che la partita sarebbe iniziata e poi ci sarebbe stato modo di verificare ancora nel corso dell'incontro la possibilità di proseguire oppure interrompere la gara”
Qui per lei De Santis venne nel vostro spogliatoio»
Ledesma: «Quello che sto dicendo adesso è che non mi ricordo. Quello che ho detto al pm lo ricordavo perché era più recente, ma adesso dopo sei anni non mi posso ricordare tutto»
Gallinelli: «Ricorda episodi particolari, con riferimento alla condotta arbitrale, che magari danneggiarono la sua squadra? »
Ledesma: «No, adesso no. Tutto quello che mi ricordavo in quel momento, in quelle dichiarazioni che ho fatto al pm, tutto quello che ricordavo l'ho detto lì»
Gallinelli: «E lei si ricorda se riferì, ai pm all'epoca, di atteggiamenti o di una condotta arbitrale di De Santis favorevole al Lecce?»
Ledesma: «No»
Gallinelli: «Allora, visto che non lo ricorda, una contestazione sul non ricordo, perché appunto qualcosa disse. “Non rammento episodi particolari avvenuti durante la partita, né frasi particolari pronunciate dall'arbitro De Santis o dai due assistenti di gara nei miei confronti oppure nei confronti dei miei compagni”.
Con riferimento alle qualità tecniche dei suoi compagni di squadra e dei giocatori della Juventus, lei ritenne che quelle condizioni del campo potessero danneggiare e sfavorire la sua squadra?»
Ledesma: «Come posso dire una cosa del genere? »
Gallinelli: «Se appunto lei ritenne che viste le condizioni del campo e le qualità tecniche e le caratteristiche di gioco sue e dei suoi compagni di squadra potessero danneggiare il rendimento della sua squadra»
Ledesma: «No, non posso dare un giudizio, non mi ricordo neanche chi giocava quella partita»
Gallinelli: «Lei ha detto prima che come capitano non richiese all'arbitro di verificare le condizioni del campo nel corso della partita, ricorda se tale richiesta la fece il capitano dell'altra squadra?»
Ledesma: «No, non ricordo»
Gallinelli: «Allora le devo contestare una sua dichiarazione resa sempre nell'audizione dinnanzi ai pubblici ministeri: “Mi viene chiesto se noi calciatori del Lecce nel corso della partita rappresentammo all'arbitro De Santis l'opportunità di verificare di nuovo le condizioni di praticabilità del campo. Io rispondo che noi calciatori non chiedemmo all'arbitro De Santis di verificare se il campo era realmente praticabile”»

Lecce-Parma

Gallinelli: «Lei ricorda la partita Lecce-Parma del 29 maggio 2005?»
Ledesma: «Sì»
Gallinelli: «Lei era sempre capitano del Lecce?»
Ledesma: «Sì»
Gallinelli: «Può riferire se notò nel comportamento arbitrale del De Santis qualche decisione che lei ritenne ingiusta e comunque sfavorevole alla sua squadra?»
Ledesma: «Le ripeto quello di prima, tutto quello che ricordavo l'ho detto al pm a suo tempo, adesso non mi posso ricordare di nuovo»
Gallinelli: «Lei ricorda se la sua squadra in quella partita era in lotta per la retrocessione?»
Ledesma: «Questo sì, me lo ricordo»
Gallinelli: «Lei ricorda quante squadre erano coinvolte oltre al Lecce?»
Ledesma: «No, tutte no, non le ricordo»
Gallinelli: «Più o meno non si ricorda se erano tre, quattro, cinque...? »
Ledesma: «Mi ricordo che dopo hanno fatto lo spareggio Parma e Bologna»
Gallinelli: «Nel corso della partita voi venivate informati del risultato delle altre squadre che erano in lotta insieme al Lecce?»
Ledesma: «Noi direttamente no, però penso che sul tabellone forse c'erano i risultati»
Gallinelli: «Lei ricorda se l'arbitro De Santis adottò dei provvedimenti disciplinari nei confronti del giocatore del Parma Morfeo?»
Ledesma: «Sì, se non mi sbaglio fu espulso alla fine della partita»
Gallinelli: «E lei ricorda perché adottò il provvedimento nei confronti del giocatore Morfeo?»
Ledesma: «No»
Gallinelli: «Ricorda l'atteggiamento durante la partita da parte del suo allenatore, Zeman?»
Ledesma: «Ricordo che l'ho visto dopo la partita, si era messo dietro alla panchina»
Gallinelli: «Perché si era messo dietro alla panchina? Lei venne a conoscenza del motivo?»
Ledesma: «No, non l'ho mai chiesto, non so perché ha fatto questo gesto»
Gallinelli: «Ricorda se i vostri tifosi vi fischiarono in quella fase, nella fase in cui Zeman si mise dietro alla panchina?»
Ledesma: «Sì»
Gallinelli: «Lei ricorda con quanti attaccanti giocò il Lecce quella partita?»
Ledesma: «No»
Gallinelli: «Ricorda se in quella partita giocava Vucinic?»
Ledesma: «No, non ricordo»
Gallinelli: «Anche un pareggio poteva non consentire la permanenza del Lecce in serie A?»
Ledesma: «No, penso di no perché bisognava vedere altri risultati, non so quali altre partite erano, ma... »
Gallinelli: «Quindi anche un pareggio avrebbe potuto comportare la retrocessione del Lecce?»
Ledesma: «Forse sì, adesso non ricordo bene»
Gallinelli: «Ricorda se i tabelloni dello stadio erano accesi o spenti?»
Ledesma: «Erano accesi »
Gallinelli: «E lei ricorda se venivano indicati i risultati delle altre squadre?»
Ledesma: «No, perché non guardavo»
L'esame del calciatore finisce qui, senza che altre parti abbiano da porre domande.

Teste Pirondini Simone, ex assistente CAN A e B

Avvocato Bonatti, difesa Pairetto

Il teste è stato citato dall'avvocato Bonatti per la difesa Pairetto, il quale gli chiede di riassumere la carriera nel mondo arbitrale. Arrivato nel 2001 alla CAN in cui è rimasto per nove anni fino alla dismissione per limiti d'età avvenuta alla fine della stagione 2009/10
Bonatti: «Ebbe modo di desumere, o dall'atteggiamento o per contatti diretti con il dottor Pairetto, le venne richiesto espressamente o implicitamente, magari con frasi ambigue, dal dottor Pairetto di favorire alcune squadre piuttosto che altre? Di assumere un atteggiamento non imparziale?»
Pirondini: «No, mai»
Bonatti: «Adesso ho detto per il dottor Pairetto, ma vale anche per il dottor Bergamo»
Pirondini: «Mai, assolutamente in nessuna occasione»
Bonatti: «E lei ricevette mai particolari indicazioni o pressioni con riferimento a specifiche partite affinché il suo atteggiamento fosse rivolto a prestare maggior attenzione o cura a una piuttosto che a un'altra compagine calcistica?»
Pirondini: «No, mai»
Bonatti: «Ha mai notato invece, rispetto ad altri suoi colleghi, analoghi atteggiamenti, analoghe prese di posizioni?»
Pirondini: «No, mai»
Bonatti: «Con riferimento alla categoria arbitrale, i designatori Bergamo e Pairetto avevano un atteggiamento protettivo? Vi difendevano dagli attacchi mediatici, e c'era attacchi da parte di dirigenti di società calcistiche?»
Pirondini: «Sicuramente ci sono stati dei momenti in cui ci sono stati, però siamo sempre stati tutelati penso al massimo per garantirci una serenità per quando andavamo poi in campo»
Bonatti: «Quindi non è mai capitato che il dottor Pairetto o il signor Bergamo assumessero atteggiamenti di maggior rimprovero quando l'eventuale errore arbitrale riguardava alcune società di calcio piuttosto che altre?»
Pirondini: «No mai». Alquanto monotono nelle risposte.
Bonatti: «Quindi i commenti erano di tipo tecnico o esulavano dall'aspetto tecnico e si concentravano su aspetti che potevano indurre il pensiero che non si volesse rispettare il regolamento?»
Pirondini: «Quando c'era un errore considerato un errore tecnico da parte nostra prendevano i giusti provvedimenti verso di noi come facevano verso tutti se valutavano che l'errore era stato fatto, indipendentemente se potesse essere una squadra o l'altra»
Bonatti: «Quindi non contava la squadra che veniva avvantaggiata o svantaggiata?»
Pirondini: «No, assolutamente è sempre stato un errore da imputare al singolo e veniva poi gestito dal singolo»
Bonatti: «Questo solo per ciò che riguarda lei o anche per ciò che riguarda i suoi colleghi?»
Pirondini: «No, è sempre stato così per tutti»
Bonatti: «Era generalizzato?»
Pirondini: «Sì, chiunque sbagliava veniva trattato nella medesima situazione»
Bonatti: «Lei ricorda, 5 dicembre 2004 Fiorenttina-Bologna 1-0?»
Pirondini: «Sì, ricordo di averla fatta»
Bonatti: «Ricorda chi era l'arbitro?»
Pirondini: «No»
Bonatti: «Poteva essere Massimo De Santis?»
Pirondini: «Sì potrebbe essere. Mi ricordo l'altro assistente perché era caduto dalla scala...»
Bonatti: «Chi era?»
Pirondini: «Mi sembrava fosse Lanciani»
Bonatti: «Lei ricorda se in quella partita vi furono delle ammonizioni di alcuni giocatori del Bologna?»
Pirondini: «No, sinceramente non lo ricordo»
Bonatti: «Non si ricorda quella partita? Quindi se io le facessi delle domande circa i giocatori che furono ammoniti, se fu corretta la decisione, non è in grado? »
Pirondini: «No. Mi ricordo che sbagliai un fuorigioco e giustamente fui ripreso dall'allora nostro designatore. Quello lo ricordo perché gli errori che facciamo in prima persona ce li ricordiamo»
Bonatti: «Il fuorigioco da chi era stato posto in essere, dal Bologna o dalla Fiorentina?»
Pirondini: «Questo però non me lo ricordo»
Bonatti: «Se io le faccio anche i nomi degli ammoniti, Petruzzi, Nastase, Gamberini?»
Pirondini: «No, non ricordo»
Bonatti: «Ricorda allora, più in generale, se in quella partita le ammonizioni non fossero motivate? Elargite con eccessivo rigore o senza motivazione? Ci fu qualcosa di strano in questa partita?»
Pirondini: «No, assolutamente, anche perché conoscevo il modo di arbitrare di De Santis e lui è sempre stato assolutamente professionale e imparziale in tutte le partite che abbiamo fatto»
Bonatti: «Lei non ha mai avuto modo, con riferimento a De Santis o altri arbitri, lei sa che qui ci sono altri arbitri sottoposti a processo, vero?»
Pirondini: «Sì»
Bonatti: «Oltre che con De Santis, ha avuto modo fare l'assistente con altri arbitri sottoposti a processo qui?»
Pirondini: «Sì»
Bonatti: «Con riferimento a qualunque arbitro chiamato qui a processo, ha mai avuto sentore o ragioni oggettive per credere che alcuni di questi arbitri abbia preso decisioni non corrette, non rispettose del regolamento per avvantaggiare o svantaggiare alcuna delle compagini in campo?»
Pirondini: «No, assolutamente»
Bonatti: «Non ho altre domande»

Avvocato Gallinelli, difesa De Santis

Gallinelli: «Sempre con riferimento alla partita Fiorentina-Bologna, lei era a conoscenza prima della partita della posizione disciplinare dei giocatori delle due squadre?»
Pirondini: «Noi assolutamente di queste situazioni non ne parlavamo mai se non in un discorso tecnico di gestione della partita, chi poteva o non poteva essere ammonito proprio non ne parlavamo»
Gallinelli: «Le risulta che De Santis ne fosse a conoscenza? »
Pirondini: «Assolutamente no, perché anche il colloquio pre-gara fu improntato sui soliti discorsi tecnici per cercare di collaborare al meglio»
Gallinelli: «Nel colloquio pre-gara De Santis le diede indicazioni particolari su comportamenti che lei doveva tenere nei confronti di giocatori in particolare? Giocatori del Bologna»
Pirondini: «Assolutamente no»
Gallinelli: «Nessuna indicazione in questo senso. Fu un colloquio pre-gara normale, come quello che precedettero le altre partite, o appunto lei notò delle differenze?»
Pirondini: «No no, il colloquio diciamo che è abbastanza standardizzato, oltre alle situazioni di gioco che dovevamo andare a sviluppare, ci concentravamo solo sulle nostre competenze, non certo su quelle delle squadre »
Il legale torna a chiedere dei provvedimenti disciplinari adottato dall'arbitro, ma il teste come in precedenza non ha ricordi per rispondere.
Gallinelli: «Ricorda se vi furono delle decisioni prese dall'arbitro che le suscitarono delle perplessità?»
Pirondini: «No assolutamente»
L'avvocato Gallinelli non ha altre domande

Avvocato Mungiello, difesa Racalbuto

Mungiello: «Approfitto della sua presenza per chiederle quali sono le competenze dell'assistente arbitrale»
Pirondini: «I nostri compiti specifici: segnalazione dei falli laterali, del fuorigioco, delle situazioni nelle nostre immediate vicinanze che sfuggivano all'arbitro a livello di falli di gioco»
Mungiello: «È corretto dire anche la segnalazione di una segnatura di una rete?»
Pirondini: «La segnatura di una rete sì, è sempre di nostra competenza»
Mungiello: «Segnalare i falli di gioco dei giocatori lungo la sua fascia di competenza?»
Pirondini: «No, diciamo di quelli nelle nostre vicinanze»
Mungiello: «Segnalare all'arbitro l'uscita del pallone dal terreno di gioco?»
Pirondini: «Sì»
Mungiello: «Di queste cinque competenze qual è quella più particolareggiata per quanto riguarda aiutare l'arbitro da parte vostra?»
Pirondini: «Beh, la principale è il fuorigioco»
Mungiello: «Perché, ci può spiegare per quale motivo voi riuscite a vedere il fuorigioco rispetto ad un arbitro?»
Pirondini: «Noi siamo posizionati sulla linea del penultimo difensore, all'arbitro -per uno spostamento che ha- sarebbe impossibile per lui riuscire a valutare la partenza del pallone e l'allineamento»
Mungiello: «Possiamo dire che l'arbitro non ha la profondità e quindi difficilmente può...?»
Pirondini: «Certo sì... »
Mungiello: «Quindi voi dovreste aiutarlo in una maniera assidua per il fatto che lui non riesce ad avere la profondità e siete voi che dovete... »
Pirondini: «Certo, da quel punto di vista si deve affidare completamente alla nostra valutazione»
Mungiello: «Ci sono sicuramente delle linee guida, delle direttive. Come dirige l'arbitro una partita di calcio? Ci sono delle direttive secondo le quali deve mantenere una certa mediana, una certa longitudinalità...?»
Pirondini: «In linea di massima fanno una diagonale un po' spezzettata, poi dipende dal gioco delle squadre »
Mungiello: «La diagonale la fa dove non ci sono i due assistenti?»
Pirondini: «Sì, dalla parte opposta agli assistenti. Si muove per avere sempre di fronte gli assistenti»
Dopo questa breve disamina tecnica il teste può andare.


Le precedenti trascrizioni del 12 ottobre 2010:

Dichiarazione spontanea di L. Moggi
Dichiarazione spontanea di M. De Santis.

Le altre trascrizioni dell’udienza del 1 ottobre 2010:

Antonio Valentini e Fulvio Bianchi
Giancarlo Abete
Stefano Papi
Franco Baldini
Pierluigi Collina

Nozzoli, Tombolini, R. Bianchi

Le nostre pubblicazioni:

Il Libro marrone dell’accusa
Auricchio indagini piccanti


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