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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di N. REDAZIONE del 23/05/2024 13:55:06
I primi 100 anni della Juve. 1994/95

 

Sezione XIV: il nuovo ciclo vittorioso
Parte I
Di A.Pavanello


Dopo nove anni vissuti con poche luci e molte ombre, la Juventus tornò al titolo di Campione d’Italia per la 23° volta complessiva; il periodo intercorso senza scudetti tra il 1986 e il 1994 è attualmente il più lungo dall’ultimo dopoguerra.
La squadra vinse anche la Coppa Italia.
Nella rosa vi erano state importanti modifiche, con l’arrivo di Ferrara, Sousa Deschamps, Fusi, Jarni oltre al passaggio di Del Piero alla prima squadra.
In panchina il nuovo allenatore fu Marcello Lippi che l’anno prima aveva portato il Napoli alla qualificazione per una coppa europea.

Dopo il pareggio con il Brescia alla 1° giornata, i bianconeri inanellarono tre vittorie consecutive (Bari, Napoli e Sampdoria), prima di subire la prima sconfitta stagionale col Foggia.
La vittoria con la Cremonese (con una splendida rovesciata di Vialli), nella giornata successiva, fu l’inizio della rincorsa della Juventus alla testa di un campionato dove il Milan avrebbe mostrato precoci segni di cedimento: proprio i rossoneri furono battuti dagli uomini di Lippi con un gol di Baggio.
Tra le partite vittoriose, spiccò pure la rimonta sulla Fiorentina al Delle Alpi : sotto di due gol, i bianconeri pareggiarono grazie ad una doppietta di un Vialli nuovamente goleador dopo due anni di anonimato (con qualche sprazzo) e una splendida prodezza di Del Piero “Una grande Juve, tanto più grande in rapporto alle assenze e al valore dell’antagonista, rimonta due gol alla Fiorentina e vince in bellezza, all’inglese, per annientamento dell’avversario” (La Stampa).
Il sorpasso sul Parma di Nevio Scala, fin qui capolista, avvenne nello scontro diretto del gennaio 1995 (vittoria per 3-1). La Juventus allungò ulteriormente, vincendo con la Roma (non senza polemiche : i romanisti protestarono perché il gol del vantaggio era nato da una errata rimessa del romanista Aldair, spinto, secondo quanto sostenuto dai giallorossi, dal guardialinee al momento di effettuare la rimessa: il reclamo però restò senza seguito, visto che le immagini televisive non mostreranno alcunché di sospetto); le sconfitte con Cagliari e Torino (nel recupero del derby che non si era potuto giocare per l’alluvione del Tanaro) non cambiarono la testa della classifica e la Juventus terminò il girone come campione d’inverno.

La ripresa del girone di ritorno fu però funestata da un tragico evento: l’omicidio di un tifoso del Genoa da parte di un sedicente tifoso milanista, poco prima della partita Genoa-Milan. La partita fu sospesa e nella città ligure vi furono tafferugli. Di fronte alla grande emozione, gli organi federali sospesero il campionato per una giornata e gli ultras si riunirono negli stadi per un proclama congiunto.
In quella giornata, per tornare al calcio giocato, la Juventus riprese il cammino della vittoria, imponendosi con il Brescia in una difficile partita.
I bianconeri iniziarono un filotto di otto risultati utili consecutivi vincendo tra l’altro ancora col Milan.
Dopo la sconfitta con il Torino, l’undici di Lippi tornò alla vittoria con la Reggiana, prima di subire una sorprendente sconfitta in casa contro il Padova.
Due giorni dopo, l’ambiente bianconero fu scosso dall’improvvisa morte di Andrea Fortunato, che da un anno lottava contro la leucemia. Aveva appena 23 anni…
I bianconeri riuscirono a trovare l’energia per battere nettamente la Fiorentina in trasferta e malgrado un’altra inaspettata sconfitta (con la Lazio), vinsero nettamente col Genoa e soprattutto col Parma, nel match che attribuì lo scudetto “Il suo scudetto, la Juventus lo conquista di slancio, avventandosi su un Parma satollo. Quattro gol per incorniciare una cavalcata memorabile, Ravanelli, Deschamps, Vialli e ancora Ravanelli e ristabilire le distanze a nove anni dall’ultimo hurrà” (La Stampa).
Dopo una sconfitta con la Roma, i bianconeri chiusero il campionato con la vittoria sul Cagliari.
In Coppa Italia, dopo aver superato i turni eliminatori, la Juventus batté la Roma nei quarti, la Lazio in semifinale ed infine il Parma nella doppia finale.

In Coppa UEFA, ai trentaduesimi i bianconeri incontrarono il CSKA Sofia e nella gara di andata in Romania, perdettero di misura (3-2), ma l’UEFA concesse il 3-0 a tavolino per la posizione irregolare di uno dei giocatori del CSKA, Mihtarski (tra l’altro autore di una doppietta); nella gara di ritorno una cinquina di Ravanelli, assicurò alla Juventus il passaggio del turno.
Ravanelli, ancora lui, segnò l’unico gol del match di andata e una doppietta in quello di ritorno, nel turno che vide la Juventus opposta al Maritimo.
L’Admira Wacker fu l’avversario della Juve per gli ottavi: all’andata Baggio e compagni si imposero facilmente (e proprio il “divin codino” fu autore di una doppietta).
Il match di ritorno a Torino fu gestito relativamente bene dalla Juventus che vince 2-1.
Ai quarti, la Juventus si ritrova con l’Eintracht Francoforte, il match di andata finì 1-1 (la Juventus passò momentaneamente in vantaggio con Marocchi al 37’, prima di essere raggiunta al 28’ del secondo tempo).
Il match di Torino registrò una netta affermazione della Juventus: 3-0 con reti di Conte, Ravanelli e Del Piero.
La squadra di Lippi accedette alla semifinale, dove trovò una vecchia conoscenza, il Borussia Dortmund, dove peraltro giocavano gli ex Reuter, Moller e Julio Cesar.
La semifinale di andata si svolse a Milano, allo stadio Meazza e fu una gara di sofferenza per i bianconeri: gli ospiti passarono in vantaggio con Reuter all’inizio del primo tempo, Baggio rimediò su rigore al 27’; nel secondo tempo, ancora i tedeschi avanti con un altro gol dell’ex, Moller, prima del pareggio di Kholer al 43’. I bianconeri finirono l’incontro in 10, per l’espulsione di Torricelli.
A Dortmund subito una fiammata bianconera con il vantaggio di Porrini al 6’, ma tre minuti dopo, pareggio del Borussia ad opera…ancora di un ex (Julio Cesar)!Alla mezz’ora però i bianconeri passarono nuovamente in vantaggio con Roberto Baggio e il punteggio non cambiò più.

La Juventus così, accedette alla finale tutta italiana col Parma.
Nella partita di andata, i padroni di casa aprirono le marcature con l’ex Dino Baggio. Il gol però non sgomentò più di tanto gli uomini di Lippi che iniziarono ad attaccare e mantennero il ritmo della gara piuttosto alto. Al 18’ e poi al 20’ i bianconeri sfiorarono il pareggio e il portiere dei parmigiani ebbe il suo daffare. Al 33’ la Juventus si rese ancora pericolosa. La ripresa non cambiò, con la Juventus protesa all’attacco e il Parma che continuò’ a subire, tuttavia il punteggio restò sull’1-0.
Il match di ritorno si svolse a S. Siro. L’incontro fu all’insegna del gioco duro e del ritmo altalenante. La Juventus partì in modo arrembante, ma il Parma diede l’impressione di poter segnare ad ogni momento, tuttavia Vialli aprì le marcature al 34’, su una disattenzione dei difensori avversari, il Parma sfiorò il pareggio verso la fine del primo tempo. La squadra di Lippi sprecò l’occasione di prendere il largo all’inizio della ripresa e due minuti dopo, ancora con l’ex Dino Baggio gli ospiti pareggiarono. La Juventus accusò il colpo e la gara si innervosì, ma il punteggio restò invariato
.
Nelle altre coppe europee, l’Ajax vinse la Coppa Campioni e il Real Saragozza la Coppa delle Coppe.
La squadra scudettata:
Peruzzi, Carrera, Ferrara, Kohler, Torricelli, Conte, Sousa, Deschamps, Ravanelli, Baggio ( Del Piero), Vialli

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I primi 100 anni della Juve. Il 1898
I primi 100 anni della Juve. Il 1899
I primi 100 anni della Juve. Il 1900
I primi 100 anni della Juve. Il 1901
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