Non sarebbe stato logico se lo scopo prefissato dagli elkanzemoli fosse stato *solo* disfarsi di 3 dipendenti, ma è una lettura semplicistica. In realtà la Juve fu sacrificata in cambio di beneficî molteplici per il gruppo Fiat data la spendibilità del ridimensionamento juventino su più fronti: le imprese amiche (la Telecom ora sponsorizza la Ferrari) e il governo (molteplici aiuti al settore auto in cambio del repulisti di facciata del calcio, bandiera della propaganda moralizzatrice prodiana).

Mi aggancio all'idea di Gustavo, con due corollari veri quanto inquietanti: 1 - stiamo parlando di Cobolli Gigli, detto Liquidator, maggiordomo di casa Moratti, servo degli Elkanzemoli, uno che non conosce nemmeno i colori della maglia bianconera, figuriamoci le regole del fuorigioco. 2 - Agli innumerevoli cazzari televisivi e non vorrei ricordare a chi si legano tutti dico tutti i trionfi della Nazionale azzurra negli ultimi 80 anni, da Pozzo a Lippi: all'Inter? Al Milan? Alla Roma?

In quella fascia oraria non ci sono messaggi e quindi nulla da pubblicare. Se Voi dite di aver inviato messaggi evidentemente ci sono stati problemi web poichè nulla è pervenuto.

Anch'io ho trovato lo stesso stacco e proprio nei messaggi che ho mandato io. Ho già scritto he probabilmente i miei mess non sono stati scritti perchè la redazione ha pensato che erano da censurare ma nessuno mi ha assicurato riguardo a questo.

Cari Amici, il nostro amico Maurizio Comandini ha avuto una bellissima idea. Una grande inserzione pubblicitaria su Tuttosport in cui, a cura dell'Associazione Nazionale Amici della Juventus, vengono riportate le frasi decisive di Enzo Biagi a commento della sentenza pazzesca, basata sul nulla, con cui la Juve venne cacciata in B. Ha procurato tutto lui: contatti con la concessionaria della pubblicità, finanziamento etc etc. Per cui, salvo sorprese, su Tuttosport di domenica ci sarà l'inserzione. Quindi domenica verificate. E se c'è, invitate tutti i vostri amici juventini a prendere anche loro il giornale. Un saluto zebrato. Paolo Bertinetti